20 Febbraio 2023

Potenziale creativo dell’intelligenza artificiale in arte e intrattenimento

L'input nella mano umana. L'algoritmo può generare anche opere di ingegno. Ma c'è un problema etico da approfondire.

20 Febbraio 2023

Potenziale creativo dell’intelligenza artificiale in arte e intrattenimento

L'input nella mano umana. L'algoritmo può generare anche opere di ingegno. Ma c'è un problema etico da approfondire.

20 Febbraio 2023

Potenziale creativo dell’intelligenza artificiale in arte e intrattenimento

L'input nella mano umana. L'algoritmo può generare anche opere di ingegno. Ma c'è un problema etico da approfondire.

Che il talento artistico sia una capacità puramente umana, dovrebbe essere un dato di fatto. Il condizionale è d’obbligo, poiché lo sviluppo sempre più serrato degli algoritmi di intelligenza artificiale sta portando queste ultime a sviluppare prodotti simili a opere d’arte. Si tratta di una svolta certamente rivoluzionaria, che affascina alcuni appassionati e intimorisce non pochi addetti al settore.

AI e arte – AI e intrattenimento online: incontri possibili?

Probabilmente molti internauti hanno una visione ancora limitata o distorta dell’intelligenza artificiale. Alcuni potrebbero pensare che sia un semplice algoritmo pensato per rendere più performanti tutte le componenti digitali che oggi avvolgono la vita di ogni utente online. Si va dunque da quei sistemi pensati per migliorare le strategie di marketing delle aziende, a quegli algoritmi pensati per migliorare i giochi di casino e fornire al giocatore una sfida sempre più allettante e appassionante: l’AI (artificial intelligence), infatti, analizza il comportamento degli utenti e, raccoglie informazioni sulle preferenze proponendo in piattaforma, in maniera sempre più accurata, ciò che rispecchia di piú i gusti degli utenti. Altri invece potrebbero associare le AI alla domotica più diffusa o ad applicazioni più ricercate in ambito medico. Tutto molto vero, ma la realtà è che le AI hanno di recente fatto un ulteriore passo in avanti, finendo per diventare oltre che uno strumento di precise strategie tecniche e scientifiche, anche fonte potenzialmente inesauribile di prodotti che, forse, hanno qualcosa di artistico.

L’esitazione è obbligatoria, perché se l’arte è cosa tipicamente umana, qualsiasi AI dovrebbe esserne esclusa a priori. Il ché purtroppo è un passaggio difficile da compiere, se anche dei critici letterari di spessore sono capaci di esitare davanti alle centinaia di migliaia di pixel messi insieme da una AI e stampati in 3D e di pensare di avere davanti un lavoro inedito di un grande artista del XVII secolo, quale Rembrandt. Tutto vero: è bastato dare un input a un’intelligenza artificiale nutrita da oltre 300 copie digitali 3D di opere di Rembrandt, e il quadro è stato fatto, tanto credibile da confondere anche dei critici.

È possibile interrogarsi sul concetto di originalità nell’arte. Che cosa è veramente artistico, nella creazione di un’opera? L’input o la sua esecuzione? Finché l’input resta umano, forse il concetto di arte è salvo, tanto nel caso di intelligenza artificiale in arte, nelle opere create da AI nutrite da digitalizzazioni di quadri e sculture, quanto nel caso di AI testuali come ChatGPT pensate per la stesura di testi sulla base dei dati e delle fonti presenti online. Se invece l’arte è da intendere come esecuzione, il problema si pone, anche a livello etico, oltre che puramente artistico.

In conclusione, utilizzare le intelligenze artificiali con l’obiettivo dichiarato di creare dal nulla qualcosa e farne arte può risultare estremamente controverso. Fino ad ora, l’input è saldamente in mano umana, e queste AI resterebbero algoritmi privi di utilizzo se non avessero già attirato tanta attenzione da parte del pubblico più curioso. Cosa accadrebbe, però, se questi algoritmi cominciassero a generare testi, quadri, sculture, senza l’iniziativa umana?

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