Con un totale di 63.7 miliardi di dollari spesi per il 2017, il rapporto GLobal Art Market Report redatto da Art Basel e UBS ha finalmente posto fine al declino del business dell’arte degli ultimi anni.
Dopo un biennio di contrazione, Clare McAndrew, esperta del rapporto dice:”L’inversione di rotta si è avuta grazie alla crescita delle aste e dei mercanti d’arte. Molto è dovuto alla volatilità politica che ancora c’è ma abbiamo visto un robusto ritorno di spesa e molta sicurezza in crescita da parte dei consumatori”.
Molto del fatturato che Art Basel ha evidenziato, viene fatto con pochi, grandissimi nomi mentre alla base c’è ancora qualche segnale di sofferenza. Ma per massimizzare la ripresa, si spera che il mercato ora funzioni a ogni livello, visto che il giro di boa c’è stato.
CHI NE BENEFICIA – Con un mercato d’arte speranzoso ed effervescente, anche i piccoli (artisti e collezionisti) tornano a respirare positività. Il 2017 cresce del 12% rispetto al 2016. I mercanti hanno fatto il 53% del mercato, le vendite all’asta il 47%.
I top three markets sono USA, Cina e Uk. Da sole, queste tre realtà sono l’83% del mercato vendite artistiche nel mondo. Si comprano più opere in USA: 42%, 21% Cina e 20% Gran Bretagna (si sono invertite le posizioni in un anno).
Se si sommano le performance dei cinesi con giapponesi, coreani del sud, indiani e indonesiani, si ha il 23% delle vendite mondiali nel 2017. Che è ancora dietro allo strapotere americano ed europeo (42% e 32% rispettivamente).
Purtroppo il rinnovato interesse per la spesa non si è tradotto in vivacità per le gallerie. Si sono riprese le aperture dal declino del 2009, ma se si fa un conto in 10 anni, ci sono 87% meno nuove gallerie d’arte nel mondo.
Le aste pubbliche di arti decorative e antiquariato ha stabilito +27% in un anno (28,5 miliardi di dollari nel 2017) e le fiere d’arte nello stesso periodo sono cresciute del 17% come spesa (con 15,5 miliardi di dollari spesi). Nel comparto dealer, le fiere sono il punto dove si vende di più nel 46% dei casi. Costa di più infatti anche presentarsi con lo stand alle fiere (15% in un anno).
ONLINE – Il mercato sul web rappresenta l’8% del business d’arte mondiale, con il 10% di crescita annua stabilita nel 2017. Si spendono online 5,4 miliardi di dollari all’anno. Funziona anche per le case d’aste che vedono il meccanismo online un modo per attrarre nuovi compratori.
In foto d’aperutra: Florim (2017) di Riccardo Erata, vincitore del premio Zanetto di Arte Laguna, 2018.