“Non voglio più fare calendari e programmi televisivi. Sono una artista e adesso ho tempo solo per i mie figli e per le mie opere d’arte”. Ludmilla Radchenko è decisa quando parla della sua carriera. L’ho già intervistata diverse volte ed è sempre un piacere perché è una donna solare e carica di energia. Per molti anni volto noto della televisione italiana, adesso, pittrice a tempo pieno. Le sue opere hanno un successo internazionale.

Ludmilla infatti è art designer (si è diplomata in design della moda in Russia) e oggi mostra le sue opere personali a Milano, New York ed Amsterdam. Si definisce una artista pop art. Ci tiene a precisare che il suo stile appartiene al pop realism.
“Le mie opere pongono attenzione al mondo del consumo – afferma Ludmilla – l’oggetto diventa protagonista dell’opera ed è sempre dissociato dal contenuto. I miei quadri si cibano di vita reale, pongono domande e sprigionano ironia”.
In Italia da sedici anni, oggi è una donna realizzata: è compagna di Matteo (la “iena” Matteo Viviani, ndr), mamma di due splendidi bambini Eva e Nikita. Mi ha raccontato che lei riesce a prendere ispirazione da tutto quello che vede e afferma che per lei arte è saper osservare, prendere il meglio e reinventare. Oggi mi ha accolto nella sua mansarda all’ultimo piano di un palazzo d’epoca totalmente ristrutturata e molto silenziosa, con travi a vista bianche. Una casa molto accogliente ma, soprattutto, piena di luce proveniente dalla serra collocata nel cuore della casa.
Le opere d’arte di Ludmilla sono posizionate ovunque e anche in bagno. Abbiamo fatto una bella chiacchierata comodamente seduti sul divano di casa. In ogni angolo di casa viene fuori il suo senso artistico .Le opere di casa spiccano infatti con grande espressività. La carta da parati nel corridoio rappresenta i miti e i divi della cultura americana. Si nota anche un ritratto di Cleopatra: “è una delle dodici donne illustri a cui sono legata – afferma Ludmilla – e che ho voluto qui rappresentare”.
E ancora scale ricoperte da foglie d’oro, argento e mosaici. Persino nella cameretta della piccola Eva un palloncino sospeso in resina rievoca un’atmosfera artistica e sognante.
Ludmilla da quanto tempo vivi in questa casa?
Da circa sette anni. Io e Matteo abbiamo deciso di acquistarla insieme. È stata la nostra prima convivenza ed è ancora oggi una bellissima esperienza. Abbiamo messo insieme le nostre forze non solo economiche ma anche personali e questa casa rispecchia totalmente le nostre identità e la nostra storia.
Hai fatto da sola con Matteo oppure ti sei affidata a esperti?
Assolutamente no, abbiamo fatto tutto da soli e abbiamo ristrutturato completamente. In origine si presentava come solaio, un unico spazio aperto, e così abbiamo delimitato gli spazi disegnando sul pavimento bombolette spray. Gli architetti sono intervenuti successivamente per realizzare librerie e mobili, dando forma alle nostre idee. Un esempio è il tavolo in cucina, che rappresenta la nostra storia d’amore: sono riprodotte una gondola e un canale di Venezia. Questo perché a Venezia su una gondola Matteo mi ha consegnato una lettera d’amore. Sul tavolo sono riprodotte altre due lettere, una di mio nonno e una mia. Sono anche rappresentate due tazze da caffè di Amsterdam che ricordano un nostro viaggio in Olanda e alcuni ricordi delle Maldive.
In casa ci sono anche opere di artisti internazionali . È così?
Certamente. Sono molto legata alle opere di Stefano Pilato che coinvolgo sempre all’interno di una fiera internazionale. I suoi pesci sono apprezzatissimi. Porto sempre le sue opere in giro per il mondo nelle mie esposizioni.
Hai una cucina bellissima . Un colore particolare alle pareti. Perché proprio questo colore?
È una cucina Berloni, l’ho scelta perchè volevo qualcosa di particolare, total pink, puro design. Per fortuna Matteo mi ha lasciato carta bianca: ho fatto tutto da sola e sono contenta.

È una casa italiana od un po’ russa?
Questa è una casa tutta italiana ed è anche espressione della mia ispirazione internazionale.
Qual è la tua opera preferita ?
Una tela che mi rappresenta e che ho posizionato nel bagno padronale: “Sono un profumo blu”. È uno dei mei soggetti preferiti, rappresento le persone con se fossero profumi. Sulla tela vediamo un tappo sinuoso dalle forme femminili, occhi blu come quelli della Venere di Botticelli e questo perchè quando ero piccola la mia insegnante d’arte mi diceva che assomigliavo alla Venere e sono molto legata a questo ricordo. La persona è associata a un profumo, per questo anche a Matteo ne ho dedicato uno dagli occhi verdi come i suoi. Ho posizionato questo quadro nell’altro bagno. Ho poi dedicato un’opera anche a mia figlia. Ho raffigurato una donna adulta, una business woman che viaggia per tutto il mondo, una miriade di fotografi puntano le macchi- ne fotografiche su di lei. Una donna intraprendente insieme a tante Barbie a simboleggiare la femminilità. Un augurio affinché possa diventare una donna completa.
Particolarissima la tua cabina armadio. Vuoi raccontarcela?
È interamente opera mia. Ho utilizzato un mix di resine, ottenendo un materiale resistente che è andato a ricoprire i pannelli artistici che avevo realizzato precedentemente. Ho poi abbinato al pavimento i miei abiti, che ho esposto come opere. Un esempio per tutti, le scarpe che ho realizzato per un cliente: 12 sneaker che rappresentano 12 paesi del mondo.