Il melting pot degli USA che ha affascinato il mondo si sta allargando al Canada. Nell’ultimo trimestre del 2019 in Canada si cercavano 67mila addetti nel segmento foodservice. A questo bisogna aggiungere la crescente domanda di prodotti esteri agroalimentari, la scoperta di alimenti bio e diversificati sul territorio interno, la grande promozione che si sta facendo delle acque purissime che da questo paese del nord America raggiungono le tavole raffinate di tutto il mondo.
Insomma, il Canada è la nuova frontiera di un consumo e produzione consapevole di generi alimentari, tanto che al TuttoFood 2021 di Milano, già si sa che una grande area sarà dedicata a questo paese.
Secondo i dati di Restaurants Canada, la più ampia e autorevole organizzazione del fuoricasa nel Paese, tra il 2008 e il 2018 la ristorazione è cresciuta di ben il 35% e il Retail del 20%. Le vendite di alimentari nel canale Retail canadese valevano 86,43 miliardi di euro nel 2018, veicolati da oltre 40 mila esercizi commerciali. Nel 2019 in Canada il fuoricasa ha fatturato 65,15 miliardi di euro, +4,2% sul 2018, +6,2 per la somministrazione tramite il canale Retail.
Ci sono luoghi in cui i prodotti alimentari sono parte della loro stessa identità. Come Chemin du Roi, costellato di caratteristici villaggi con fattorie e casette tipiche dell’800, dove è possibile ammirare i capanni di zucchero, per conoscere la tradizionale arte della produzione dello sciroppo d’acero. Storicamente questa situazione è diffusa nella regione del Quebec, il maggior produttore di sciroppo d’acero al mondo. La foglia di quest’albero è anche nella bandiera canadese. Per un litro di succo sono necessarie 40 litri di linfa che viene estratta dai tronchi, in un periodo stabilito, e da alberi di oltre 80 anni.
Nella foto d’apertura: Moraine Lake all’interno del Banff National Park in Canada