19 Maggio 2023

Giornata delle api, in campo scienziati e creativi

C'è il gelato, il dolce dello chef, l'azione pratica eco-sostenibile. E tutte le indicazioni su come fare onore al prezioso insetto nel Bee Day, il 20 maggio 2023.

19 Maggio 2023

Giornata delle api, in campo scienziati e creativi

C'è il gelato, il dolce dello chef, l'azione pratica eco-sostenibile. E tutte le indicazioni su come fare onore al prezioso insetto nel Bee Day, il 20 maggio 2023.

19 Maggio 2023

Giornata delle api, in campo scienziati e creativi

C'è il gelato, il dolce dello chef, l'azione pratica eco-sostenibile. E tutte le indicazioni su come fare onore al prezioso insetto nel Bee Day, il 20 maggio 2023.

Quest’anno la Giornata Mondiale delle Api (20 maggio 2023) ha un battesimo istituzionale. Parte Progetto ApinCittà, ideato e gestito dalla Federazione Apicoltori Italiani (FAI). Si tratta del primo apiario della storia del ministero dell’Agricoltura, inaugurato dal ministro Francesco Lollobrigida sulla terrazza del dicastero di via XX Settembre, curato proprio dalla FAI, la più autorevole organizzazione del settore apistico italiano, promossa e collegata a Confagricoltura.

Gli alveari avranno una finalità di impollinazione, biomonitoraggio e mappatura della biodiversità di un ampio quadrante della Capitale: un’iniziativa che vuole celebrare, dandole continuità e concretezza, la Giornata mondiale delle Api, proclamata dall’ONU nel 2018 e che ricorre ogni 20 maggio.

APE ITALIANA – L’ape mellifera italiana è un fondamentale fattore di produttività del cibo necessario al Pianeta: la presenza di alveari sul territorio genera in Italia 2 miliardi di euro di valore della produzione agroalimentare, cui si deve aggiungere l’apporto ecosistemico che le api garantiscono alla biodiversità, stimato in 150 miliardi di euro.

LA NATURA – La scelta del 20 maggio non è casuale: coincide con nascita di Anton Janša (1734-1773), che nel XVIII secolo fu un pioniere delle tecniche di apicoltura moderne nel suo paese natale, la Slovenia. Il paese d’origine dell’apicoltore si è fatto infatti promotore di questa giornata, che vede ogni anno un forte coinvolgimento di istituzioni ed aziende a livello internazionale e nazionale.

Quella delle api è un’estizione silenziosa, che mette però a rischio la biodiversità globale, oltre alla nostra capacità di produrre risorse alimentari in maniera naturale.

Le api e gli altri insetti impollinatori, come vespe, farfalle, falene e coleotteri (oltre 20.000 specie) garantiscono infatti un servizio indispensabile, quello dell’impollinazione, da cui dipende quasi il 90% di tutte le piante selvatiche con fiore e l’80% delle piante che producono cibo e prodotti per il consumo umano, pari al 35% della produzione agricola mondiale, con un valore economico stimato ogni anno di oltre 153 miliardi di euro a livello globale e 22 miliardi di euro in Europa.

Oggi, tuttavia, più del 40% di queste specie è a rischio di estinzione a livello mondiale, soprattutto api selvatiche e farfalle.

Un recente studio condotto nel Regno Unito ha documentato un calo di quasi il 60% nel numero di insetti alati dal 2004.

In Germania, l’abbondanza degli insetti è calata del 78% tra il 2008 e il 2017.

A livello globale, il Living Planet Index calcolato per le farfalle ha mostrato un calo medio del 49% nell’abbondanza delle popolazioni monitorate dal 1990 al 2017.

Ma come si stanno muovendo istituzioni e aziende per far pronte a questa emergenza?

Citiamo tra tutte WWF che, per dare una risposta concreta a questo crollo verticale, promuove il progetto “Diamo una casa alle api”, realizzato grazie alla campagna di raccolta fondi sulla piattaforma ForFunding di Intesa Sanpaolo, con l’obiettivo di sensibilizzare le persone sull’importanza degli impollinatori e il loro valore per il nostro capitale naturale, dalla produzione di cibo al valore per le nostre economie. Il progetto mira, inoltre, ad azioni concrete:

realizzare e gestire in 20 Oasi WWF su tutto il territorio nazionale delle aree per facilitare la vita a questi importantissimi insetti.

3 Bee, community da sempre impegnata nella salvaguardia delle nostre amiche api, fondamentali per il mantenimento della biodiversità in occasione delle Giornate Mondiali delle Api e della Biodiversità, rispettivamente il prossimo 20 e 22 Maggio3Bee, leader nel settore climate tech, mette in luce l’urgente problema del declino della biodiversità e per l’occasione organizza venerdì 19 Maggio il primo  Biodiversity Summit, vertice annuale che servirà come luogo di discussione con i principali attori dell’economia nazionale, già impegnati nella protezione e tutela della biodiversità per individuare le strategie più efficaci per la salvaguardia della biodiversità da attuare e divulgarein ottica di una più rapida sensibilizzazione collettiva.
 

ADOTTA UN ALVEARE – Attraverso il progetto “adotta un alveare” sul sito web di3Bee  https://www.3bee.com/adotta-alveare mediante un semplice click virtuale chiunque può adottare o regalare un alveare ad una persona cara. Chi adotta un alveare a distanza riceve il certificato di adozione personalizzato e le credenziali per accedere all’app di 3Bee, dove monitorare 24/7 le api dell’alveare adottato. Inoltre, al momento della scelta, a seconda dell’ambiente in cui le api sono stanziate, è possibile selezionare la tipologia di fioritura da impollinare e quindi il miele da produrre (scegliendone tra oltre 40 varietà). Miele che, una volta pronto, nel rispetto della stagione apistica, verrà recapitato direttamente a casa dell’adottatore. Sarà inoltre possibile seguire i progressi e i vantaggi che ogni adozione ha portato. Ogni alveare è curato e gestito esclusivamente con metodi sostenibili, e gli apicoltori utilizzano la tecnologia 3Bee che permette loro di programmare al meglio l’attività e ottimizzarne la gestione, mediante il monitoraggio di peso, temperatura interna ed esterna, umidità e intensità sonora. Attraverso la tecnologia 3Bee, ogni adozione consente di proteggere da 1000 fino a 10 mila api e produrre fino a 5kg di miele

Il progetto adotta un alveare diventa anche fisico attraverso le Box di 3Bee, speciali cofanetti regalo che contengono un libro educativo con curiosità e informazioni utili di oltre 170 pagine, l’adozione dell’alveare tra i 150 apicoltori italiani selezionati, fino a 1kg di miele inviato direttamente a casa, il certificato personalizzato con l’impatto sulle api e gli aggiornamenti continui dell’alveare con foto e video che monitorano lo stato di salute delle api.

La principale causa di moria delle api è la mancanza di nettare. Per questo 3Bee ha attivato la sua rete di Apicoltori e Agricoltori per piantare oltre 1 milione di alberi Nettariferi e polliniferi in Italia. Le api hanno sempre più bisogno di nettare, Adottare o regalare un albero nettarifero è pertanto un’azione indispensabile per dar nettare e cibo agli insetti impollinatori. Ricordiamoci che gli alberi sono in grado di produrre ossigeno e sottrarre CO2 dall’atmosfera, pulire l’aria, aumentare la biodiversità. Adottare un albero è semplicissimo, una volta scelta la tipologia di albero da adottare o regalare la community di 3 Bee lo pianterà e curerà per Voi, sarà possibile seguire la crescita dell’albero e rimanere aggiornati tramite la speciale app di 3Bee sull’impatto ambientale della tua oasi grazie alle foto che periodicamente i coltivatori di biodiversità invieranno. L’oasi 3Bee diviene così uno spazio virtuale tutto tuo dove compariranno solo gli alberi adottati. Sarà presente anche un riassunto del numero di api che stai nutrendo con i tuoi alberi, i chilogrammi di nettare prodotto, il numero di CO2 assorbita e il grower che supporti.

SCHWBE PHARMA – Tra le aziende, una delle più attive è la multinazionale leader del farmaco vegetale, Schwabe Pharma, che per proteggere la biodiversità e gli impollinatori si è affidata a 3Bee, la prima startup volta proprio alla protezione di queste specie a rischio e alla rigenerazione della biodiversità.

Insieme, Schwabe Pharma e 3Bee hanno sviluppato un programma speciale, all’interno del Partner Program Remedy dell’azienda, rivolto al mondo delle erboristerie, che ad oggi ha permesso di proteggere 332.000 api e garantire l’impollinazione di 332.000.000 di fiori.

Gelato gourmet Gusto17: la collezione del primo gelato creato dalle api del brand milanese che comprende: lo Stecco ripieno di gelato al Cioccolato Fondente 72% con copertura fondente e polline bio essiccato, lo Stecco a forma di tavoletta ripieno di gelato alla Stracciatella o al Pistacchio Salato di Sicilia e copertura fondente e i Bon Bon ripieni di gelato alla Nocciola Piemonte IGP e copertura di cioccolato al latte. Il ‘gelato creato dalle api’ è privo di zuccheri raffinati perché sostituiti dal pregiato miele d’acacia – èattento alla sostenibilità e rispettoso della naturalità: un prodotto meno calorico, con un alto contenuto vitaminico e minerale per un gelato più completo, sano e ‘green’ che vuole contribuire alla conoscenza, rispetto e salvaguardia di quello che è oggi l’essere vivente più importante del pianeta: l’ape.

In occasione della “Giornata Mondiale delle Api”, che ogni 20 maggio celebra le api al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza degli impollinatori, Gusto 17, l’innovativo ed originale concept di gelato artigianale gourmet e personalizzato, aggiunge alla sua linea di gelato creato dalle api una Barretta ripiena di gelato alla Nocciola Piemonte IGP con un cuore morbido di miele di acacia e una croccante copertura di cioccolato al latte e nocciole, dove lo zucchero raffinato è completamente sostituito dal miele di acacia di Giorgio Poeta.

Creato dallo chef Filippo Sinisgalli (che avevamo incontrato qui) Ape Maia si può gustare solo al Ristorante Zur Kaiserkron di Bolzano in Piazza della Mostra 1. 

IL DOLCE DELLO CHEF – Chef Filippo Sinisgalli ha voluto creare un dolce omaggio in onore dei piccoli operosi insetti affidando alla sua giovane pasticcera Alice Vialetto il compito di creare un dessert a tema. È di Alice il tocco allegro e delicato nel comporre “Ape Maia” un dessert giocoso nei sapori e nelle consistenze tra il cremoso e il croccante, studiato nei minimi dettagli, bellissimo agli occhi e simbolo del perfetto equilibrio della natura per forme e sapori, dove l’ape è festeggiata in ogni sua attività, dalla costruzione del nido all’impollinazione.

Il nido è un cremoso al miele con frutto della passione, mango e miele. La margherita è un cestino di frolla con bottone di cioccolato bianco ripieno di ananas e delicatissimi petali di cioccolato bianco. Il piccolo favo è composto da due gusci di meringa brunita ripieni di dadolatina di mango. Per rinfrescare una quenelle di sorbetto ananas e mango con caramello salato.

Questo è il Bee Hotel promosso da Olio Monini. Bosco Monini, che entro il 2030 raggiungerà 1 milione di olivi, rappresenta il cuore del percorso di sostenibilità dell’azienda umbra che si pone l’obiettivo di produrre più olio italiano che sia realmente sostenibile sotto il profilo economico, produttivo e naturalmente ambientale, anche grazie al contribuito di progetti di ricerca realizzati con i più importanti partner nazionali.

OLIO MONINI – È possibile misurare in maniera scientifica il grado di sostenibilità di un’attività agricola, al di là di proclami, ambizioni e teorie? Sì, basta chiedere alle api.

Lo dimostra il progetto pluriennale di ricerca promosso da Monini e realizzato da LifeGate in collaborazione con l’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, che punta a monitorare il livello di biodiversità e salubrità del territorio e il benessere degli insetti impollinatori all’interno del Bosco Monini di Perolla (Grosseto), un oliveto da circa 400 mila piante realizzato su terreni prevalentemente abbandonati e in parte bonificati.

La prima parte del progetto è stata infatti dedicata a creare un habitat adatto: i terreni sono stati riportati in salute con pratiche di sovescio e si è arricchita la biodiversità del luogo piantando nuove essenze, soprattutto mellifere, per attirare gli impollinatori e favorire la lotta naturale agli insetti/parassiti nemici dell’olivo.

Successivamente sono state insediate diverse popolazioni di api e impollinatori, attraverso tre diverse postazioni: una postazione per api mellifere con 10 alveari; una postazione per api selvatiche e solitarie con 5 nidi da circa 500 api osmie ciascuno; una postazione per impollinatori selvatici con 2 “bee hotel” vuoti per favorirne la colonizzazione.

I risultati del primo anno di ricerca sono stati particolarmente incoraggianti: lo sviluppo delle famiglie di api mellifere è stato molto buono, non si sono verificati episodi di moria anomala ed è stato prodotto miele in eccesso; le osmie hanno colonizzato i nidi e hanno registrato un tasso di riproduzione piuttosto elevato; anche i “bee hotel” sono stati occupati da diversi insetti impollinatori e in particolare dalle cosiddette api “tagliafoglie”. Api in buona salute, ma non solo: le analisi chimiche effettuate sul polline raccolto dalle api non hanno rilevato residui di pesticidi chimici di sintesi e  hanno restituito una fotografia molto “colorata” della biodiversità. È stato infatti possibile risalire al numero e alle varietà vegetali visitate dalle api: ben 19 le varietà diverse impollinate.

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