10 Febbraio 2017

Il lusso del piccolo, i capsule hotel di Tokyo

Si chiama Luxury Capsule Hotel Anshin Oyado e ha sauna e internet cafè. Ma le camere sono grandi quanto un letto.

10 Febbraio 2017

Il lusso del piccolo, i capsule hotel di Tokyo

Si chiama Luxury Capsule Hotel Anshin Oyado e ha sauna e internet cafè. Ma le camere sono grandi quanto un letto.

10 Febbraio 2017

Il lusso del piccolo, i capsule hotel di Tokyo

Si chiama Luxury Capsule Hotel Anshin Oyado e ha sauna e internet cafè. Ma le camere sono grandi quanto un letto.

Il lusso del tempo batte il lusso dello spazio. Il successo (anche mediatico) del Luxury Capsule Hotel Anshin Oyado a Tokyo è un segno dei tempi: i business men o i turisti di alta fascia preferiscono comodità e velocità al posto di spazi grandi e “frills” facilmente rinunciabili.

Quelle che vi mostriamo in questo articolo sono le foto dei capsule hotel giapponesi, un fenomeno che dagli anni 80 esiste a Osaka e Tokyo specialmente e che ora si sta diffondendo anche in tutto il resto del mondo. In Italia il primo aperto questo mese è a Napoli, si chiama BenBo ovvero Bed&Boarding ed è a due passi dall’ingresso dell’Aeroporto di Capodichino. Dispone di 42 cabine di circa quattro metri quadrati e viene scelto per chi perde l’aereo o vuole riposarsi per qualche ora. A Londra, invece, vanno forte quelli vicino ai grandi aeroporti intercontinentali: servono a turisti ansioni (che si anticipano per non perdere il volo) o al personale dell’equipaggio (costretto a levatacce per i voli notturni).

Ma a Tokyo i cinque capsule hotel a 120 secondi di passeggiata dalle stazioni sono tutti improntati al lusso.

luxury capsule hotel (1)
Il luxury capsule hotel di Tokyo esiste in 5 location diverse nella capitale giapponese.

I giapponesi credono proprio che il risparmio di spazio sia un lusso. Sul sito dell’hotel scrivono: “Abbiamo cambiato tutti gli spazi di forma rotonda in quadrata e abbiamo guadagnato 1.2 volte lo spazio“. Il lusso è poi assicurato da intrattenimento elettronico nelle minuscole camere (due metri per uno) che non lesina spese: tv a cristalli liquidi, prese e cavi ovunque, cuffie di altissima qualità. E un’attenzione maniacale ai dettagli, come la fornitura di letti, materassi e cuscini dell’americana Simmons, una garanzia per il dormire bene.

Ci sono degli spazi comuni di grande gusto e comfort. Come le sorgenti termiche artificiali, dove rilassarsi con acqua calda sempre a disposizione, l’internet cafè, sistemi di sicurezza avveniristici per depositare il bagaglio in appositi lockers (non c’è spazio per portarlo in camera).

La sicurezza a queste latitudini sembra essere un pallino davvero costante. La sorveglianza di telecamere e staff di front desk è continua, ci sono allarmi anti-incendio pubblicizzati sulla comunicazione online come se fossero dei servizi irrinunciabili. Al pari della sauna “nebbiosa” che viene  proposta come un toccasana per il relax tra un volo e l’altro, costruita anche in pietra speciale e con acqua che assicura l’apporto di 40 minerali diversi. Anche se, c’è da precisare, la stanza capsule a Tokyo è usata anche nei quartieri di divertimento notturno perché viene considerata come una comoda e sicura sistemazione.

Che sia per lavoro, affari, turismo veloce o convenienza di timing, il capsule hotel giapponese è entrato ormai nella cultura popolare, come dimostra anche questo clip. Già 10 anni fa i Killers avevano ambientato le scene finali del video Read My Mind in un capsule hotel a Tokyo.

La declinazione luxury di questi capsule hotel invece è un’evoluzione dei tempi. In primis, devono essere belli e puliti, con decorazioni scelte ad hoc e non improvvisate. Oltre alle pietre delle saune, la comunicazione dei capsule specifica che tutti gli arredi sono arrivati per importazione da Bali. Il motivo? Bisogna conciliare relax e sorrisi e l’arredo, anche se in posti minuscoli, contribuisce a questo fine. La convenienza di posizione è quel lusso irrinunciabile, visto che la strategica location di questi mini-hotel è a pochi passi da JR Tokyo Station, l’aeroporto di Haneda Airport  e l’aeroporto Narita.

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Christian D'Antonio

Christian D'Antonio

Figlio degli anni 70, colonna del newsfeed di The Way, nasce come giornalista economico, poi prestato alla musica e infine convertito al racconto del lifestyle dei giorni nostri. Ossessionato dal tempo e dall’essere in accordo con quello che vive, cerca il buono in tutto e curiosa ovunque per riportarlo. Meridionale italiano col Nord Europa nel cuore, vive il contrappunto geografico con serenità e ironia. Moda, arte e spettacoli tv anni 80 compongono il suo brunch preferito.
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