Mai come quest’anno le mete esotiche sono state in voga. Molti VIP e influencer sui loro account Instagram postano meravigliose foto su spiagge incontaminate e paesaggi selvaggi.
Tra le mete c’è un paese conosciuto ai di più per fatti non molto piacevoli di cronaca, la Tunisia, ma oltrepassate le dune del deserto del Sahara si arriva alla costa, e lì inizia la magia.
Con 1250 km di costa dalla sabbia bianca, questa nazione diventa un paradiso per gli amanti del mare e delle immersioni. Lungo questa “rotta” possiamo trovare 5 fra i più importanti siti di immersione del paese.
Le acque limpide sono l’ideale per permettere anche ai principianti di immergersi e ammirare il fondale corallino. Tabarka è uno dei migliori siti immersivi della costa. I suoi fondali sono ricchi sorprese anche a soli 15 metri di profondità.
Alcuni dei punti migliori sono sparsi al largo della costa in vicinanza dell’arcipelago Galite dove oltre ai vari relitti si trova anche lo scoglio delle cernie (immersione adatta ai neofili) o i resti dell’antico porto.
Di recente in queste acque un subacqueo amatoriale ha rinvenuto perfino un cimitero di sottomarini, a 70 metri di profondità, risalente alla seconda guerra mondiale con resti di mezzi della Royal Navy e della Marina Militare Italiana.
Dalla Sicilia (Pantelleria ma anche da Trapani nelle giornate più limpide), si può osservare lungo la costa la penisola di Capo Bon.
Il porto peschereccio di questa penisola, Kelibia, è un sito di immersione con acque cristalline e fondali di sabbia fine.
Nella penisola si trova anche la città costiera di Nabeul, la cittadina nota per la produzione di olive e di agrumi consentita dal clima del tutto identico alla sicilia, ospita al largo delle sue acque l’antica città di Neapolis.
La città, scoperta da un gruppo di archeologi subacquei, risale all’epoca dell’impero romano e si estende per oltre 20 ettari con strade, monumenti e i resti della vita dell’epoca; secondo gli storici la città sarebbe stata distrutta dal terribile tsunami seguito al terremoto del 21 luglio del 365 d.C.
Lungo la costa orientale si trova l’antico villaggio di fenicio di Mahdi. Nelle acque al largo di queste coste ci si può immergere in uno dei siti più importanti per l’archeologia subacquea il relitto di Mahdia. Un galeone mercantile del 1 secolo a. C. affondato con un carico di opere d’arte, ora conservati al museo di Bardo. Il sito è ricco anche di scogliere e grotte sottomarine e relitti della seconda guerra mondiale.
Sul litorale tunisino si trova anche la città di Djerba nelle acque circostanti questa cittadina si trovano relitti della seconda guerra mondiale. Queste immersioni però sono consigliiate a subacquei esperti perchè la prodfiondità minima è di 20 metri. Oltre ai reperti lasciati durante il corso della storia dall’uomo questi fondali offrono anche un eterogenea proposta di esseri marini grazie alle scogliere popolate da spugne e razze pastinaca oltre a cernie e coralli.