Cupo, esclusivamente noir ed introspettivo. Con questi elementi si può definire “The Batman”, nuova versione cinematografica 2022 dedicata all’uomo pipistrello, diretta dal regista Matt Reeves (già padre de “Il Pianeta delle scimmie”). Il film di Warner Bros oggi in tutte le sale, conquista e non ha segnali di cedimento. Merito anche del cast stellare, con Robert Pattinson (l’imminente “Tenet, “The Lighthouse”, “Good Time”) che interpreta il vigilante e detective di Gotham City, Batman, e il miliardario Bruce Wayne, Zoë Kravitz (“Animali fantastici: i crimini di Grindelwald”, “Mad Max: Fury Road”) nel ruolo di Selina Kyle, Paul Dano (“Love & Mercy”, “12 anni schiavo”) nel ruolo di Edward Nashton, Jeffrey Wright (i film di “Hunger Games”) nel ruolo di James Gordon del GCPD, John Turturro (i film di “Transformers”) nel ruolo di Carmine Falcone.
Le tre ore di pellicola passano con puro spirito di intrattenimento, un elemento di cui sentiamo tutti il bisogno. Questo è effettivamente alla base della decisione di non tagliare nessuna scena, che impreziosisce la saga partita con le due versioni di Tim Burton del 1989 e del 1992. Una nuova prospettiva si affaccia in questa opera cinematografica, già esistente nei fumetti ma mai sottolineata nelle varie trasposizioni televisive e cinematografiche. Non c’è solo il lato prettamente fantastico e spettacolare delle avventure che Batman era chiamato ad affrontare.
Qui c’è un Batman diverso, lontano dai classici schemi fino adesso visti. Un uomo pipistrello con il fiuto da detective che si trova ad indagare su una serie di efferati omicidi, commessi da uno dei suoi nemici storici. Una trama sviluppata in stile romanzo noir, di stampo quasi ‘chandleriano’, dove il personaggio principale è un antieroe, carico di rabbia e tormentato. Solitario e mai ironico rispetto alle altre versioni. Un eroe oscuro di Gotham, che lavora a braccetto con la polizia stessa, chiamato in causa del futuro commissario Gordon.
Oltre a Matt Reeves, a vincere la sfida ci pensa anche Robert Pattinson. Una trasformazione, la sua, che non ha nulla da invidiare ai vari Micheal Keaton e Christian Bale. Un calarsi nel ruolo in stile modello Stanilavsky, che ha dissipato i dubbi degli inizi, ripetendo la stessa sorte che era toccata a Michael Keaton, poi adottato da eroe nell’eroe dal fedele popolo dei seguaci dell’uomo pipistrello.
Tutti i personaggi visti in azione, seppur molto lontani dalla realtà, sono ben inseriti in un contesto che di fatto, nella vita di tutti i giorni, ci appartiene. Un’operazione alla Nolan, di sicuro, con delle grosse variazioni. Con il regista britannico si raccontò la storia del supereroe in tre film. Qui invece si raccontano non necessariamente le origini, ma un esordio di un eroe alle prime armi e non possiede l’esperienza che lo ha sempre contraddistinto.
Intorno a lui pericolosi criminali, assassini, boss della malavita ed intrecci, anche molto stretti, tra alcuni di essi che nei fumetti non sono mai stati contemplati.
Se comunque la figura del commissario Gordon, proposta in modo originale, non fa rimpiangere quelle classiche, come anche il boss Carmine Falcone, il Pinguino e Catwoman, non ha convinto Andy Serkis nei panni del maggiordomo Alfred. Sublime, irriconoscibile dal trucco e di pari livello a quella di Danny De Vito è la prova di Colin Farrell. Persino la performance di Paul Dano, nel ruolo dell’Enigmista, oltre che convincente è anche abbastanza inquietante per voce e attitudine.
‘The Batman’ è di fatto il film più coraggioso dedicato all’eroe mascherato dopo ‘Joker’ di tre anni fa. Un film che potrebbe essere considerato già un cult, un lungometraggio che non si pone al di sopra delle altre versioni, per il quale è stato già annunciato entro i prossimi cinque anni.
Testo a cura di Vincenzo Pepe