ITALIA VIP…ITALIA POP…se a raccontare le agevolazioni dei Vip per quanto riguarda il fisco italiano fosse un Fiscalista Pop? Le due cose sono intimamente correlate. L’Italia, a differenza di quanto si possa pensare è il Paese delle agevolazioni fiscali, ma solo per alcuni.
Stiamo parlando dei Vip che grazie ai loro investimenti possono contare su una pressione fiscale ridotta e delle grandi opportunità nel settore immobiliare, anche quando, poi, devono lasciare i propri beni in eredità. Bisogna ovviamente saperle spiegare e conoscere. Ne abbiamo parlato con Alberto De Franceschi che da tempo osserva e analizza questi fenomeni semplificandoli al punto di renderli pop e accessibili a tutti…Vip compresi!
Quando l’Italia diventa un Paese per ricchi?
Spesso in Italia ci si interroga come si possa ritornare ad essere competitivi e una delle prime risposte è quella che bisogna avere più denaro da immettere nel tessuto economico. Ora a varie riprese si è pensato che, se qui non ci sono sufficienti “Vip”, potremmo importarli (o re-importarli) da altre nazioni rendendo l’Italia un paese “conveniente”.
Ereditare in Italia è considerato un “Paradiso Fiscale”: è un’operazione da Vip?
È proprio così; di seguito vi porto un confronto con le aliquote previste in alcuni importanti paesi europei:
I Vip mondiali, cosa comprano in Italia?
Gli investimenti di capitali stranieri rappresentano l’80% degli investimenti totali nel primo semestre dell’anno, con circa 4,5 miliardi di euro, in crescita del 67% rispetto al 2017: mi sembra una cifra di tutto rispetto! Per quanto riguarda i settori di investimento, gli uffici competenti registrano ancora la maggior quota di investimenti con 2 miliardi di euro nel primo semestre 2017 (+30% rispetto al primo semestre 2016), seguiti dal retail (le vendite ai privati) che ha raggiunto la quota di 1,2 miliardi di euro (+76% rispetto al primo semestre 2016). Il tutto, ovviamente, si concentra in immobili di prestigio che vista la dilagante crisi divengono molto interessanti per gli investitori “Vip” che così in Italia possono godersi il loro angolo di cultura, storia e tradizioni a bassissimo costo.
L’Italia è quindi il nuovo paradiso fiscale per i vip?
L’art. 16 del D.lgs 147/2015 prevede, a decorrere dal 2017, una tassazione agevolata per quei soggetti, lavoratori dipendenti e lavoratori autonomi, che trasferiscono la propria residenza in Italia. In pratica la tassazione avviene solo sul 50% del reddito di lavoro dipendente o autonomo conseguito; inoltre è previsto un periodo di permanenza minimo in Italia di almeno 5 anni dalla data di prima fruizione del beneficio. Non solo; ma se tra questi soggetti c’è qualcuno che vuole investire nel mattone e vuole poi donare ai propri congiunti, l’Italia è una delle nazioni più convenienti non solo a livello europeo.
Se l’Italia è il paradiso fiscale dei Vip mondiali, gli italiani come possono correre ai ripari?
È molto interessante come negli ultimi anni molti italiani emigrino in paesi tipo le Canarie che ha raggiunto oltre 22.432 italiani li residenti. La motivazione è semplicemente legata al sistema fiscale in quanto la pressione fiscale è molto più bassa che in Italia; l’IVA è del 7% (IVA alle Canarie è IGIC), ma le tasse basse favoriscono tutti, anche i consumatori, poiché i prezzi sono minori rispetto all’Italia dove il commerciante deve ricaricare il 22% di IVA. Ad eccezione delle zone turistiche più gettonate, in molte zone è possibile affittare un monolocale con 250/280 euro e un trilocale con 400 euro. La polizza RC auto costa il 70% in meno della media italiana. La benzina costa 0.98-1.03 cent al litro.
Di cosa si occupano gli italiani alle Canarie?
La maggior parte degli italiani è presente a Tenerife e alle Canarie e opera nel settore bar e ristorazione, comunque turistico; questo riguarda sia gli imprenditori che i lavoratori dipendenti. Ma ci sono anche imprenditori che hanno aperto aziende di altra natura, compresi stabilimenti produttivi, agevolatissimi dal regime fiscale speciale (lo ZEC) riservato a chi investe e crea almeno cinque posti di lavoro.
Foto d’apertura: Alberto De Franceschi ritratto da Alberto Buzzanca