27 Gennaio 2016

Sudafrica, il lusso ha una nuova casa

27 Gennaio 2016

Sudafrica, il lusso ha una nuova casa

27 Gennaio 2016

Sudafrica, il lusso ha una nuova casa

Il Sudafrica, paese simbolo della lotta alla segregazione razziale, negli ultimi anni sta avendo uno sviluppo di grande importanza per tutta l’economia del continente, tanto che si può azzardare un paragone con la Svizzera.

In questo paese, che fa parte dei cosiddetti Brics (Brasile, India, Cina e, appunto, Sudafrica) hanno anche deciso di investire grandi firme del lusso come  Burberry, Cartier, Louis Vuitton, Montblanc, Giorgio Armani, Ermenegildo Zegna, Jimmy Choo, Tod’s e Gucci.

Il nostro viaggio inizia a Cape Town la capitale economica del paese: qui nel 2010 si sono svolti anche i mondiali di calcio (vinti dalla Spagna) che hanno contribuito a portare innovazione e modernità all’urbanistica della città.

Girando, possiamo notare come diverse culture si sono incontrate qui nel corso degli anni.

16513659039_9c89e41990_oIl Cape Town’s City Hall è un esempio lampante: è stato costruito nel 1905 in pieno stile rinascimentale italiano, realizzato in pietra arenaria al suo interno ospita la sede della famosa Cape Philharmonic Orchestra che regolarmente qui tiene anche dei concerti e tutti gli eventi culturali, artistici e di design della città. Entrando, splendidi pavimenti a mosaico portano ad una scala in marmo, che guida i visitatori verso una magnifica vetrata d’epoca e un organo di 3.165 canne. Altro elemento che ci fa sentire un po’ più vicini al nostro continente, è la particolare torre dell’orologio, replica a mezza altezza del più famoso “Big Ben” di Londra.

Da qui Nelson Mandela si affacciò dopo 27 anni di prigionia, l’11 febbraio 1990 nella piazza antistante il City Hall 250mila persone si riunirono per celebrare quello che sarebbe stato il più grande presidente della repubblica sudafricana.

Punto di grande interesse della città è il Victoria & Alfred Waterfront, in origine semplice porto della città, oggi rimodernato con tante opzioni di svago sia culturale, come l’imbarco per Robben Island (l’isola-carcere dove era imprigionato Nelson Mandela), sia di shopping. Ha qui infatti sede un lussuoso centro commerciale dove molti imprenditori della ristorazione hanno aperto i loro ristoranti offrendo una cucina di alta qualità e la possibilità di viaggiare nei vari paesi del mondo con i loro piatti.

Non lontano dal porto e dal Waterfront si trova anche l’acquario dei due oceani, infatti, scendendo da Cape Town verso sud si trova Capo di Buona Speranza qui è il punto dove si incontrano l’oceano Atlantico con l’oceano Indiano; l’acquario è proprio dedicato all’osservazione, allo studio e alla conservazione della vita su questi fondali.

cartello afrikaanscartello buoan speranzaCapo di Buona Speranza in italiano, Cape of Good Hope in inglese, Kaap die Goeie Hoop in lingua afrikaans, si trova nella riserva del Capo di Buona Speranza, all’estremità della penisola del Capo, a circa 70 chilometri da Città del Capo, la si può raggiungere percorrendo un strada costiera sulla costa est o sulla costa ovest (si possono percorrere entrambe, una all’andata e una al ritorno).

Gli amanti del trekking possono optare per un percorso di due giorni dentro la riserva (chiamato Cape of Good Hope Trail), parte all’entrata della riserva e prevede un pernottamento in rifugio nelle immediate vicinanze del Capo di Buona Speranza, per questa esperienza è necessario però prenotare tramite il sito  www.sanparks.org.

In macchina all’interno della riserva è possibile percorrere delle stradine che portano a spighette isolate e belvedere, l’acqua è tendenzialmente fredda e si sconsiglia di fare il bagno sulle spiagge aperte anche perché si possono incrociare correnti pericolose (oltre ad avere possibili incontri ravvicinati con squali di vario genere), ma in alcune spiagge, come per esempio Buffels Bay, si trovano delle piscine frangiflutto (tidal pool) dove fare il bagno protetti dalle onde, sono indicate su
la cartina che si riceve entrando alla riserva.

La penisola, in realtà, finisce a coda di pesce, una delle punte è il Capo di Buona Speranza, l’altra Cape Point.

Il Capo di Buona Speranza fu scoperto nel 1487 da Bartolomeo Diaz che cercava una via di mare verso l’Asia, ma fu Vasco De Gama dieci anni dopo, a concludere l’esplorazione, aprendo la nuova rotta marittima.
cape point indiano
Cape Point poco più a Ovest, una piccola funicolare ci porta fino ai piedi del faro (la strada si può percorrere anche a piedi in 10 minuti) da cui si può ammirare il paesaggio a 360 gradi; qui il vento può essere veramente forte quindi e necessario portarsi una giacca a vento in qualunque stagione ci si trovi.

Sul promontorio si trova uno dei ristoranti più suggestivi del mondo, il “Two Oceans Restaurant”, divenuto famoso sia per la sua ottima cucina di pesce che per la posizione in cui si trova, da qui infatti si può mangiare godendo un ottima e spettacolare vista sugli oceani sudafricani.

Altra città importante per l’economia del paese, anche se più piccola, è Knysna, a circa 500 chilometri da Cape Town. La città in passato ha rappresentato un punto nevralgico per il commercio di legname, avorio e di oro, oggi è conosciuta per l’artigianato locale, per la pesca ed il commercio di ostriche, la società locale “Knysna Oyster Company” rifornisce il paese di tutte le ostriche che ne hanno bisogno; Knysna infatti affaccia su una laguna d’acqua calda in cui sfocia il fiume omonimo.

Per via del clima estremamente mite, Knysna è molto amata dai sudafricani anziani come meta dove ritirarsi e rilassarsi.

In città si trova anche il capolinea della linea ferroviaria del treno Outeniqua Choo Tjoe; un treno d’epoca, a vapore, in servizio regolare fino all’estate del 2010, composto da una locomotiva, (classe 19D o 24), dei primi decenni del 20 secolo, e diverse carrozze degli anni quaranta, rappresentava una vera e propria attrazione turistica più che un servizio di collegamento; la ferrovia, completata nel 1928, partiva da George e con un percorso panoramico lungo 67 km costeggiava la Garden Route, fermando a Wilderness, Goukamma, Sedgefield per finire a Knysna, dove attraversava un ponte sospeso sulla laguna.

Lungo la costa si trova anche Port Elizabeth, si affaccia su la baia chiamata, Algoa Bay, comprendente anche Uitenhage e Despatch, formano alla vista, una zona urbana praticamente ininterrotta.

panorama port elizabeth

Port Elizabeth è anche un importante polo industriale e culturale. Qui hanno sede numerosi stabilimenti automobilistici, come la General Motors e la Volkswagen, oltre a molte altre grosse industrie locali, e di una delle più importanti e riconosciute università del Paese, la “Nelson Mandela Metropolitan University”.

Pochi chilometri a nord di Port Elizabeth si entra nell’Addo, Elephant National Park, uno dei parchi nazionali più importanti del Sudafrica, una riserva naturale di circa 3.500 chilometri quadrati che lavora da decenni per la conservazione del patrimonio faunistico nazionale.

Oggi nel parco trovano casa e protezione dalla caccia indiscriminata parecchie centinaia di elefanti e bufali, molti leoni e leopardi, rinoceronti neri e giraffe, tante tipologie di impala, antilopi, uccelli e le rare iene maculate. È inoltre l’unico luogo dove si possono incontrare i “big 7”, ovvero i grandi animali della terra (i “big 5” leoni, elefanti, rinoceronti, leopardi, bufali) più i grandi animali marini (squali bianchi e balene).

Il parco offre molteplici possibilità di visita, è possibile entrare e percorrere le strade anche con la normalissima auto a noleggio, una esperienza comunque emozionante in quanto, prestando la dovuta cautela e rispettando le norme del parco che verranno date all’ingresso dei cancelli, è estremamente facile incontrare animali selvatici; è inoltre possibile effettuare un tour con un ranger su un fuoristrada a 4 ruote motrici, avventurandosi anche sui percorsi meno battuti, estendendo ulteriormente il percorso della visita.

Nel parco si può anche usufruire di diverse tipologie di soggiorno, i campeggi statali interni al parco spartani ma adatti a chi si vuole spingere all’avventura, sentendosi un vero esploratore; i lussuosi e affascinanti lodges privati, perfettamente inseriti nella natura. Sono inoltre disponibili i lodges situati nelle vicinanze dell’ingresso del parco, strutture molto comode per le quotidiane escursioni nel parco, da cui la sera facendo silenzio e possibile sentire tutti i suoni e i versi della madre terra.

porto cape town copiaSulla strada del ritorno, tornando a Cape Town e camminando lungo il porto si trova l’imbarcadero per raggiungere Robben Island, l’isola carcere, dove il presidente e premio Nobel per la pace del 1993, Nelson Mandela ha trascorso i suoi 27 anni di prigionia.

L’isola, che è stata dichiarata patrimonio dell’umanità nel 1999, è uno straordinario scrigno di natura mediterranea e insediamenti urbani che sono tra i più antichi del continente. Oggi ospita il “Robben Island Museum” con l’obbiettivo di ricordare alle generazioni future le atrocità che ha portato l’apartheid. Nel museo oltre ai luoghi storici del carcere mantenuti originali, sono ospitate collezioni di oggetti appartenuti a detenuti e guardie, archivi fotografici, artistici, video e sonori.

Per visitare l’isola bisogna prenotare il traghetto (sul sito www.robben-island.org.za) e sperare che il giorno della partenza ci siano le condizioni meteo e marittime per partire, nel caso contrario niente paura, l’organizzazione prevede dei rimborsi presentando il biglietto e la possibilità di prelazione sulla seconda prenotazione.

Foto di: Francesco D’Agostino

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Francesco D'Agostino

Francesco D'Agostino

Figlio degli anni 90, spinta digital-social di The Way, si è fatto le ossa nel patinato mondo di To Be Magazine. Per scoprire che il dandy elegant che stava impersonando necessitava di una vetrina all’altezza anche sul web. Senza cercare altrove, se l’è creata da solo. Mette passione solo in quello che gli interessa veramente. Al resto nemmeno ci pensa. Grafica, biz obsession e una giusta dose di involontaria leadership lo proiettano sempre al minuto dopo.
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