27 Luglio 2023

Fiuggi, città benefica d’Italia

La storica Anticoli, in provincia di Frosinone, è stata amata da papi e celebrità da tutto il mondo. Oggi è meta di turisti e conserva vestigia di un passato unico.

27 Luglio 2023

Fiuggi, città benefica d’Italia

La storica Anticoli, in provincia di Frosinone, è stata amata da papi e celebrità da tutto il mondo. Oggi è meta di turisti e conserva vestigia di un passato unico.

27 Luglio 2023

Fiuggi, città benefica d’Italia

La storica Anticoli, in provincia di Frosinone, è stata amata da papi e celebrità da tutto il mondo. Oggi è meta di turisti e conserva vestigia di un passato unico.

Fiuggi è una delle stazioni termali più importanti e antiche d’Europa, situata a pochi chilometri da Roma, al centro di un territorio ricco di bellezze naturali, storiche, artistiche e luogo di eccellenze enologiche e gastronomiche. Entrambi i nomi che si danno a questa località sono di origine latina: Anticoli (davanti al colle) è la denominazione storica fino a inizi del Novecento, mentre Fiuggi deriva da fluvius, fiume, e inizialmente indicava solo una parte della valle dove c’erano le acque benefiche. Di origine Osco-umbra (i popoli Ernici, da cui deriva il nome dei monti circostanti, l’avevano abitata sin da prima dei romani), la città antica in collina è frutto di una migrazione dalle campagne assediate dai barbari nel tardo impero.

Per questo la storia della località termale è particolarmente affascinante. La città oggi è divisa in due. C’è una cittadina bassa, attorno alla fonte termale, nata agli inizi del Novecento con parecchi edifici pregevoli di stile Liberty eclettico e tanti alberghi sorti nel verde nel dopoguerra. Merito delle proprietà delle acque, che sgorgano a una temperatura alla sorgente di 12,4°C, utilizzate sia presso gli stabilimenti termali sia per l’imbottigliamento.

Il Grande Albergo Palazzo della Fonte, sorto su una collina del lato basso del comune nel 1913, è uno straordinario esempio di Liberty restaurato. Ancora oggi è sede di una prestigiosa attività alberghiera (Palazzo Fiuggi) ma è ricordato come la struttura che a inizi del secolo scorso diede avvio al turismo internazionale di gran lusso che ha poi diffuso il nome di Fiuggi nel mondo.

Veduta notturna di Fiuggi storica dove svetta la collegiata di San Pietro Apostolo.

In alto, a 747 metri sul mare, sorge invece il borgo medievale molto caratteristico, ben tenuto e ben illuminato con stradine, scale ripide e monumenti storici. Il tutto è arricchito dai pregevoli risultati del programma Anticoli – Fiuggi Zer0 km, un festival di Street Art che attraverso interventi autorizzati sulle antiche strade del paese narra la storia, le tradizioni, le eccellenze di un territorio. Si ammirano opere di Riccardo Rapone in arte “Beetroot”, Luis Gomez De Teran “Gomez”, Mauro Pallotta “Maupal”, Marco Tarascio “Moby Dick”, Mauro Sgarbi, Danilo Pistone “Neve”, Vera Bugatti e Diego Poggioni.

La chiesa più famosa è la seicentesca collegiata dedicata a San Pietro. Ma le edicole votive antiche sono altrettanto suggestive a Fiuggi. Il materiale prevalente è la pietra, mentre la devozione religiosa più longeva è quella a San Biagio, che si festeggia con fiaccole e falò ancora oggi il 2 febbraio. La ricorrenza è denominata “festa delle stuzze”.
Dedalo di vicoli e scalinate per raggiungere i vari livelli di costruzione sulla collina di Fiuggi. Architettonicamente il borgo di origine alto medievale è costellato di case a ponte, bifore duecentesce e qualche rimanenza di opulenti ingressi nobiliari cinquecenteschi.
Identità ciociara: anche lo Stato Pontificio aveva a cuore le prelibatezze culinarie locali, che si continuano a degustare nei ristoranti tipici del centro storico di Fiuggi. Qui era in vigore una tassa unica nel suo genere, scapulas porcinas: bisognava dare ai papi 40 prosciutti all’anno.
Vicoli e portali antichi al centro di Fiuggi storica. La congregazione delle Suore dell’Immacolata di Santa Chiara, dette di Fiuggi, sono nate qui: è un istituto religioso femminile di diritto pontificio creato nel Settecento a opera delle sorelle Teresa, Cecilia e Antonia Faioli. A loro è dedicata una strada nel centro storico e anche una casa-museo. Rimaste orfane di entrambi i genitori, decisero di aprire presso la casa paterna una scuola per l’istruzione e l’educazione cristiana delle piccole donne.

LE TERME

Le fonti di acqua benefica che sgorga dai vicini monti sono tutte fruibili nella parte bassa del comune. Le terme di Bonifacio (perché Papa Bonifacio VIII, che morì nel 1303 ne faceva regolare uso per curare la sua calcolosi renale) oggi sono frequentate soprattutto la mattina e sono immerse in bosco di castagno mentre quelle Anticolane, frequentate nel pomeriggio, sono strutturate su giardini e passeggiate nella natura. Dagli anni Sessanta in poi la cittadina è prevalentemente dedita al turismo: Fiuggi è, dopo Roma, la destinazione del Lazio che ha il maggior numero di posti letto in esercizi alberghieri e extra-alberghieri.

L’architetto Luigi Moretti negli anni Sessanta ha progettato il grande complesso termale Fonte Bonifacio VIII. Dell’impianto Liberty resta questo scenografico ingresso ideato da Garibaldi Burba, autore di palazine gentilizie nei quartieri romani di Prati e Parioli.
Trait d’union tra celebre passato e prestigio contemporaneo è l’albergo di lusso Palazzo Fiuggi, situato in posizione dominante su una collina in città. Anticamente è stato “Grande Albergo Palazzo della Fonte”.

Le acque di Fiuggi, note fin dall’epoca romana come “Fons Arilla”, appartengono al gruppo delle acque naturali oligominerali. Tale caratteristica è determinata dalla stessa formazione tufacea della conca di Fiuggi, la quale, alternando strati permeabili, filtra le acque che vengono così a perdere del tutto le sostanze minerali. Estremamente efficaci nei trattamenti disintossicanti, esse sono in particolar modo indicate nella prevenzione e nella cura renale e della gotta.
Le acque di Fiuggi erano Infatti nella zona dove scaturiscono queste sorgenti sono stati trovati ruderi di costruzioni e resti di vie romane. Nel medioevo divennero famose ; più tardi Michelangelo, nel 1549, ne trasse giovamento contro il “mal della pietra” che lo affliggeva. Ha scritto Giovanni Papini a proposito di Michelangelo: “poco ci mancò che, l’infaticabile artista, che aveva maneggiato e intagliato tante pietre, non venisse ucciso da una piccola pietruzza formatasi a tradimento all’interno del suo vecchio corpo”. Un anno di cure e Michelangelo si rimise in sesto.

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Christian D'Antonio

Christian D'Antonio

Figlio degli anni 70, colonna del newsfeed di The Way, nasce come giornalista economico, poi prestato alla musica e infine convertito al racconto del lifestyle dei giorni nostri. Ossessionato dal tempo e dall’essere in accordo con quello che vive, cerca il buono in tutto e curiosa ovunque per riportarlo. Meridionale italiano col Nord Europa nel cuore, vive il contrappunto geografico con serenità e ironia. Moda, arte e spettacoli tv anni 80 compongono il suo brunch preferito.
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