Chiara Dynys, curato da Giorgio Verzotti, SKIRA editore ripercorre l’intera produzione dell’artista nata a Mantova e operante a Milano. C’è un taglio critico inedito basato sui concetti di “Spazi –luce”, “Dualità”, “Nord – Sud del mondo” e “Fabula”.
Tutta la più importante produzione di Chiara Dynys è raccontata attraverso le fotografie di still-life e dei grandi allestimenti museali che l’hanno vista protagonista lungo la sua carriera.
Il libro (in edizione bilingue italiano-inglese) è in edizione speciale a tiratura limitata di 500 copie inserite in un cofanetto in plexiglass studiato
ad hoc dall’artista. Il cofanetto riprende la serie Look at You, tra le più
note della Dynys, ed è concepito per vivere separatamente dal volume
come una vera e propria scultura: una esclusiva teca in plexiglas con fondo
riflettente che, grazie all’argentatura che nasconde un monocromo,
inganna la percezione di chi lo guarda.
Giovedì 1° ottobre ore 18.30 Museo Poldi Pezzoli, Sala dell’Affresco, Milano.
Causa emergenza covid-19 il pubblico potrà seguire L’INCONTRO IN STREAMING tramite Zoom al link https://us02web.zoom.us/j/7375628532 (consentito sino a un massimo di 100 collegamenti).
Con l’artista e il curatore interverranno Eduardo Cicelyn, Fiorella Minervino, Francesca Pini e Annalisa Zanni.
Il volume ripercorre l’intera produzione dell’artista con un taglio critico inedito.
Tutta la sua più importante produzione è raccontata attraverso le fotografie di stilllife e dei grandi allestimenti museali che l’hanno vista protagonista.
Il libro è in edizione speciale bilingue a tiratura limitata di 500 copie inserite in un cofanetto in plexiglass studiato ad hoc dall’artista.
Il cofanetto riprende la serie Look at You, tra le più note della Dynys, ed è concepito per vivere separatamente dal volume come una vera e propria scultura: una esclusiva teca in plexiglas con fondo riflettente che, grazie all’argentatura che nasconde un monocromo, inganna la percezione di chi lo guarda.
Chiara Dynys sin dall’inizio della sua attività, nei primi anni Novanta, ha agito su due filoni principali, entrambi riconducibili a un unico atteggiamento nei confronti del reale: identificare nel mondo e nelle forme la presenza e il senso dell’anomalia, della variante, della “soglia” che consente alla mente di passare dalla realtà umana a uno scenario quasi metafisico. Per fare questo utilizza materiali apparentemente eclettici, che vanno dalla luce al vetro, agli specchi, alla ceramica, alle fusioni, al tessuto, al video e alla fotografia.