9 Novembre 2016

Il bon vivre di Lione: cinema, cioccolato e tanta classe

Siamo partiti alla scoperta della terza città della Francia. Che sta vivendo un boom culturale ed economico unico. E a novembre è sede del Salon Du Chocolat.

9 Novembre 2016

Il bon vivre di Lione: cinema, cioccolato e tanta classe

Siamo partiti alla scoperta della terza città della Francia. Che sta vivendo un boom culturale ed economico unico. E a novembre è sede del Salon Du Chocolat.

9 Novembre 2016

Il bon vivre di Lione: cinema, cioccolato e tanta classe

Siamo partiti alla scoperta della terza città della Francia. Che sta vivendo un boom culturale ed economico unico. E a novembre è sede del Salon Du Chocolat.

A Lione, terza città di Francia, l’anno scorso ha traslocato la sede francese di Euronews, il principale network televisivo europeo. Ed è successo un putiferio: perché non più Parigi? Perché evidentemente Lione ha superato l’avanguardia della capitale ed è l’unica città di Francia, oggi, a costituire un ponte tra il continente e il Mediterraneo. Ed era il posto perfetto per insedierasi in un quartiere simbolo del recupero architettonico europeo, la Confluence (si incontrano il Rodano e la Saône) dove le archi-star Jakob & Macfarlane hanno costruito un edificio avveniristico. A poca distanza il museo della Confluence , aperto nel 2014 e creato dagli australiani di Coop Himmelb(l)au, che incanta con le sue collezioni naturali.

Lione Mamashelter
Il Mama Shelter disegnato da Philippe Stark a Lione.

Pura avanguardia culturale. Lo ha capito Quentin Tarantino, quando il mese scorso è arrivato qui all’ottava edizione del Lumière Festival per presentare in 35mm “Butch Cassidy and the Sundance Kid”.

E lo capiranno le migliaia di turisti che arriveranno dall’11 al 13 novembre per il Salon Du Chocolat (lyon-salon-du-chocolat.com), l’appuntamento annuale che riunisce nella città patria della Nouvelle Cuisine (il cuoco del secolo Paul Bocuse è nato qui vicino) gli appassionati di questa leccornia.

Imperdibile la sosta da Voisin  il luogo da cui il mito dei cioccolattieri locali è partito. Qui le creazioni sono esposte come gioielli, perché tali sono, basti pensare al famigerato Coussin De Lyon, vero totem culinario di Lione.

Ma c’è anche del buon vino, come dimostrano le vetrine glamour di Guyot,300mq con più di 1500 vini pregiati. Del resto, dei 2000 ristoranti in città, ben 19 sono stellati, quindi la patria culinaria francese non delude nemmeno 40 anni dopo il boom mondiale della Nouvelle Cuisine. Da notare, Les Terrasses de Lyon, scenografico dall’alto, con vera cucina locale di classe.

 

Lyon Parc Auto
Lyon Parc Auto: dopo l’edificio circolare aprirà uno nuovo a Les Halles.

 

Lione è anche capitale della seta, che veniva lavorata qui fin dal 1500. le testimonianze ancora vive della tradizione le trovate da Tousoie, che fa presigiosi accessori su misura, e presso il Musée des Tissus et des Arts décoratifs , una collezione di inestimabile valore salvata quest’anno da investimenti privati. Per ammirare la “stampa alla lionese” (a mano su seta) c’è il workshop di atelierdesoierie.com che accoglie turisti volenterosi di sperimentare.

lione Confluence
La Confluence è dove sorge l’avveniristico museo: mezzo milione di persone l’hanno visto nel primo anno di apertura.

Siccome i francesi valorizzano quello che hanno inventato, non poteva mancare un sito dedicato ai fratelli Lumière, che prevede passeggiate estetiche, scientifiche e storiche nell’evoluzione del cinema. Si visita proprio la casa dei fratelli che hanno inventato la settima arte, si tocca la prima camera usata per la proiezione pubblica entrata nella storia (nel 1895). il ricordo dei Lumière ha sviluppato un business in città. Al Musée Minuature Et Cinéma nel cuore della Vecchia Lione, sono mostrati tutti gli effetti speciali e i costumi pre-digital era. Ci sono 350 pezzi di film leggendari da riscoprire.

Nel 1998 il centro della città è stato nominato Patrimonio mondiale dell’Umanità dall’UNESCO, per la presenza di rovine romane al Fourvière e per l’intatto charme dei vicoli medievali della Vieux Lyon. Qui una densa concentrazioni di locali fa tirar tardi giovani studenti da tutto il mondo. Ma è di interesse estremo anche quartiere periferico di États-Unis con i suoi giganteschi murales (più di 500 degli street artist più famosi).

voisin lione
Cioccolatini come gioielli da Voisin a Lione.

Questa è la patria dell’architettura urbana all’avanguardia. Non solo perché il porto sul fiume recuperato sta facendo impazzire i designer di tutto il mondo con i suoi fantasiosi recuperi. Ma perché storicamente qui (il quartiere Part Dieu è un esempio) si sono cimentati i grandi progettisti. Pensate che anche un parcheggio  è sede di mostre oltre a essere di per sé un posto imperdibile da visitare per la sua architettura. Ne aprirà presto un altro, LCP Les Halles, ancora più avveniristico, con un bosco in cima, come vuole il trend degli ultimi anni.

E ci avviciniamo anche alla famosissima Fête des Lumières, festa cittadina da 3 milioni di partecipanti ogni anno (nel 2016 dall’8 al 10 dicembre) che risale al 1852, quando i lionesi nel giorno dell’Immacolata Concezione, misero alle finestre delle candele dentro a vetri colorati.

Per la sosta più lionese possibile, consigliamo il design hotel di Philippe Starck, Mama Shelter, o il Warwick conosciuto per le sue ampie camere nell’elegante e silenzioso quartiere che costeggia il parc aux Daimes. Aperto esattamente 20 anni fa, l’imponente caseggiato è sede anche degli esclusivi incontri del Lions Club della città.

Per la guida alla città, il volume Lione edito da Morellini Editore  (Lione, di Davide Moroni con il contributo di Paolo Galliani).

Fotoservizio: Christian D’Antonio per The Way Magazine.

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Christian D'Antonio

Christian D'Antonio

Figlio degli anni 70, colonna del newsfeed di The Way, nasce come giornalista economico, poi prestato alla musica e infine convertito al racconto del lifestyle dei giorni nostri. Ossessionato dal tempo e dall’essere in accordo con quello che vive, cerca il buono in tutto e curiosa ovunque per riportarlo. Meridionale italiano col Nord Europa nel cuore, vive il contrappunto geografico con serenità e ironia. Moda, arte e spettacoli tv anni 80 compongono il suo brunch preferito.
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