La Milano da Bere è tornata. Nonostante le temperature fredde la città meneghina pare ancora febbrile e vogliosa di godersi le serate, come quando il celebre claim fu coniato e in breve tempo divenne emblema della fine degli anni ‘80. Ma a quella leggera spensieratezza, priva di ogni responsabilità, è oggi accompagnata una diversa consapevolezza del mondo in cui viviamo: è anche la Milano del Bosco Verticale e delle ciclabili. Ed è proprio dal desiderio di dare un nuovo simbolo a questa città in continua evoluzione che nasce G GIN.
Creato da Juniperi Milano, questo distillato botanico si presenta vestito con un’elegante etichetta di un nero profondo e avvolgente, su cui spicca una “G” carica di significati nascosti che si rifanno all’art nouveau della Palazzina Liberty di Porta Venezia in centro a Milano, punto nevralgico della nightlife cittadina, tra i simboli architettonici della città. Ma dietro a quest’anima glamour si nasconde un cuore sincero, forgiato dall’unione di botaniche esclusive tipiche del territorio lombardo e dal sapere tecnico di una distilleria artigianale di gin tutta “Made in Italy”.
Il prodotto infatti è frutto della dedizione e dell’esperienza di tre generazioni di maestri distillatori che, dal 1969, seguono con rigore e passione il metodo “distillato botanico”: processo artigianale che prevede la distillazione dei soli estratti naturali, senza aggiunta di aromi per ottenere la quintessenza di ognuno e renderli un concerto nella loro somma.
Tra le botaniche presenti, il sambuco e il tiglio che rappresentano in maniera egregia i sapori botanici tipici della regione, ma a rappresentare la doppia anima della città (che è al contempo la “capitale morale” d’Italia ma anche la metropoli del Bel Paese più proiettata verso l’Europa e il Mondo) spiccano spezie insolite e stimolanti al palato come le bacche di pepe di Sichuan e il coriandolo. A completare questo mix troviamo la dolcezza naturale della camomilla, la parte agrumata data dalla scorza mandarino e l’unicità del sapore amaro-tonico che sorprende palato e olfatto del Lichene Islandico.
La prova d’assaggio
Lo abbiamo provato in anteprima per voi e ci ha convinto da molti punti di vista: in primo luogo per il colore cristallino, neutro da imperfezioni, che però nasconde un gin molto strutturato, con una gradazione alcolica di 42% vol, rendendolo capace quindi di rimanere perfettamente riconoscibile anche in miscelazione.
Inserito in un Negroni, infatti, gli conferisce un bel corpo senza scomparire sotto le note di Bitter e Vermouth. Ma se in un cocktail così complesso riesce a risultare così “maschio” è altrettanto bilanciato e delicato in un Martini Cocktail: dove molti Gin risultano aggressivi, qui a prevalere è solo il profumo e il gusto.
Ma ovviamente per giudicare al meglio un nuovo Gin non c’à niente di meglio che berlo in un Gin Tonic: abbiamo deciso di assaggiarlo con una tonica neutra per non farci influenzare da nessun tipo di altro sapore, con una bolla piccola e persistente. Il risultato è perfetto, tutte le botaniche vengono portate su dalla CO2 e esplodono al naso in una sensazione da profumeria, mentre al palato risulta equilibrato, con il ginepro come nota di testa, la parte botanica e agrumata come note di cuore, e a chiudere come note di coda quelle più complesse delle spezie.
Insomma, siamo davanti a un prodotto pensato per la notte, per la vera Milano da Bere (e non solo) per essere sensuale, glamour da assaporare soli o in (dolce) compagnia, ma al contempo capace di un tocco di ironia e di un’anima complessa: un po’ come Milano.