Emozione e stupore per l’annuncio questa notte del primo vincitore di San NoLo, il festival semi-serio della canzone di Nord di Loreto. Il quartiere attorno a viale Monza a Milano ha partecipato tutta la notte al trionfo di Rovyna Riot, la drag che chiede di avere un TSO nella sua canzone E Invece No. Il tormentone sulle perdite nella vita ha vinto in classifica al festival di NoLo e sembra aver catturato tutti: giudici, pubblico, bambini e anziani.

Dopo la proclamazione alla Rovereto House (secondo Gabriele Muselli, terza Marte), Rovyna è arrivata al Ghe Pensi Mi di piazzale Morbegno come una star, accolta con acclamazioni e fiori. Lo stesso furor di popolo riservato alle dive di Sanremo.

Come a Sanremo, i festeggiamenti sono andati avanti con un Dopofestival che ha aggiunto una chicca per i music lovers della zona: è arrivato Van Houtens, da X Factor 2016, e ha improvvisato un duetto con Gli Animali Fantastici del Sudamerica, una delle band escluse dalle selezioni di San NoLo che ha però incontrato il favore del popolo della notte di via Venini.
HEISENBERG IN LOVE – La serata è iniziata con il pezzo dei No Lr, un gruppo formatosi nel quartiere dei creativi milanesi, attraverso un post sul NoLo Social District. Emblema della coesione sociale 2.0, la formazione con Barbara Lazzari, Francesco Covelli, Marco Valsecchi, Jacopo Garbarini, Filippo Galli ha dimostrato che il talento e la passione per la musica possono diventare anche intrattenimento per il pubblico. Oltre al loro pezzo inedito hanno eseguito Galaxy Express, la sigla di un cartone anni 80 rivisitata con ironia.
Highlight del testo: “Non so dividere per zero/Non so esplorare un buco nero/Non so dirti quanto vorrei/Non so conoscerre il tuo moto e il punto dove sei”.
CONSCIOUS – Samuele Ghidotti è un artista emergente che ha già inciso dei dischi e sta preparando il nuovo album Garage Sounds. È arrivato a San NoLo con un pezzo molto ispirato che ha messo in luce i suoi riferimenti artistici internazionali. Ghidotti è apparso sicuro del palco e sentiremo sicuramente parlare di lui in futuro.

FADE – Gabriele Muselli, con le sue incertezze dei 19 anni, ha catturato con un brano difficile e interessante, che dice di aver scritto come prima prova dopo anni di sperimentazione con l’elettronica. Molto più sicuro nell’esecuzione della cover dei Twenty One Pilots, Muselli si è guadagnato il secondo posto per la sua indubbia vena autoriale che ricorda i poeti della new wave britannica. Stupefacente la sua abilità di giocare con le parole in una lingua non sua. Meritato il secondo posto.
Highlight del testo: “What are you thinking? Watch your thinking/What are you?/Now back to me/I should just be braver/If this is my own movie/I need a personal trailer”

OTTOBRE – Marte dice di ascoltare le cantautrici italiane dell’ultima generazione e il suo pop ironico potrebbe stare bene in qualsiasi format radiofonico popolare al momento. Il pezzo Ottobre è piaciuto (terzo posto) perché ha stile e una buona costruzione autoriale. La cantante ha fatto studi classici ed è arrivata da poco a NoLo da Monza per inseguire il suo sogno.
Highlight del testo: “Chissà se mi sono meritata quest’allergia al mondo/D’un tratto riscopro quanto è bello amare, respirare, cantare/Lasciami gridare che sto bene”.
IL MARE DI SOLITUDINE – Arrivato a NoLo dalla Basilicata, Davide Brienza si sta facendo conoscere come il nuovo cantautore del quartiere. Registra, prova e scrive con amici negli studi della zona, facendo la musica che gli piace, che è un incrocio tra il cantautorato italiano e la vena intimista di Springsteen. Al Boss ha tributato il suo omaggio sul palco di San NoLo, mentre nel suo pezzo ha parlato della difficile gestione dei rapporti umani.
Highlight del testo: “Che di gente ce n’è/Vicino a te/Devi soltanto imparare a guardare/oltre il mare/Oltre il mare di solitudine”.

E INVECE NO (FATEMI UN TSO) – Sembrava uno scherzo e invece la presenza di Rovyna Riot a San NoLo si è trasformata in un abbraccio di affetto e commozione. Lontano dallo stereotipo del drag show, il pezzo che ha portato al festival di quartiere è più una torch song che una stravaganza da cabaret. Anzi, il suo trascinare il pubblico nel ritornello di immediata presa fa pensare a quante possibilità la musica ha di poter toccare le corde intime degli sconfitti. L’amarezza dell’ammissione pubblica di fallimento fa comunità. E riesce pure a strapparti un sorriso. È nata una stella, che sa sdrammatizzare quanto basta (vedi cover di Ambra T’Appartengo).
Highlight del testo: “E sarei dovuta diventare/una cantante che sa anche ballare/Una ginnasta che sa volteggiare/Saltare/Volare senza mai cadere/E invece no/Fatemi un TSO”.