A dieci anni dall’approvazione del Disciplinare di produzione del Prosecco DOC ( 17 luglio del 2009) qualche settiamana fa la World Heritage Committee UNESCO ha sancito l’ingresso delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene nella Lista del Patrimonio mondiale come Paesaggio culturale.
Le splendide colline sono il 55 ° sito italiano iscritto nella lista del Patrimonio Mondiale e, per Innocente Nardi, presidente dell’Associazione temporanea di scopo “Le Colline di Conegliano e Valdobbiadene, patrimonio dell’umanità”, e del Consorzio per la tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG “è un’immensa gioia e una ricompensa per il grande lavoro svolto da un team di professionisti, Regione Veneto e comitato scientifico presieduto da Mauro Agnoletti”.
ANNI DI ATTESE – Dopo vari tentativi, la valorizzazione del patrimonio culturale, artistico e agricolo di questa piccola area, conosciuta per il suo prodotto principale, Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore è avviata. La produzione già sta facendo passi da gigante grazie a un’attenta promozione internazionale. Da meno di 2 milioni di ettolitri nel 2013 a oltre 3,5 milioni nel 2018. Da poco più di 5 a 12,3 milioni di bottiglie tra il 2015 e il 2018.
Tra le aziende più attive, Masi (in foto d’apertura Sandro Boscaini e Federico Girotto) e la sua Fondazione sono storicamente impegnate nel territorio delle Venezie. Inoltre, con la Masi Wine Experience, la griffe del vino ha di recente trasferito anche in Valdobbiadene il proprio modello per avvicinare e coinvolgere il consumatore.
Federico Girotto, ad di Masi e della storica cantina Canevel, ha commentato: “Quello ottenuto dalle colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene è un traguardo di eccezionale valore. Masi, fedele alla sua vocazione all’alta qualità, ha acquisito Canevel per lo straordinario contesto di eccellenza dove si producono le prestigiose “bollicine”; come pure ha scelto le piste di Cortina per il suo Wine Bar “Al Druscié”. Il riconoscimento Unesco e l’assegnazione delle Olimpiadi 2026 alla conca ampezzana rappresentano un’opportunità irripetibile di visibilità e promozione internazionale”.
Con la sua iniziativa Masi Wine Experience la griffe del vino di eccellenza veneto ha di recente trasferito anche in Valdobbiadene il proprio modello per avvicinare e coinvolgere il consumatore. Lo ha fatto aprendo al pubblico le porte dello château Canevel, con un wine shop e con un programma di visite guidate della cantina, dei vigneti e del circostante territorio.
Canevel contribuisce così a valorizzare la rinomata regione vitivinicola anche attraverso un’attività enoturistica d’avanguardia, condotta in maniera professionale e inserita in un contesto, quello della Masi Wine Experience, che già conta sette siti in sedi prestigiose. Vino e turismo rappresentano motivi di distinzione a livello internazionale per il Veneto, infatti la regione è tra le prime d’Europa per la produzione ed export del vino. Verona inoltre rappresentare l’Italia nel prestigioso network internazionale delle Great Wine Capitals e l’azienda Masi è stata recentemente scelta per presentare in Australia il proprio modello di business enoturistico dopo essere stata premiata per il suo concetto “Wine Discovery Museum”.
Sandro Boscaini, presidente di Masi Agricola ha commentato: “Abbiamo accolto con gioia questa strepitosa notizia e ci complimentiamo con la Regione Veneto e in primis con il Presidente Zaia. La Fondazione Masi da 38 anni, attraverso il suo Premio, valorizza la Civiltà Veneta: cultura, tradizione, vite, vino e territorio rappresentano i valori che fanno del Veneto una delle aree più vocate e prestigiose nel mondo e che trovano in questa assegnazione il meritato riconoscimento. Un orgoglio per i produttori e uno stimolo a progredire nella salvaguardia del paesaggio e dell’alta qualità e originalità dei prodotti”.
Oggi Masi produce cinque diversi Amaroni, la gamma più ampia e qualificata proposta al mercato internazionale e altri vini iconici, interpretazioni originali della tecnica dell’Appassimento, come il Campofiorin. Da oltre quarant’anni ha avviato un ambizioso progetto di valorizzazione di storiche tenute vitivinicole, collaborando con i Conti Serego Alighieri, discendenti del poeta Dante, proprietari della tenuta che in Valpolicella può vantare la più lunga storia e tradizione, con i Conti Bossi Fedrigotti, prestigiosa griffe trentina con vigneti in Rovereto e con Canevel, produttore di Spumanti di eccellenza in Valdobbiadene. Masi possiede inoltre le tenute a conduzione biologica Poderi del Bello Ovile in Toscana e Masi Tupungato in Argentina. Con il progetto “Masi Wine Experience” Masi ha aperto al pubblico le porte delle proprie sedi in Valpolicella e negli altri luoghi dove ha trasferito la propria anima e i propri valori, proponendo attività di visita e degustazione, rivendita e foresteria presso le diverse sedi aziendali e di ristorazione nei Masi Wine Bar and Restaurant di Canova sul Lago di Garda, Cortina d’Ampezzo e Zurigo.
VALDO – Un’inedita linea di Prosecco DOC con uve vinificate dall’azienda I Magredi è stata lanciata da Valdo. Recentemente, infatti, l’azienda di Valdobbiadene ha acquisito una partecipazione nell’azienda agricola friulana che produce vini a Denominazione di Origine Controllata “Friuli Grave”.
Valdo produce dal 1926 a Valdobbiadene, in un’area geografica, a nord di Treviso, nota per la sua vocazione vinicola straordinariamente unica dove vengono coltivate le uve del Prosecco Superiore Docg. Il marchio è leader di mercato in Italia per la produzione di Prosecco e Charmat, controlla una superficie di 155 ettari di vigneti e vanta un export di oltre il 50% del suo fatturato
La filosofia di questa nuova linea di crus ha l’obiettivo di valorizzare i prodotti DOC, sottolineando la provenienza, la specificità organolettica e l’eccellenza enologica. Essendo la DOC un’area molto estesa, con caratteristiche di territorio molto diverse, Valdo decide in modo innovativo di dare tracciabilità e indicazioni precise sulla prove-nienza delle proprie uve.
Valdo Marca Oro, prodotto storico di Valdo distribuito nel Canale Moderno, con la sua iconica etichetta gialla, è il Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG più apprezzato in Italia e in Germania, sempre più protagonista a livello globale grazie alla sua capacità di interpretare in chiave contemporanea lo storico Prosecco di Valdobbiadene.Ma l’azienda si distingue anche per la sua Linea Prestigio, pensata per il mondo HORECA, che è la più raffinata espressione di qualità, una collezione di Prosecco Superiore a cui l’azienda dedica un’ampia attività di ricerca per individuare innovative forme di vinificazione per ottenere nuovi prodotti di straordinario valore, nel nome di un’evo-luzione enologica orientata all’eccellenza. Dopo il grande successo in Italia, questa linea sta conquistando sempre più il canale della ristorazione all’estero, soprattutto in Germania e in USA.
DIVERSIFICAZIONE – Non esiste un solo Prosecco. Una delle forze di questo vino-icona della moderna enologia italiana sta proprio nella grande pluralità dellasua offerta e delle sue tante sfumature. Quindi non c’è soltanto la grande divisione fra DOC e DOCG, oppure fra vigneti di pianura e quelli di collina: il disciplinare della DOCG Conegliano-Valdobbiadene, in particolare, va anche ad evidenziare ben 43 sotto-denominazioni comunali chiamate “Rive”.
Si tratta di 43 località registrate i cui vigneti – fondamentalmente, quelli più ripidi e vocati – sono diversi per composizione del suolo, esposizione e microclima.
I Prosecco Superiore “Rive” debbono essere prodotti esclusivamente con uve provenienti dai vigneti ubicati in una di queste sotto-denominazioni; debbono riportare il millesimo in etichetta e, soprattutto, la produzione delle uve è contingentata a 130 quintali/ettaro. Inoltretutte le lavorazioni debbono essere svolte obbligatoriamente a mano. Si tratta, insomma, di Prosecco Superiore che, per le lavorazioni di cui è espressione, per la specificità dei singoli terroir, per le quantità limitate di livelli produttivi, si pone al vertice della piramide qualitativa del Proseccoe non va confusocon la produzione delle altre Denominazioni.
Fondato nel 1935 da Gaetano Marzotto, Santa Margherita Gruppo Vinicolo raggruppa otto diverse tenute in alcune tra le regioni più belle dell’enologia italiana: Veneto Orientale, Conegliano-Valdobbiadene, Franciacorta, Trentino-Alto Adige, Chianti Classico, Maremma e Sicilia.
Attraverso i brand Santa Margherita, Torresella, Ca’ del Bosco, Kettmeir, Lamole di Lamole, Vistarenni, Sassoregale e Terrelíade rappresenta uno dei poli più significativi dell’enologia italiana, circa 19 milioni di bottiglie vendute ogni anno in 90 paesi del mondo. Il gruppo, guidato dall’ad Ettore Nicoletto, è di proprietà dei quattro fratelli della terza generazione della famiglia: Gaetano Marzotto alla presidenza del gruppo, Stefano Marzotto alla presidenza di Zignago Holding, Luca Marzotto alla vice presidenza del gruppo, e Nicolò Marzotto, membro del consiglio di amministrazione. Viene distribuito nei 5 continenti con particolare focus su Italia, Canada, Australia, Germania, Regno Unito e Stati Uniti, dove dal gennaio 2016 è pienamente operativa la società d’importazione e distribuzione Santa Margherita USA Inc., con sede a Miami.