“Alla Fortuna che ritorna a motivo dei Goti sconfitti”. Questa è la traduzione dell’iscrizione latina presente sulla base della “colonna gotica”, il più antico monumento di epoca romana presente ad Istanbul. Alcune di queste vestigia sono state raccontate in questo nostro precedente articolo.
Edificata in marmo bianco, alta 18 metri e sormontata da un capitello corinzio, la colonna è detta “gotica” perché celebra le vittorie dei Romani sui Goti, la popolazione germanica che minacciosamente premeva ai confini dell’impero romano; vittorie senza dubbio determinanti, considerata la pericolosità dei Goti: di questi, da tempo conosciuti e temuti dai Romani, parla ampiamente nell’opera “Germania” lo storico latino Tacito che ne loda la fierezza, il valore in combattimento nonché la leale obbedienza ai loro capi.
Adiacente all’ingresso del palazzo di Topkapi, un tempo residenza dei sultani turchi, il parco Gulhane, il cui nome significa “Casa delle rose”, è un’oasi verde, apprezzata per i curati roseti e per i regolari filari di alberi secolari; un tempo giardino esterno del palazzo di Topkapi, di cui faceva parte all’epoca del sultanato, aperto al pubblico nel 1912, recentemente riqualificato, il parco Gulhane è fra le attrazioni storicamente più significative di Istanbul; nella parte del parco più vicina al mare vi sono numerosi punti di ristoro con una magnifica vista panoramica sullo stretto del Bosforo.
E’ questa la zona un tempo facente parte dell’acropoli di Bisanzio, l’antico nome di Istanbul, nome che deriva da Byzas o Byzantas, che, secondo la tradizione, fu il fondatore greco della città nel VII secolo a.C..
Proprio nel punto più alto dell’acropoli di Bisanzio fu eretta fra il 269 e il 337 la “colonna gotica”: secondo alcuni studiosi per commemorare le vittorie sui Goti ottenute dall’imperatore romano Claudio II (268-270), poi opportunamente soprannominato “Gotico” per l’importanza di tali successi, secondo altri per celebrare i trionfi militari, sempre sui Goti, conseguiti, successivamente, dall’imperatore Costantino I (306-337), il monarca che mutò il nome della città da Bisanzio in Costantinopoli ovvero “città di Costantino”.
Come attendibili documenti del passato ricordano, in cima alla colonna si innalzava, ben visibile ai navigatori, una statua in bronzo, oggi perduta, dedicata alla dea Fortuna, rappresentata come una donna, con un piede appoggiato su una nave, anche questa in bronzo, posta davanti alla statua.
Per gli antichi Romani la dea Fortuna era la divinità del destino, con il compito di regolare la sorte non solo degli uomini, ma anche delle città.
In proposito il cronista Giovanni Zonara, attivo a Costantinopoli nel XII secolo, riferisce la preoccupazione di cittadini e amministratori affinché la statua fosse periodicamente ristrutturata con cura e precisione. Zonara presenta il suo racconto come una curiosa diceria; ma narra quanto avvenuto ai tempi dell’imperatore Anastasio I (491-518) allorquando l’incuria e le avversità climatiche, deteriorando la statua, avevano provocato il distacco di alcuni pezzi della nave di bronzo: solo la rapida ristrutturazione della statua – così si credette – facendo cessare gli impetuosi venti che da giorni flagellavano il mare davanti alla città, consentì la ripresa della regolare navigazione e l’ordinato approdo delle navi nel porto con gli indispensabili approvvigionamenti.
Colonna gotica e parco Gulhane costituiscono senza dubbio un binomio inscindibile di storia: il più antico monumento di epoca romana presente in Istanbul e il più antico parco della città; entrambi, comunque, apprezzabile punto di riferimento per una stimolante visita.
Testo a cura di Giuseppe Gabutti, foto di Loris Patrizi