Il consumo del vino in Italia è calato dal 1995 a oggi. Ma le modalità di consumo sono cambiate e adeguate ai tempi: oggi solo il 30% degli italiani beve il vino ogni giorno e i frequent user sono attempati. Ma all’avvio della Milano Wine Week 2023 Denis Pantini, responsabile Wine Monitor di Nomisma S.p.A., uno degli Istituti di ricerca economica leader a livello mondiale, illustra una fotografia positiva del settore in italiano del vino. Il fatturato vinicolo è il 12% del totale enogastronomico italiano ancora oggi e le eccellenze sono tantissime, disseminate in tutta la nostra penisola. Le esportazioni verso Corea del Sud, Romania, Vietnam crescono oltre il 20%. E in un decennio, il vino italiano mediamente costa il 50% in più all’estero.

“Siamo stati bravi a trovare nuovi mercati- dice Pantoni in avvio di settimana del vino – e abbiamo aumentato tanto gli spumanti che sono arrivati al 24% dell’export del settore”.
Franciacorta è il vino partner della Milano Wine Week e ha stretto alleanze con la Camera della Moda. Al momento è considerato davvero il vino di Milano, visto la contiguità con le province di Bergamo e Brescia che sono le zone produttrici della varietà.

Milano è cambiata, i flussi turistici premium sono cresciuti, dice il fondatore e presidente della settimana del vino Federico Gordini. E gli eventi e la promozione del vino in città vanno sempre più in questa direzione. Il global warming ha anche cambiato la produzione e questa è un’eveneienza di cui si tiene sempre più conto.
Con questo scenario, la Milano Wine Week apre i battenti della sua edizione 2023, la più ambiziosa da quando è nata nel 2028, la più completa dalla ripresa post-Covid. I segnali di interesse sono buoni. Ieri sera quattromila persone hanno brindato a Milano per l’avvio della settimana a CityLife.