Che vuol dire Viaggio trasformazionale, transformational travel? Si tratta del trend del momento che è la naturale evoluzione del viaggio esperienziale. I viaggiatori trasformazionali vogliono fare di più̀ che sperimentare una destinazione: mirano a testare una parte diversa di se stessi. Il fuori ci serve per cambiarci dentro.
L’autoriflessione, l’apprendimento e lo sviluppo personale possono far parte di questo viaggio interiore.
Visto che cerchiamo la trasformazione lontani da casa, già alcuni brand possono offrire a questi viaggiatori l’opportunità̀ di affrontare sfide, impegnarsi nel lavoro di comunità̀ o semplicemente rallentare. Ad esempio, Thread Caravan ospita avventure artigianali in tutto il mondo, introducendo i viaggiatori verso forme d’arte culturali. E AdAstra Adventures organizza viaggi di sopravvivenza nelle giungle della Colombia, dove i viaggiatori trascorrono da due settimane a tre mesi imparando a vivere in questo ambiente.
ORIGINE – Transformational travel (TT) è un viaggio che ti influenza per la vita. Non è propriamente un viaggio da eroi dissennati, ma è indubbiamente una ricerca di un’avventura, che ha a che fare più con l’interiore che l’esteriore. Bisogna viaggiare con intenzioni, apertura e intelligenza per aderire a questo modello. Non lasciarsi scappare opportunità culturali e fisiche nuove. E prendersi del tempo per riflessioni personali e attenzione ai significati di quello che si vede e si sente.
C’è perfino un council online che spiega come fare per diventare il perfetto viaggiatore trasformazionale.
Siamo venuti quindi a conoscenza dell’#HeroMode, lo stato mentale che ci vuole per affrontare un viaggio di questo genere.
Vuol dire
- H | Traveling with HEART viaggiare col cuore
- E | Seeking ENGAGEMENT cercare scambio umano
- R | Having the RESOLVE risolutezza
- O | OPEN mente e corpo aperti
LE LINEE GUIDA – Sul Transformational Travel Council si leggono anche le linee guida per aderire a questo “programma mentale”. Prima regola: cercare le sfide a ogni costo, uscire dalla comfort zone.
Le richieste pressanti della vita di tutti giorni ci fanno distrarre anche quando siamo in viaggio. Chi vuole fare la trasformazione deve lasciar a casa quello di cui non si ha strettamente bisogno e quando può deve disconnettersi. Bisogna pensare solo alla libertà del viaggio, altrimenti l’esperienza non funziona.
Cercarsi come rifugio nel viaggio un posto non familiare ed esaltarne la specialità. Ci sono delle esperienze che si fanno con i propri simili a casa che vanno ribaltate: lontano dalla propria origine bisogna aprirsi alle diversità, parlare poco e ascoltare molto. Le indicazioni sono tutte per l’apprendimento: imparare a conoscere e assimilare le novità.