La Lombardia è la prima regione italiana per valore generato dalla filiera agroalimentare con quasi 40 miliardi di euro di fatturato (39,8) e quasi 10 di esportazioni (9,6 mld), il 16% del totale nazionale. Questi dati sono emersi durante la presentazione del 7° forum “La Roadmap del futuro per il Food&Beverage: quali evoluzioni e quali sfide per i prossimi anni” organizzato a Bormio il prossimo 9 e 10 giugno da The European House – Ambrosetti.
Il primato dei ristoranti stellati in regione è solo la faccia più evidente e alla ribalta di un fenomeno molto vasto e radicato. La Lombardia è la regione con più stelle d’Italia e ospita sessanta ristoranti stellati (come vi avevamo raccontato qui) e dietro a questo record c’è una sterminata attività di produzione e trasformazione di alimenti. Basti pensare alla DOP economy, il comparto relativo solamente ai prodotti di origine protetta: in Lombardia si contano 75 prodotti DOP, IGP e il settore nel suo complesso genera un impatto economico pari a 2,18 miliardi di euro nel 2021 (+7,2% sul 2020) grazie al lavoro di 8.914 operatori.
Il presidente della regione, Attilio Fontana, lo ha espresso senza mezzi termini: “Ci sono tanti segmenti nel mercato mondiale che ancora devono scoprire il made in Italy dell’agro-alimentare e quindi si prevede ancora aumento delle nostre esportazioni”.
In un momento in cui l’Italian sounding (il fenomeno di imitazioni di bassa lega degli alimenti italiani all’estero) e l’introduzione dei cibi sintetici non proteggono la prosperità dei nostri prodotti, è un bel segnale quello emerso alla presentazione dell’evento finale della Community Food&Beverage. Un settore che comprende tutte le aziende che producono e distribuiscono generi alimentari di cui fanno parte 39 tra aziende e istituzioni di livello nazionale e internzazione e che vedrà quest’anno la partecipazione del Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.
“Viviamo da ormai tre anni – ha commentato Valerio De Molli – Managing Partner & CEO, The European House – Ambrosetti– in una condizione di crisi permanente dettata dall’emergenza Covid, dalle tensioni internazionali e dal cambiamento climatico. Un contesto in cui la filiera agroalimentare deve essere tutelata per mantenersi strategica così come il Food&Beverage che è naturalmente collegato ad essa: il settore rappresenta oggi 27 miliardi di valore aggiunto, quasi 160 miliardi di fatturato annuo e circa 490 mila occupati. Il 9 e 10 giugno a Bormio – ha aggiunto De Molli – si discuteranno strategie e visione per il futuro del comparto con i CEO delle più importanti aziende italiane e internazionali”.
LA LOMBARDIA DELL’AGROALIMENTARE CRESCE A DOPPIA CIFRA. Lombardia è oggi sinonimo di produzioni di qualità – è la 3° regione italiana per prodotti certificati pari ad un valore di 2,2 miliardi di euro (+7,2% sul 2020) – ma anche di valorizzazione dei propri prodotti: 9,6 miliardi di export in crescita del 71% rispetto al 2015. Oggi sono 162.000 gli occupati nella filiera, oltre il 25% in più rispetto al 2015. Secono i dati elaborati da The European House – Ambrosetti il fatturato dell’intera filiera agroalimentare è cresciuto dell’11% rispetto al 2015 e si avvicina ormai ai 40 miliardi di euro.
LOCOMOTIVA VALTELLINA: SETTORE CRESCE 8 VOLTE PIU’ DI MEDIA ITALIA. La Community Food&Beverage di The European House – Ambrosetti ha scelto Bormio e la Valtellina per il suo 7° forum del settore, territorio che solo nel 2022 ha generato un valore di 277 milioni di euro di produzioni agroalimentari certificate. Sondrio, 19° provincia in Italia per impatto economico della filiera è anche la 15° per qualità della vita, un connubio di eccellenza creato attraverso l’impresa (sono 2.345 quelle attive sul territorio, di cui 195 nel food&beverage), l’occupazione (oltre 5.700 addetti nel settore), l’export (più di 151 milioni di euro) e la cultura con oltre 42 prodotti agroalimentari tradizionali (1° provincia in Lombardia). Solo da questa provincia provengono il 90% delle mele prodotte in Lombardia, l’80% della produzione nazionale di bresaola e con 850 ettari di vigne e 2.500 Km di muretti a secco, la Valtellina è il più grande vigneto terrazzato d’Italia nonchè icona della viticoltura “eroica”.
“Il 9 e 10 giugno a Bormio, durante i lavori del Forum, – ha sottolineato Valerio De Molli – verranno presentate due ricerche realizzate ad hoc: la prima è un’analisi puntuale e aggiornata del fenomeno dell’Italian Sounding, del giro d’affari legato ai prodotti che emulano il “Made In Italy” e del loro impatto sulle esportazioni italiane, mentre la seconda – «(R)evoluzione Sostenibile della filiera agroalimentare» – approfondisce il rapporto dei consumatori con i consumi sostenibili e salutari”.
LA FILIERA AGROALIMETARE VALE IL 16,4% DEL PIL ITALIANO. Come emerso dall’analisi di The European House – Ambrosetti l’intera filiera agroalimentare italiana sostiene circa 30 macro-filiere per un valore aggiunto complessivo pari a circa il 16,4% del PIL. Un contributo fondamentale è arrivato dalla crescita delle esportazioni al livello record di 58,8 miliardi di euro nel 2022, un valore che sfonda la barriera dei 60 miliardi di euro se si considera anche il tabacco. Tuttavia, la performance della filiera italiana è ancora inferiore a quella dei principali competitor europei: l’Italia è solo 5° in Europa per valore del proprio export. C’è un potenziale ancora da esprimere frenato dall’elevata frammentazione della filiera composta per lo più da piccole imprese e da fenomeni quali l’Italian Sounding.