Il borgo più bello d’Italia secondo le ultime preferenze dei vacanzieri (non solo italiani) è Valeggio sul Mincio, provincia di Verona, in quell’oasi naturale incredibile che dal Lago di Garda si estende fino a Mantova.
Abbiamo visitato il Borghetto Vacanze nei Mulini situato sul fiume Mincio, che scorre tra le colline moreniche, frutteti e castelli medioevali. Ci si arriva, oltre che in macchina, attraverso la pista ciclabile del fiume Mincio, con percorsi a piedi o a cavallo. Adagiato sul fiume, il borgo rivela degli antichi mulini del 1400 restaurati con gusto ed eleganza, che oggi sono romantiche dimore con annessi ristoranti a terrazze.
Qui si mangiano prodotti della tradizione di Valeggio sul Mincio. Come il tortellino, in dialetto valeggiano, agnolin: una finissima sfoglia di pasta fresca, dal delicato ripieno di carne, protagonista della festa “Nodo d’Amore”, ogni secondo martedì di giugno. Sull’antico Ponte Visconteo si imbandisce una lunghissima tavolata, cui partecipano migliaia di persone. Ci sono poi i vini tipici delle colline moreniche, il Bianco di Custoza ed il Bardolino D.O.C. con saporefruttato e dolce.
Il ponte visconteo
Il ponte fungeva da diga fortificata voluta da Gian Galeazzo Visconti, signore del Ducato di Milano, per difendere la città di Verona ed assicurarsi i collegamenti con i territori veronesi da poco annessi ai propri domini. I lavori iniziarono nel 1393 ad opera di due ingegneri dell’epoca: il fiorentino Domenico dei Benintendi e il veronese Melchiorre Gambaretti. Lungo 650 metri, con un piano stradale posto a 9 metri dal livello delle acque, il ponte venne completato nel 1395, con la costruzione dei parapetti merlati e delle rocche centrali e laterali. Raccordato al Castello sovrastante, portò la lunghezza complessiva del “Serraglio” a circa 17 chilometri.
Parco Sigurtà
Nella parte alta del comune di Valeggio sorge il Parco Giardino Sigurtà (Parco Più Bello d’Italia 2013″ e di “Secondo Parco Più Bello d’Europa 2015”). Instaurato nel 1407 durante la dominazione veneziana di Valeggio sul Mincio ad opera del patrizio Gerolamo Nicolò Contarini.
Il giardino all’inglese fu realizzato grazie al marchese Antonio Maffei (1759-1836), amante dell’arte, del bello e dei giardini, che decise di trasformare i 22 ettari della proprietà in un giardino romantico . Caratterizzato dall’accostamento di elementi naturali e artificiali, con un bosco, un tempietto neo-gotico (oggi chiamato Eremo), un Castelletto del medesimo stile e la Grotta, un luogo “semplice, negletto e rustico” perfetto per la conversazione, la lettura e la musica.
La primavera del 1941 segnò l’inizio della proprietà da parte dell’industriale farmaceutico Giuseppe Carlo Sigurtà, che la riqualificò e scoprì di avere un antico diritto di prelevare acqua dal fiume Mincio, possibilità dimenticata dai predecessori. Lentamente emersero anche la maestosità di alcune piante secolari e migliaia di preziosi bossi cresciuti nel sottobosco. Oggi misura 60 ettari ed è famoso per le 300 specie di tulipani che da metà marzo raggiungono gradualmente il massimo splendore. Si stima siano un milione.