30 Aprile 2024

Vinitaly 2024, cosa è emerso dal mercato

I nuovi modi (e mondi) del bere. Dalla manifestazione veronese la valutazione sugli effetti del cambiamento climatico che impone nuove strategie produttive e valuta con attenzione le nuove tendenze di consumo.

30 Aprile 2024

Vinitaly 2024, cosa è emerso dal mercato

I nuovi modi (e mondi) del bere. Dalla manifestazione veronese la valutazione sugli effetti del cambiamento climatico che impone nuove strategie produttive e valuta con attenzione le nuove tendenze di consumo.

30 Aprile 2024

Vinitaly 2024, cosa è emerso dal mercato

I nuovi modi (e mondi) del bere. Dalla manifestazione veronese la valutazione sugli effetti del cambiamento climatico che impone nuove strategie produttive e valuta con attenzione le nuove tendenze di consumo.

La 56esima edizione di Vinitaly ha avuto una partecipazione molto attiva con 100mila presenze sfiorate (circa 5000 persone hanno affollato il grande spazio Confagricoltura) e ha messo in evidenza una tendenza. E’ evidente il cambiamento in atto nella produzione e nelle preferenze dei consumatori, che si accompagna a una tendenza generale positiva per i vini bianchi e rosati, che arrivano al 50% delle scelte, e una diminuzione dei vini rossi, fermi al 38%. Inevitabile quindi che da Vinitaly 2024 siano emersi nuovi trend del bere vino.

I  vigneti Zenato si estendono per 95 ettari tra San Benedetto di Lugana, vocati al Trebbiano di Lugana, e S. Ambrogio di Valpolicella, patria del celebre vino. Cantina Montagner si impegna nella produzione di vini di alta qualità e nella sostenibilità ambientale. I vigneti sono gestiti con pratiche sostenibili in zona Treviso.
Gruppo Caputo produce vini nell’Aversano in Campania. Il Borro in Toscana è uno dei borghi più antichi della regione ed è al centro della produzione di vini e immerso in un paesaggio incontaminato.

Forte della grande rappresentanza nell’ambito della vitivinicoltura italiana, Confagricoltura ha ospitato produttori di riferimento e nuove realtà di tutte le regioni, favorendo il dialogo con enti, istituti, università, con l’obiettivo di costruire una linea di crescita per un settore essenziale per l’economia italiana. I dati definitivi dell’ultima vendemmia attestano che l’annata è stata la più leggera dal dopoguerra, con 38,3 milioni di ettolitri e un calo del 23,2% rispetto al 2022. Una diminuzione che impone un approccio coraggioso, da parte di tutti, al tema del cambiamento climatico e delle conseguenti fitopatie.

Il convegno organizzato da Agronetwork l’associazione costituita da Confagricoltura, Nomisma e LUISS ha poi promosso il dialogo tra industria e agricoltura in Italia e in Europa. Il titolo “Le bevande in Italia: tematiche e tendenze”, alla presenza dei vertici delle associazioni nazionali di categoria aderenti a Confindustria, per la prima volta riuniti a Vinitaly, per analizzare le tematiche trasversali con cui l’intero settore del beverage made in Italy è chiamato a confrontarsi oggi e nel prossimo futuro: tendenze di consumo e mercati, la gestione di packaging, plastiche e bioplastiche, l’efficientamento logistico, i rapporti con GDO e Horeca, le problematiche legate al clima e la necessità di far fronte comune alle politiche europee più aggressive.

Parola d’ordine diversificare. Trullo di Pezza nasce nel 2012 a Torricella, centro di produzione del primitivo, distante pochi km dalla città di Manduria. Oggi è agriturismo, accoglienza e produzione di vini. Regione Lombardia si promuove come luogo d’eccellenza a Vinitaly.
Coffele è il primo produttore della zona del Soave Doc Classico a poter ufficialmente inserire in etichetta la qualifica “biologico” (Verona). A destra lo stand a Vinitaly 2024 di Gruppo Lunelli con il Ferrari Trento.

Quello delle bevande è un settore che in termini di fatturato è cresciuto del 20% negli ultimi 10 anni – passando dai 17.791 mln di euro del 2013 ai 21.291 mln del 2023 – per un totale di 345 litri di consumi pro capite annui (sebbene i consumi in Italia siano rimasti piatti dalla pandemia).

Diverse sono le criticità del settore delle bevande emerse dal dibattito di Agronetwork:

Il presidente di Assodistil Antonio Emaldi ha evidenziato le difficoltà burocratiche riscontrate a partire dalle “fascette fiscali” (i contrassegni di Stato previsti per alcuni prodotti alcolici) fino all’interscambio con l’estero.

Roberto Bava, presidente del Consorzio Vermouth di Torino (che è nato appena 5 anni fa ma ha già raddoppiato il numero dei propri associati), si è dovuto confrontare a lungo con le istituzioni prima di ottenere la denominazione geografica.

Federvini, rappresentata dal vicepresidente Piero Mastroberardino, ha messo in luce l’esigenza di ragionare sul medio lungo periodo condividendo i dati strutturali di settore per evitare di rincorrere sempre le emergenze che non consentono alle imprese di investire e innovare.

Grande partecipazione dei vini sardi a Vinitaly 2024. La Mamojada è un territorio unico della Sardegna interiore, distante dal mare blu ma esprime un vino rosso unico prodotto da uve Cannonau che si distingue nettamente da quello prodotto in altre zone dell’isola. Ma anche all’interno della Mamojada stessa esistono diversi terroirs, che attraverso il Cannonau possono essere portati alla luce. I produttori di Mamojà, associazione locale di produttori del territorio, insieme a Ian D’Agata, hanno studiato la zonazione geografica del loro territorio creando sei vallate o zone (nord, nord est, est, sud, sud ovest, nord ovest) ognuna delle quali potenzialmente caratterizzata da vini Cannonau che esprimono le peculiarità di ciascuna. I vini delle sei vallate/zone possono essere ulteriormente suddivisi per ghirade, un termine in qualche modo analogo a quello delle “contrade” dell’Etna, cioè aree circoscritte contenute all’interno di ogni singola vallata/zona più grande. Il territorio ha la nuova zonazione e mappa su basi geografichi nate grazie a studi, degustazioni e confronti tra i produttori dell’associazione Mamojà.

Alfredo Pratolongo, presidente di Assobirra, ha rilevato la graduale crescita dei consumi seppure in presenza di alcuni freni come le accise e il complicato scenario internazionale. Particolare attenzione viene rivolta ai temi della sostenibilità e all’uso efficiente delle risorse naturali in una logica di integrazione di filiera.

Le bevande analcoliche, come ha affermato Cristina Camilli, vicepresidente di Assobibe, registrano invece una riduzione dei consumi; l’intero comparto è messo a rischio dalla sugar tax, che si applica solo alle bevande analcoliche, anche quando prive di zucchero e che, se confermata, impatterà in maniera importante sui consumatori, sulle aziende produttrici e di rimando su tutta la filiera.

Il vicepresidente di Mineracqua Ettore Fortuna ha denunciato gli interventi che hanno maggiormente penalizzato le aziende del settore acque minerali: gli obblighi sui tappi, il pet riciclato e i rischi legati alle imposizioni sullo zucchero e sulla plastica.

ZONIN 1821 distribuisce e commercializza vini fermi e spumanti con l’etichetta Zonin, nonché quelli delle nove Tenute di famiglia. Un marchio storico, noto in particolar modo per il Prosecco, ma anche per vini fermi e spumanti prodotti nelle principali denominazioni di tutto il territorio del Triveneto a partire da varietali nazionali e internazionali.

A conclusione dell’incontro il vicepresidente di Confagricoltura Giordano Emo Capodilista ha ringraziato i rappresentanti delle associazioni delle bevande per il ruolo riconosciuto alla componente agricola, ribadendo l’importanza di un impegno comune per raggiungere obiettivi in Italia e in Europa che favoriscano la crescita e la competitività delle nostre imprese, con particolare riguardo alle compatibilità con gli obiettivi del green deal.

I Capitani produce in Campania Fiano di Avellino e Greco di Tufo. La cantina si trova nell’Irpinia, terra da sempre vocata alla viticoltura tra verdi colline, paesaggi stupendi, tradizioni millenarie. L’enoturismo è la naturale vocazione del territorio a Torre le Nocelle, lungo la Strada del vino “Valle del Calore” alla scoperta della rinomata valle seganta dal fiume Calore. Qui si producono le migliori uve aglianico destinate alla produzione del famoso vino DOCG Taurasi.

Oggi il comparto è alle prese con gli effetti del cambiamento climatico che impone nuove strategie produttive e valuta con attenzione le nuove tendenze di consumo. Proprio al clima è stato dedicato il convegno organizzato con il CREA e l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, da cui è emerso che la tecnologia e i Sistemi di Supporto alle Decisioni (DSS) offrono soluzioni preziose per contrastare i fenomeni climatici estremi, anche se bisogna fare i conti con gli obiettivi europei di riduzione dei principi attivi del 50% entro il 2030 senza che vengano fornite alternative valide. Occorrerà fare sempre più programmazione in agricoltura e investimenti in tecnologia e ricerca.

La Cantina Dorgali è l’azienda leader nella produzione del vino Cannonau di Sardegna. 
Cantalici Winery: Un vino rosato toscano fruttato, pieno e sapido che si presta sia come aperitivo, ma che regge molto bene anche formaggi stagionati, secondi di pesce.
Bellaria Roccabascerana, unicità e carattere: un giusto connubio tra tradizione e tecnologia. A vinitaly 2024 c’erano DOC Fiano Passito e un Fiano di Avellino DOC.

Molto seguito il talk con i Consorzi di vini rossi e vini bianchi, alla luce dei dati nazionali e mondiali sull’andamento dei consumi.

Confagricoltura ha presentato a riguardo le iniziative europee di ricerca e innovazione legate al settore vitivinicolo, in particolare cinque progetti sostenuti e finanziati dalla Commissione europea: TRUSTyFOOD, QuantiFarm e Harvrest, progetti pilota per la promozione e ricerca di nuove tecnologie in agricoltura; Waste4Soil, per orientare e formare le aziende a riutilizzare e valorizzare i residui agricoli nel ciclo produttivo; H-ALO per fornire supporto alle imprese con una nuova tecnologia di detection rapida in grado di garantire più sicurezza nel prodotto finale.

Hubfarm, nello spazio del Masaf, con CSQA ha presentato alcuni business case per la certificazione della filiera tramite dati digitali del quaderno di campagna. L’utilizzo del dato è necessario a tutti gli agricoltori per uno sviluppo rapido dell’impresa.

Grande interesse per il convegno organizzato da Confagricoltura con Crédit Agricole sul pegno rotativo nel mondo del vino.

Sempre affollate le degustazioni a cura delle Unioni provinciali con le eccellenze enogastronomiche dei rispettivi territori e gli appuntamenti di Enapra e Agronetwork e dei giovani dell’Anga.

Il Fiano di Avellino Orneta è un vino DOCG che nasce nella terra più vocata alla sua eccellente produzione. A Vinitaly 2024 l’azienda aveva uno stand con storytelling dettagliato.
Tra le famiglie più storiche della Valpolicella, l’azienda Speri è un’autorevole e fedele interprete dei vini della Valpolicella Classica.

A Sol, nel padiglione dedicato all’olio, Confagricoltura è stata invece presente con uno spazio curato da Unapol, con cui da tempo ha stretto un’intesa. E’ stata l’occasione per evidenziare il Decreto direttoriale del 12 aprile scorso con cui è stato ufficialmente riconosciuto il comitato di assaggio professionale di Assofrantoi per gli oli di oliva vergini: un successo che riconosce il lavoro di valorizzazione dell’organizzazione.

Nella Valpolicella classica, Marilisa Allegrini che ha esposto a Vinitaly 2024, è un gruppo che riunisce Villa Della Torre, Poggio Al Tesoro e San Polo.

Fotoservizio da Vinitaly per The Way Magazine: Giovanni Toscano e Maria Letizia Toscano

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