4 Marzo 2019
PUNK DANCE

Oggi finiscono gli anni Novanta: morto il cantante dei Prodigy Keith Flint

4 Marzo 2019
PUNK DANCE

Oggi finiscono gli anni Novanta: morto il cantante dei Prodigy Keith Flint

4 Marzo 2019
PUNK DANCE

Oggi finiscono gli anni Novanta: morto il cantante dei Prodigy Keith Flint

L’annuncio sui loro siti è perentorio e senza possibilità di errore: i Prodigy oggi hanno perso il loro cantante, Keith Flint, morto suicida a 49 anni nella sua casa dell’Essex.

It is with deepest shock and sadness that we can confirm the death of our brother and best friend Keith Flint. A true pioneer, innovator and legend. He will be forever missed”, si legge sul Facebook della band di Briantree, nell’Essex, in Gran Bretagna, il luogo da dove partì la rivoluzione rave negli anni 90.

Il loro ultimo album, “no Tourists” era uscito in edizione in vinile con la scritta “no return”, tipica della tradizione nichilista punk.

Attivi sin dal 1990, i Prodigy divennero fenomeno globale solo nel 1997 con il famosissimo disco “The Fat of the land” con il censuratissimo video “Smack My Bitch Up”, un inno di una generazione alimentata a “Trainspotting”, rave culture e idoli musicali quali Moby, Chemical Brothers, Fatboy Slim.

Tra tutti i Prodigy ebbero il vanto di poter scalare le classifiche anche in America, avere uno stuolo di fedelissimi che riempivano i concerti come mai successo per un dance electronic act e soprattutto, guadagnarsi la stima e il favore dell’industria e dei loro contemporanei.

C’è stato un momento negli anni Novanta quando tutti i musicisti volevano lavorare con loro, assomigliare a loro, essere loro. Da Madonna che li prese a spunto su alcune tracce di “Ray Of Light”, la sua più riuscita reinvenzione, a Liam Gallagher, Dave Grohl e Juliette Lewis che collaborarono all’apice della fama con il tastierista Liam Howlett. Questo perché hanno saputo trasportare la cultura rave dall’underground delle periferie inglesi anni 90 a bandiera di una generazione inquieta che ha visto nell’elettronica una via di evasione al post-edonismo imperante.

Se l’altra faccia musicale degli anni Novanta, Kurt Cobain dei Nirvana, ha deciso di farla finita al culmine della sua traiettoria, i Prodigy hanno continuato per anni a portare avanti il loro mito, facendo tour e sfornando album sempre all’ombra del loro exploit di fine anni 90.

Il contributo all’industria musicale popolare da parte dei Prodigy è unico e ingente. Hanno inventato un genere, fin da quel “Charly” che faceva il verso nel 1991 a una propaganda educativa britannica per i minori, tanto da essere accusati di fare solo “kiddie rave”, baldoria per bambini.

E se la bravata si è conclusa 28 anni dopo con un epilogo tragico, al mondo dell’intrattenimento resta il testamento musicale di un genio dirompente, che ha riportato per un periodo intenso, l’energia distruttiva del punk nel progresso elettronico contemporaneo.

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Christian D'Antonio

Christian D’Antonio (Salerno,1974) è direttore responsabile della testata online di lifestyle thewaymagazine.it. Iscritto all’albo dei giornalisti professionisti dal 2004, ha scritto due libri sulla musica pop, partecipato come speaker a eventi e convegni su argomenti di tendenza e luxury. Ha creato con The Way Magazine e il supporto del team di FD Media Group format di incontri pubblici su innovazione e design per la Milano Digital Week e la Milano Design Week. Ha curato per diversi anni eventi pubblici durante la Milano Music Week. È attualmente ospite tv nei talk show di Damiano Gallo di Discovery Italia. Ha curato per il quartiere NoLo a Milano rassegne di moda, arte e spettacolo dal 2017. In qualità di giudice, ha presenziato alle manifestazioni Sannolo Milano, Positive Business Awards, Accademia pizza doc, Cooking is real, Positano fashion day, Milan Legal Week.
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