Successo di critica e pubblico per “Il Filo Invisibile”, personale di Carolina Pezzotta a cura di Vanni Rinaldi, mostra d’arte allestiva a Sarnico, Bergamo, nella sede suggestiva dell’ex Chiesa di Nigrignano.
Il percorso espositivo curato da Vanni Rinaldi e dalla galleria Veridieci si è presentato come un’immersione nell’affascinante mondo artistico di Carolina Pezzotta per scoprire le sue opere che raccontano la sua vita.
L’artista ha dedicato 21 settimane alla creazione di questo viaggio intraprendendo un percorso articolato e ricco di sfide. Ogni settimana ha portato con sé nuovi ostacoli da superare e traguardi da conquistare. In questa mostra si ha avuto l’opportunità di conoscere le origini e le ambizioni di Carolina, di entrare in contatto con la sua materia e di sollevare lo sguardo verso i suoi cieli.
“Una fusione di passato, futuro ma soprattutto di presente, il più grande dono”, dice il curatore Vanni Rinaldi.
La location scelta per l’esposizione, l’ex Chiesa di Nigrignano di Sarnico, crea un affascinante contrasto tra antico e moderno, offrendo uno sfondo suggestivo per le opere di Carolina. “Gli spettatori – dice Rinaldi – sono stati accolti in un vortice di arte che fa superare i limiti, stimolando l’immaginazione attraverso l’originalità e delle creazioni dell’artista che spaziano dai dipinti, a installazioni fino ai tessuti”.
Le opere di Carolina sono cariche di emozioni, di simbolismo e di profonda espressività, in grado di toccare le corde più intime dell’anima, da qui la scelta del titolo per raccontare il percorso. Le opere di Carolina Pezzotta sono caratterizzate da un’energia vibrante e un senso di movimento. Utilizza una varietà di tecniche e materiali, per creare strati di colore e texture che si fondono armoniosamente. Le sue opere trasmettono un senso di profondità e dimensione, invitando gli spettatori a immergersi nella loro bellezza e ad esplorare le molteplici sfaccettature dell’astrazione. Pezzotta esplora temi universali come l’emozione, la natura e l’esperienza umana. Le sue opere astratte spesso evocano sensazioni e stati d’animo, catturando la complessità e la sottigliezza delle emozioni umane. Utilizzando forme e colori audaci, crea un dialogo visivo che va al di là delle parole, consentendo agli spettatori di immergersi in un mondo di espressione non verbale.
Sullo sfondo, la Chiesa di Nigrignano di Sarnico dove la storia di questo antico sito ha dell’incredibile: creato quasi mille anni fa, nel corso dei secoli ridimensionato e acquistato da privati, ha pian piano abbandonato la sua antica funzione, trasformandosi in una sede produttiva e successivamente inglobato all’interno di un complesso industriale che ne ha completamente negato la presenza architettonica. Le pareti interne erano state completamente tamponate, impedendo la visione dei manufatti scultorei raffiguranti santi e figure religiose. Straordinariamente l’incuria che l’ha contraddistinta nel corso dei secoli, è stata la cosa che ha preservato intatti la maggior parte degli elementi architettonici e scultorei della chiesa.