23 Gennaio 2020

Formentera: tra fari e mercatini ecco come vivere da “local”

Il retaggio hippy dell'isola spagnola emerge dalle passeggiate e dai lungomari che pullulano di vintage e curiosità. E le spiagge con i fari non sono da meno.

23 Gennaio 2020

Formentera: tra fari e mercatini ecco come vivere da “local”

Il retaggio hippy dell'isola spagnola emerge dalle passeggiate e dai lungomari che pullulano di vintage e curiosità. E le spiagge con i fari non sono da meno.

23 Gennaio 2020

Formentera: tra fari e mercatini ecco come vivere da “local”

Il retaggio hippy dell'isola spagnola emerge dalle passeggiate e dai lungomari che pullulano di vintage e curiosità. E le spiagge con i fari non sono da meno.

L’isola di Formentera è un fazzoletto di terra circondato da uno dei più bei mari d’Europa. Definita anche la perla delle Baleari, arcipelago a cui appartiene, è da molti anni una delle mete più amate dai vacanzieri.

Facilmente raggiungibile dall’Italia, questo luogo da molti definito magico, racchiude in sé tutto quello che si desidera da una vacanza perfetta. Spiagge caraibiche e mare cristallino la fanno da padrone ma, oltre alla sua intrinseca bellezza, l’isola offre anche altro. I suoi fari per esempio, oppure i coloratissimi mercatini hippy.

I FARI – Ma andiamo con ordine. I fari presenti a Formentera sono tre: il faro di Cap de Barbaria, il faro di La Mola e quello situato al porto di La Savina (meno imponente e suggestivo, lo vedrete nel momento i cui approderete sull’isola ma non ha nulla a che vedere con la bellezza degli altri due).

Il faro di Cap de Barbaria è forse quello più bello di tutti. È bello il paesaggio che lo accoglie, è bella l’atmosfera in cui è immerso… è bello stare a guardarlo mentre il sole saluta il giorno lasciando spazio alla notte e alle stelle.
Grazie al suo orientamento, a sud-est dell’isola, l’imponente faro è da visitare sicuramente all’ora del tramonto. Chi lo ha già visto parla di colori ed emozioni indescrivibili, sensazioni che rimangono per sempre impresse nella mente e nel cuore. Eh sì, perché Formentera ha la capacità di rapirti con la sua bellezza ma ha anche il potere di lasciarti andare, instillando inevitabilmente una grande nostalgia.

Il faro di Cap de Barbaria fu eretto nel 1971 ma non fu mai abitato. Ancora oggi svolge silenzioso il suo dovere: segnalare l’impervia costa sotto cui il mare si agita impetuoso.

Per raggiungerlo in auto o in motorino, dalla località di Sant Francesc, seguite le indicazioni per Cala Saona e successivamente quelle per il faro. Se invece siete amanti delle passeggiate o delle escursioni in bicicletta esistono tre percorsi che vi permettono di raggiungerlo e di stare a stretto contatto con la natura. Per sapere quali sono vi basta consultare una mappa dei circuiti verdi dell’isola di Formentera. Per tutti e tre il sentiero da percorrere è lungo circa 9km.

Spostandoci invece nel punto più orientale dell’isola, troviamo il faro di La Mola. Anche qui il panorama è altamente suggestivo: su scogliere alte quasi 200 metri indomito si erge lui, il maestoso faro.
Per raggiungerlo vi basta seguire la lunga strada asfaltata che da Sant Francesc conduce all’omonima località di La Mola.

Questo simbolo dell’isola, eretto sotto il regno di Isabella II nel 1847, non entrò però subito in funzione. Verrà adibito al suo ruolo solo il 30 novembre del 1861.
A differenza di quello di Cap De Barbaria, il faro di La Mola è stato abitato per anni da solitari guardiani. L’ultimo di una lunga serie è stato Javier Perez de Arevalo il quale, nel 2001, ha raccontato in un libro la storia del faro, dalle origini fino ai tempi moderni.

Tra le sue particolarità è da ricordare che, tra tutti i fari delle isole Baleari, questo è l’unico ad avere un segnale a dodici fasci di luci. Un vero e proprio spettacolo notturno per chiunque lo avvisti dal mare.

MERCATINI – I mercatini artigianali di Formentera invece, sono la tangibile eredità dell’epoca hippy di questa terra.

In questo composit uno dei fari dell’isola di Formentera, Cap de Barbaria, nel cuore del Mediterraneo. E un mercatino artigianale, quello de La Mola, che è uno dei simboli della località.

Negli anni ’70 infatti, giovani rivoluzionari aderenti alla cultura definita “peace and love”, trovarono in Formentera tutto quello di cui avevano bisogno: la natura e la tranquillità. Gli epicentri del fenomeno hippy si stavano oramai trasformando in un coacervo di esperimenti legati a sostanze psicotrope e, chi non volle partecipare a quell’evoluzione, decise di spostarsi in luoghi ove era ancora possibile restare in contatto con la natura senza l’aiuto di droghe.

Formentera, all’epoca un’isola semi deserta e quasi senza elettricità, era il luogo adatto a chi fuggiva da quel fenomeno che si andava man mano snaturando. Arrivarono giovani da ogni latitudine ma fu un’invasione pacifica: ammaliati dalla bellezza dell’isola vi si trasferirono stabilmente.
Per rendersi autonomi e guadagnarsi da vivere molti di loro iniziarono a produrre monili o suppellettili artigianali. Ecco spiegata l’importante presenza dei mercatini a Formentera!

Al giorno d’oggi quello più famoso è sicuramente quello che si svolge il mercoledì e la domenica a La Mola: nella piazza del paese viene allestito un coloratissimo mercatino ove è possibile acquistare veramente di tutto.

Oppure, tutte le sere della settimana ad eccezione del mercoledì e della domenica, un altro delizioso mercatino è quello che si svolge nella zona pedonale di Sant Ferran. Qui troverete soprattutto opere d’arte ispirate alla natura di Formentera.

Infine, un altro mercatino sempre molto suggestivo, è quello che si svolge ogni sera sul lungomare di Es Pujols. Ammirate i lavori dei sapienti artigiani e siamo certi vi sarà difficile non comprare nulla!

Degna di nota in questa piccola fiera è la primissima bancarella all’inizio del lungomare. Appartiene all’ultimo vero hippy dell’isola, il mitico e oramai “instagrammatissimo” Juan.
La noterete perché esula da tutte le altre… piccola e di colore giallo propone bracciali, collane o anelli fatti esclusivamente di minuscole perline colorate. Juan li produce personalmente ogni giorno, lavorando instancabilmente dalla mattina fino alla sera

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