Le Langhe sono tra i paesaggi più affascinanti del Piemonte. Zone di colline, paesi e antichi borghi arrampicati sulle alture, vigneti e grandi tradizioni gastronomiche. Per gli amanti del cibo e del vino questa è sicuramente una delle zone d’eccellenza, il luogo ideale per rilassarsi e godere della natura, dell’arte e soprattutto del buon vino e della buona cucina.
CANTINE CERETTO – Nei primi anni 2000 Alessandro Ceretto, terza generazione della famiglia che detiene Cantine Ceretto, entra in azienda fresco di scuola enologica e di anni di esperienza nelle cantine di mezzo mondo, dall’Australia alla California. Col tempo – e grazie alla strada aperta soprattutto da produttori francesi d’avanguardia come Pierre Overnoy in Jura e Nicolas Joly in Loira – si consolida in lui l’idea che per capire le caratteristiche del terroir sia necessario limitare l’impatto dell’uomo. In poche parole, rinunciare a buona parte delle lezioni di enologia mandate a memoria fino a quel momento: la scuola forniva ricette, ma queste sono per definizione in antitesi con il terroir, che è sempre unico.
Seguire le ricette dell’enologia garantisce di arrivare a vini corretti e standardizzati, ma Alessandro comincia a lavorare di sottrazione: nel 2008 avvia la sperimentazione in cui fermenta i cru (nome locale: i bricchi, le vigne in cima alle colline) senza lieviti selezionati, consolidando nel tempo un metodo che consiste nell’avviare la fermentazione grazie a un pied de cuve. Questo metodo ha un secondo vantaggio: la durata della fermentazione e della macerazione sulle bucce combacia perfettamente – circa 20 giorni – e il mosto resta naturalmente protetto dall’anidride carbonica sviluppata dalla fermentazione.
Inoltre, negli ultimi venti anni, in cantina si utilizza sempre meno il legno nuovo – cioè botti che non abbiano mai contenuto vino. La logica è la stessa che ha guidato le altre scelte, cioè intervenire il meno possibile: la peculiarità di ogni vino è il suo profumo, che gli aromi e il tannino del legno nuovo coprono.
LA PIOLA – In dialetto piemontese la “piola” è l’osteria di paese, il luogo in cui si mangiano i piatti della tradizione e si bevono generosi bicchieri di vino. A Piazza Risorgimento, 4 ad Alba, la cucina della Piola obbedisce al mercato e alle stagioni, e perciò cambia quotidianamente. La materia prima è soprattutto locale, scelta con rigore e seguendo il succedersi dei mesi. 2 grandi lavagne interne al ristorante raccontano ogni giorno una proposta nuova, oltre ai piatti storici della tradizione, sempre presenti.
RELAIS VILLA D’AMELIA – Il Relais Villa d’Amelia, posto sul crinale di una collina tra boschi rigogliosi e splendidi noccioleti con una magnifica vista sulle Alpi e le morbide colline del Barolo, è a pochi minuti da Alba. Colline e vigneti che si alternano a castelli e borghi storici: questo è il paesaggio che riempie lo sguardo del visitatore che arriva in questa zona del Piemonte.
Il Relais si presenta come un antico podere ottocentesco, appartenuto in passato alla famiglia Bonelli. Il luogo era conosciuto come la “Cascina Bonelli”, oggi magistralmente ristrutturata e divenuta Relais.
Nel restauro si è saputo mantenere le fattezze originali, contribuendo così a creare un’atmosfera d’altri tempi: per esempio, è stata mantenuta al suo interno la chiesa privata della famiglia ancora visibile dal cortile interno.
Oggi la proprietà del Relais è della famiglia piemontese Barberis che se ne prende cura amabilmente, e che ne ha fatto un punto di riferimento dell’ospitalità della zona.
“Quello che vogliamo offrire durante il soggiorno dei nostri ospiti”, sottolinea Mauro Tezzo, direttore del Relais “è un vero viaggio nel territorio dell’Alta Langa con il suo carattere deciso ed i suoi colori forti. La possibilità di vivere all’interno di una costruzione tipica come la Cascina di Villa D’Amelia con il suo ambiente ottocentesco e i suoi comfort permette all’ospite di immergersi in un’atmosfera armoniosa, dove il tempo ei sensi si riprendono i loro ritmi naturali aprendosi ad esperienze intense e cariche di senso”.
L’esclusiva Suite San Luigi, incorniciata dall’antica cappella gentilizia, e le due Suite Deluxe con vista sulle Alpi sono le sistemazioni più prestigiose e di maggior fascino del luogo. Nel piano interrato è stato realizzato un centro benessere costituito da sauna finlandese, bagno turco, percorsi aromatici e docce emozionali, mini-piscina con idromassaggio, sala relax, zona fitness e piscina esterna riscaldata utilizzata anche durante la stagione fredda, grazie a un passaggio che permette di entrarvi.
Un radicale intervento sulle murature portanti del fabbricato ha permesso il recupero degli orizzontamenti voltati e delle strutture lignee di particolare pregio storico.
LA RISTORAZIONE DI VILLA D’AMELIA: IL DAMÀ
Nel 2021 la proprietà decide di concentrare in uno solo i due ristoranti fino ad ora presenti in casa. L’unico ristorante oggi presente, dall’acronimo di “Madama Amelia Bonelli”, è guidato dallo chef Dennis Cesco, classe 1993, braccio destro di Damiano Nigro che, dopo 15 anni, lascia spazio al suo giovane allievo.
La voce principale sono gli ingredienti del territorio e la veridicità della campagna che in Alta Langa è ancora autentica e integra, coi suoi prodotti da cercare tra pastori e piccoli allevatori. Grande attenzione è data alla pasta trafilata con farine locali accuratamente scelte. Oltre all’italiana, la base è la cucina classica francese che con il Piemonte ha moltissimi aspetti in comune, salse e fondi sono condizione necessaria su cui imbastire una narrazione di cucina più intima, in cui si predilige la concretezza, la cottura sul fuoco, e in cui la tecnica ferrea non svia nell’estetica fine a se stessa, ma è volta alla valorizzazione del gusto e della materia. Iclassici piemontesi al DaMà si fanno racconti nel piatto.
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