Il 2020 rischia di diventare una stagione difficile anche per i maestri pasticceri che ci allietano con le loro preparazioni ogni anno. Specie per il momento “sacro” del panettone, vero simbolo del Natale, sia per tutta la situazione incerta che perdura a causa dell’epidemia che stiamo vivendo. Per i cultori, quest’anno sarà anche il primo senza il maestro Alfonso Pepe, l’inventore di tanti dolci e panettoni premiati da Sant’Egidio del Monte Albino, in provincia di Salerno.
Il nome panettone ha storie diverse: documenti del 1200 ne descrivevano una prima forma arricchita con miele, uva passa e persino zucca.
Lo scrittore Pietro Verri (1728-1797) lo chiamò “pane di tono” (pane di lusso in dialetto milanese).
L’uva passa è usata per gli auguri, in quanto sono noti per portare fortuna e ricchezza perché la loro forma ricorda le monete d’oro.
Una delle leggende dice che chi ha inventato il panettone era il nobile milanese Ughetto degli Atellani che visse nel XV secolo. Si innamorò di Adalgisa, figlia di un povero fornaio di nome Toni. Per conquistarla, il nobile si travestì da panettiere e inventò un ricco pane in cui aggiunse farina e lievito, burro, uova, uva passa secca e scorza candita.
Il duca di Milano, Ludovico il Moro Sforza, incoraggiò il lancio del nuovo pane a forma di torta: pan del Ton (o pane di Toni).

Qui sopra vedete una interpretazione artistica a firma del noto artista Alighiero Boetti. In apertura di questo servizio vedete invece i protagonisti della classifica del miglior panettone milanese 2019 . I maestri ritratti sono i campioni in carica. Al primo posto Sal De Riso della pasticceria di Minori, Salerno; secondo classificato Enzo Santoro della pasticceria milanese Martesana Milano, terzo posto per Carmen Vecchione della pasticceria Dolci arte di Avellino, il premiato giuria Vip Andrea Tortora.
Azienda dolciaria Fiasconaro, nata nel 1953 a Castelbuono, nel cuore del parco delle Madonie, in provincia di Palermo. Oggi l’azienda, giunta alla terza generazione è un’eccellenza del made in Italy, con un fatturato di oltre 18 milioni di euro e una crescita del 20% su tutti i principali mercati: Italia, Canada, Francia, Stati Uniti, Germania, Inghilterra, Australia e Nuova Zelanda e con un orizzonte strategico rivolto al mercato asiatico. Fiasconaro è totalmente made in Sicily e anche il suo indotto segue la territorialità. Il panettone e la colomba Fiasconaro rappresentano il core-business dell’azienda e cresce sempre di più l’incidenza della linea di prodotti continuativi: torroncini, cubaite, creme da spalmare, mieli, marmellate, confetture e spumanti aromatici.

REPANETTONE – Repanettone è un marchio che è sinonimo di grande festa a novembre e dicembre a Milano e Napoli. SI tratta del più frequentato evento dedicato al dolce tipico di Milano, ideato e organizzato da Stanislao Porzio, nato al Teatro Litta di Milano nell’ultimo fine settimana di novembre 2008. Ma è anche di più. Dall’introduzione della Certificazione Re Panettone® le pasticcerie aderenti appongono tutto l’anno sui loro prodotti certificati il bollo con ologramma anticontraffazione, che fornisce ai consumatori la garanzia di acquistare prodotti privi di additivi e artigianali.
Re Panettone a Milano sarebbe previsto al Palazzo del Ghiaccio per le date 28-29 novembre 2020. La sesta edizione a Napoli è ancora in fase di definizione.
Stanislao Porzio ha poi lanciato una petizione diretta al Presidente pro-tempore della Commissione Nazionale Italiana presso l’UNESCO, volta a far riconoscere l’arte e le tradizioni nella storia del Panettone e dei pasticcieri di Milano Patrimonio immateriale dell’umanità UNESCO. Lo scopo è salvaguardarle anche nel futuro. Porzio dice: “Vogliamo far ottenere all’arte e alle tradizioni nella storia del Panettone e dei pasticceri di Milano il prestigioso riconoscimento UNESCO, affinché il metodo di produzione artigianale di matrice milanese e la cultura che avvolge e sostanzia questo prodotto vengano salvaguardati, protetti, sviluppati e studiati in tutto il mondo”.