Ad Aosta, dal 20 ottobre per tutto l’inverno, arriva A modo mio – Nespolo tra arte, cinema e teatro, la mostra che raccoglie 80 pezzi del maestro dell’avanguardia italiana.
Nella sede espositiva Centro Saint-Bénin (Via Festaz, 27, fin all’8 aprile 2018) l’esposizione dedicata all’esperienza interdisciplinare dell’artista piemontese. La mostra di Ugo Nespolo organizzata dall’Assessorato Istruzione e Cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta, è curata dal critico Alberto Fiz in collaborazione con il filosofo Maurizio Ferraris.
Sono oltre 80 le opere esposte tra dipinti, disegni, maquettes per il teatro, sculture, ex libris, tappeti, fotografie e manifesti realizzati dal 1967 sino a oggi in un percorso spettacolare e coinvolgente, ideato per gli spazi dell’ex chiesa sconsacrata. Compare persino una canoa di otto metri interamente decorata.
Dall’arte al cinema, dai cartoon televisivi alla logica matematica sino al teatro, le opere, disposte in base a tracciati tematici, creano una costellazione all’interno del Centro Saint-Bénin da cui emerge la versatilità di uno dei più originali e trasgressivi interpreti della scena contemporanea italiana, che ha ripercorso stili e stilemi “a modo suo”, senza mai lasciarsi imbrigliare dalle convenzioni.
Nespolo, accanto ad una serie di grandi dipinti, porta anche l’installazione ambientale Avanguardia educata, l’opera abitabile di quattro metri, datata 1995, che ripropone una sintesi postmoderna dei segni novecenteschi, tra futurismo, Bauhaus e pop art.
L’artista di Biella fa il suo ritorno ad Aosta 23 anni dopo la sua prima personale organizzata nel 1994 alla Tour Fromage: Effetto pittura era il titolo di quella mostra dove il curatore e grande storico del cinema Gianni Rondolino, recentemente scomparso, sottolineava come l’universo cinematografico inteso come la moltiplicazione delle immagini sul terreno della fantasia e dell’immaginazione fosse per l’artista il campo d’azione privilegiato uno spazio specifico è dedicato alle differenti forme d’indagine audiovisiva partendo dal cinema sperimentale e dai cortometraggi degli anni sessanta dove compaiono tra i protagonisti Lucio Fontana, Alighiero Boetti, Michelangelo Pistoletto, Mario Merz, Enrico Baj, per giungere sino a Yo Yo, la serie di cartoni animati in 52 episodi realizzata nel 2016 per Rai Yo Yo che ha vinto il primo premio nella sezione Series Preschool a Cartoons on the Bay in occasione della 21° edizione del Festival Internazionale dell’Animazione 2017.
Il catalogo della mostra, in italiano e francese, con la pubblicazione di tutte le opere esposte, è edito da Magonza. Insieme ai saggi di Maurizio Ferraris, Alberto Fiz, Daria Jorioz e a un’intervista di Nespolo con Pietro Bellasi, contiene una serie di scritti dell’artista e testimonianze, tra gli altri, di Enrico Baj, Renato Barilli, Gillo Dorfles, Danilo Eccher, Pierre Restany, Gianni Rondolino, Francesco Poli e Tommaso Trini.