Geniale giramondo, scrittore e musicista apolide, l’italiano Maurizio Mariscoli è un avventuriero, etnografo, esploratore di terre lontane. Laureato in Lettere Moderne e diplomato in Filmmaking presso la NYFA, Los Angeles, California è in Senegal da più di tre anni ormai: “Ero approdato a Dakar dopo una stagione trascorsa a Zanzibar, in Tanzania, sempre in veste di pianista jazz e ho avuto modo di esibirmi nelle strutture turistico-alberghiere piuù rinomate del paese, dal Radisson Blu al Casino du Cap Vert, proponendo un mio repertorio di standard americani maturato a Parigi“.
Il racconto del recente trionfo del Senegal in Coppa d’Africa, testimoniato dall’italiano in trasfera, è davvero emozionante: “Quando Sadio Mané ha messo segno l’ultimo rigore contro l’Egitto di Salah, regalando al Senegal la prima Coppa d’Africa della storia, tutta la gente di questo meraviglioso paese che ho imparato ad amare ha gioito in maniera incredibile. Le ragazze sono potute uscire in strada senza dover dare troppe spiegazioni ai genitori, per una volta affrancate dagli obblighi islamici che le relegano in casa e così ci siamo abbracciati, abbiamo danzato, cantato, nella speranza che questa splendida nazione riesca in futuro a trovare, nonostante tutti i problemi che la affliggono, una sua spensieratezza”.
Mariscoli scrive romanzi da una ventina d’anni e per la prima volta, grazie a questa esperienza in Senegal, ne uscirà uno sul Westafrica. “Per chi la sa scorgere, nella povertà risiede la poesia delle piccole cose e ringrazio questo paese che mi ha permesso di venire a conoscenza di una realtà incredibile che credo, nel tempo, abbia ammorbidito il mio ego, rendendomi sempre piu’ una figura al servizio degli altri”.
Conflitti internazionali, processi di pace, sviluppo sostenibile, integrazione, convivenza e incontri tra popoli rappresentano da sempre tematiche assai delicate. Maurizio Mariscoli racconta: “ La vita qui si basa sulla preghiera e sul lavoro. Il lavoro principale è commerciare… Si diventa trafficanti di oggetti presto o tardi, persino io vendo arte africana, in particolar modo sul web. E ho imparato perfino la lingua locale“. Una gioiosa storia di integrazione al contrario.
Testo di Daniele Bartocci.