Valeria Parrella, la sua Enciclopedia della Donna è l’eredità di Tempo di Libri
Valeria Parrella è uscita per Einaudi strategicamente nella settimana del primo Tempo di Libri a Milano (è altra cosa dal Salone di Torino?). E come dar torto a una casa editrice che nella prestigiosa collana I Coralli in quarta di copertina inserisce per la prima volta la parola “fica”.
Vogliamo dire che tutta l’operazione Enciclopedia della Donna Aggiornamento, è un rischio che è stato bello prendere, che è divisivo quanto unificante, popolare nelle reazioni che provoca anche se probabilmente a target scelto nelle intenzioni, non di chi lo ha scritto ovviamente. Sì, perché di tutta quest’ultima abbuffata editoriale, diciamolo candidamente, quello che resterà è la discussione, spesso alta, che queste 120 pagine della scrittrice napoletana stanno generando.
Che è una cosa buona e giusta nell’appiattimento generale. Ci si è messa pure Striscia la Notizia a indagare sul dietro-Strega in questi giorni. Nell’universo-Parrella quello che fa discutere è la parola, è come viene detta (o scritta), è la personaggia Amanda che a oltre 50 anni confessa tutto l’incofessabile sul sesso.
Questo è il punto: da centinaia di suggestioni e stimoli stiamo ancora e solo a parlare di sesso al femminile. E i paginoni sui quotidiani non fanno altro che confermare questo interesse. Che però oggi è nobilitato da una scrittura che è di indubbia valenza letteraria, perché Parrella è riuscita a suscitare interesse quando meno ce lo aspettavamo, quando credevamo che i fantasmi del benpensare fossero alle spalle, che la social media age avesse rimescolato le carte. E invece anche la presentazione del testo alla Libreria delle Donne, vecchio avamposto femminista senza rimpianti, è stata tormentata, vivace e discussa. Che sollievo quando sono le parole a destare le coscienze. “Io sono il 50% del libro – dice Valeria Parrella – perché per metà appartiene a chi l’ha scritto e il resto a chi lo legge. Il libro si compone a metà strada”.
Si discute anche perchè i tratti che la scrittrice ha dato alla sua protagonista disinibita (che aggiunge il “sesso” alla famigerata lista di skills che l’Enciclopedia della Donna attribuiva alle lettrici negli anni 60) sono contrastanti. “Mi interrogo molto sulla motivazione dell’odio che è per il mio personaggio il sale per l’erotismo”, dice la scrittrice che ammette di non riuscire a pensare “al confine tra corpo e mente, sarà per la mia impostazione molto laicista, ma mi sembra un esercizio molto stancante. Il corpo è l’unica interfaccia che ho per stare al mondo, non mi spaventa l’idea del meccanicismo“.
Gaudio e leggerezza per alcuni, pesante ripensamento millennial sulla reale condizione di una parità imparitaria, il libro Enciclopedia della Donna è sicuramente frutto del suo tempo. E funziona oggi anche perché genera dibattito intergenerazionale dall’apparente sapore fuori-tempo massimo. Ma a chi sta dire cosa va bene pensare in un determinato momento? Parrella piuttosto si interroga intelligentemente sul medium: “Difficile veicolare il sesso con la bidimensionalità della lingua. In passato ho usato la lingua dei segni ed è un parlare tridimensionale. L’arte visiva supera il limite, perché è più facile rappresentare. La scrittura ha questo limite. Quando si racconta il sesso la letteratura erotica femminile, anche se non mi ha mai appassionato, esiste come precedente. Penso comunque a De Sade, che è citato nel libro. E penso anche che se questo non diventerà un riferimento futuro, comunque è un esempio di libro scritto da una donna sul tema”.
Enciclopedia ci costringe anche a fare i conti non tanto col desiderio fisico non mediato, ma con l’irritante idea che per forza chi l’ha scritta deve essere chi la narra. Quanto di se stessa ci mette, l’interrogativo che appassiona in questi giorni i lettori, non è dato sapere da Parrella. “Non decido di essere parte centrale del libro, c’è sempre l’autobiografismo che percorre gli scritti di chi li fa anche se non c’è una coincidenza. A me interessava molto l’esplorazione della libertà individuale attraverso il corpo e quindi il sesso. Mi piace l’idea del desiderio, ma anche scriverla nel modo meno mediato possibile”.
Ed è così che in un avvio un po’ zoppicante della fiera dell’editoria in città, Parrella ci ha consegnato un personaggio molto parziale, che mostra quello che vuole, che si esibisce nella nostra fantasia oltre che nelle magistrali pagine del libro e che ci resta come prezioso ammonimento interiore. Anche alle donne piace quello.
Nella foto di apertura: la filosofa e scrittrice Luisa Muraro introduce Valeria Parrella alla presentazione del libro Enciclopedia della Donna – Aggiornamento, Libreria delle Donne, Fuori Tempo di Libri 2017 – Milano.
Christian D’Antonio (Salerno,1974) è direttore responsabile della testata online di lifestyle thewaymagazine.it.
Iscritto all’albo dei giornalisti professionisti dal 2004, ha scritto due libri sulla musica pop, partecipato come speaker a eventi e convegni su argomenti di tendenza e luxury. Ha creato con The Way Magazine e il supporto del team di FD Media Group format di incontri pubblici su innovazione e design per la Milano Digital Week e la Milano Design Week. Ha curato per diversi anni eventi pubblici durante la Milano Music Week. È attualmente ospite tv nei talk show di Damiano Gallo di Discovery Italia.
Ha curato per il quartiere NoLo a Milano rassegne di moda, arte e spettacolo dal 2017. In qualità di giudice, ha presenziato alle manifestazioni Sannolo Milano, Positive Business Awards, Accademia pizza doc, Cooking is real, Positano fashion day, Milan Legal Week.
giovane pianista e compositore Thomas Umbaca durante il quale presenterà il suo primo album “Umbaka” (uscito il 13 ottobre). La sua musica è sperimentale, a tratti
Galen Weston con la sua band ha fatto tappa all ‘UnderNeaTh’ di Napoli nell’ambito del serratissimo tour europeo del musicista
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Valeria Parrella, la sua Enciclopedia della Donna è l’eredità di Tempo di Libri
Valeria Parrella è uscita per Einaudi strategicamente nella settimana del primo Tempo di Libri a Milano (è altra cosa dal Salone di Torino?). E come dar torto a una casa editrice che nella prestigiosa collana I Coralli in quarta di copertina inserisce per la prima volta la parola “fica”.
Vogliamo dire che tutta l’operazione Enciclopedia della Donna Aggiornamento, è un rischio che è stato bello prendere, che è divisivo quanto unificante, popolare nelle reazioni che provoca anche se probabilmente a target scelto nelle intenzioni, non di chi lo ha scritto ovviamente. Sì, perché di tutta quest’ultima abbuffata editoriale, diciamolo candidamente, quello che resterà è la discussione, spesso alta, che queste 120 pagine della scrittrice napoletana stanno generando.
Che è una cosa buona e giusta nell’appiattimento generale. Ci si è messa pure Striscia la Notizia a indagare sul dietro-Strega in questi giorni. Nell’universo-Parrella quello che fa discutere è la parola, è come viene detta (o scritta), è la personaggia Amanda che a oltre 50 anni confessa tutto l’incofessabile sul sesso.
Questo è il punto: da centinaia di suggestioni e stimoli stiamo ancora e solo a parlare di sesso al femminile. E i paginoni sui quotidiani non fanno altro che confermare questo interesse. Che però oggi è nobilitato da una scrittura che è di indubbia valenza letteraria, perché Parrella è riuscita a suscitare interesse quando meno ce lo aspettavamo, quando credevamo che i fantasmi del benpensare fossero alle spalle, che la social media age avesse rimescolato le carte. E invece anche la presentazione del testo alla Libreria delle Donne, vecchio avamposto femminista senza rimpianti, è stata tormentata, vivace e discussa. Che sollievo quando sono le parole a destare le coscienze. “Io sono il 50% del libro – dice Valeria Parrella – perché per metà appartiene a chi l’ha scritto e il resto a chi lo legge. Il libro si compone a metà strada”.
Si discute anche perchè i tratti che la scrittrice ha dato alla sua protagonista disinibita (che aggiunge il “sesso” alla famigerata lista di skills che l’Enciclopedia della Donna attribuiva alle lettrici negli anni 60) sono contrastanti. “Mi interrogo molto sulla motivazione dell’odio che è per il mio personaggio il sale per l’erotismo”, dice la scrittrice che ammette di non riuscire
a pensare “al confine tra corpo e mente, sarà per la mia impostazione molto laicista, ma mi sembra un esercizio molto stancante. Il corpo è l’unica interfaccia che ho per stare al mondo, non mi spaventa l’idea del meccanicismo“.
Gaudio e leggerezza per alcuni, pesante ripensamento millennial sulla reale condizione di una parità imparitaria, il libro Enciclopedia della Donna è sicuramente frutto del suo tempo. E funziona oggi anche perché genera dibattito intergenerazionale dall’apparente sapore fuori-tempo massimo. Ma a chi sta dire cosa va bene pensare in un determinato momento? Parrella piuttosto si interroga intelligentemente sul medium: “Difficile veicolare il sesso con la bidimensionalità della lingua. In passato ho usato la lingua dei segni ed è un parlare tridimensionale. L’arte visiva supera il limite, perché è più facile rappresentare. La scrittura ha questo limite. Quando si racconta il sesso la letteratura erotica femminile, anche se non mi ha mai appassionato, esiste come precedente. Penso comunque a De Sade, che è citato nel libro. E penso anche che se questo non diventerà un riferimento futuro, comunque è un esempio di libro scritto da una donna sul tema”.
Enciclopedia ci costringe anche a fare i conti non tanto col desiderio fisico non mediato, ma con l’irritante idea che per forza chi l’ha scritta deve essere chi la narra. Quanto di se stessa ci mette, l’interrogativo che appassiona in questi giorni i lettori, non è dato sapere da Parrella. “Non decido di essere parte centrale del libro, c’è sempre l’autobiografismo che percorre gli scritti di chi li fa anche se non c’è una coincidenza. A me interessava molto l’esplorazione della libertà individuale attraverso il corpo e quindi il sesso. Mi piace l’idea del desiderio, ma anche scriverla nel modo meno mediato possibile”.
Ed è così che in un avvio un po’ zoppicante della fiera dell’editoria in città, Parrella ci ha consegnato un personaggio molto parziale, che mostra quello che vuole, che si esibisce nella nostra fantasia oltre che nelle magistrali pagine del libro e che ci resta come prezioso ammonimento interiore. Anche alle donne piace quello.
Nella foto di apertura: la filosofa e scrittrice Luisa Muraro introduce Valeria Parrella alla presentazione del libro Enciclopedia della Donna – Aggiornamento, Libreria delle Donne, Fuori Tempo di Libri 2017 – Milano.
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