13 Dicembre 2024

Marc Sadler racconta la storia da Listone Giordano

Il designer francese riscrive la concezione di pavimentazioni in fibra di testa. Una suggestione che ritorna dalle strade dell'Ottocento all'uso domestico che ne propone il produttore italiano oggi.

13 Dicembre 2024

Marc Sadler racconta la storia da Listone Giordano

Il designer francese riscrive la concezione di pavimentazioni in fibra di testa. Una suggestione che ritorna dalle strade dell'Ottocento all'uso domestico che ne propone il produttore italiano oggi.

13 Dicembre 2024

Marc Sadler racconta la storia da Listone Giordano

Il designer francese riscrive la concezione di pavimentazioni in fibra di testa. Una suggestione che ritorna dalle strade dell'Ottocento all'uso domestico che ne propone il produttore italiano oggi.

Un viaggio nel tempo attraverso l’utilizzo di pavimentazioni che creano suggestioni e calore, oltre che rievocare storia dell’umanità. Nella suggestiva cornice dello Spazio Arena di Milano, Listone Giordano, iconico brand di pavimentazioni in legno d’alta gamma, ha presentato in anteprima mondiale Trafic, la nuova e caleidoscopica collezione di parquet firmata dal geniale designer francese Marc Sadler che reinterpreta in chiave contemporanea le ottocentesche pavimentazioni in fibra di testa dei pavés de bois delle strade in legno di Londra, Parigi e New York. https://www.listonegiordano.com/trafic/

Marc Sadler e una macchina del tempo chiamata Trafic

Dopo il successo della precedente collezione Fabrique, Marc Sadler e Listone Giordano tornano a collaborare con l’obiettivo di dare vita a una nuova superficie in legno capace di fondere epoche lontane e modernità, colore e forma raccontando un periodo di genialità̀ e trasformazioni radicali.

Trafic è un omaggio a un passato fatto di cambiamenti, innovazione e nuovi stili di vita: un dialogo con la storia che invita a riflettere sul presente, sulla rapidità̀ del cambiamento e sulla necessità di riscoprire connessioni autentiche con le nostre radici.

L’origine dell’ispirazione: geografia dei blocchetti di legno

L’origine della pavimentazione stradale in blocchetti di legno con la fibra di testa (Pavage en bois)

sembra risalire al XIV° secolo in Russia. Tuttavia, è nell’Ottocento che l’uso di questa tecnica viene documentato con certezza a San Pietroburgo. Testimonianze sull’impiego del legno come rivestimento stradale provengono anche da altri paesi nordici, tra cui Norvegia, Svezia, Danimarca e Islanda.(maggiori approfondimenti nell’allegato)

“Il legno con la fibra di testa – spiega Andrea Margaritelli, Brand Manager di Listone Giordanoè ricchissimo di fascino e rimanda a un’epoca spinta dall’innovazione tecnologica e a città piene di energie – San Pietroburgo, Londra, Parigi, New York – dove si è disegnata la modernità. L’interpretazione di Marc Sadler restituisce a questa superficie uno spirito decisamente contemporaneo portatore di un messaggio rivolto al futuro: tecnologia e rispetto dell’ambiente devono vivere insieme e insieme progredire. Sulle stesse strade”.

Parola al designer: Paola e Marc Sadler:

 “Superati efficacemente, grazie ad un processo ad hoc messo a punto dalla Margaritelli per garantirne stabilità, i problemi che un pavimento di testa presenta in termini di elasticità igrometrica per la dilatazione e il restringimento del blocchetto messo in questa posizione, Trafic regala un’eccezionale resistenza all’usura del calpestio. Non a caso – prosegue la coppia di designer – è stato ampiamente utilizzato tra il XIX° e il XX° secolo per pavimentare strade di grandi città (Parigi e Londra, ad esempio), anche per la capacità di attutire i rumori del traffico di cavalli e carrozze. Ma oltre alle peculiarità tecniche, sono le qualità estetiche che fanno di Trafic un pavimento unico nel suo genere. I diversi pattern di superficie dei cubetti consentono di concepire ogni pavimentazione ad hoc: texture planari, fresate in orizzontale, in verticale o incrociate, danno spazio ad innumerevoli combinazioni di disegno che ogni progettista potrà fare proprio. Si aggiunge poi l’asset del colore, ben 8 varianti, vera e propria ciliegina sulla torta di un nuovo linguaggio progettuale dai confini tracciabili unicamente dall’estro creativo dell’architetto che vorrà cimentarsi con questo strumento di arredo dalla fortissima potenzialità espressiva.”

Listone Giordano è il marchio di punta nel settore delle pavimentazioni lignee d’alta gamma, che fa capo al gruppo multibusiness Margaritelli. Il rispetto dei valori etici e professionali oltre alla passione per la materia legno e l’innovazione tecnologica che da più di cent’anni caratterizzano l’azienda, hanno permesso alla stessa di affermarsi sul mercato ed ottenere successo; un disegno di impresa costantemente orientato alla perfezione, che da sempre privilegia la ricerca di soluzioni originali e l’esplorazione delle vie meno battute. Il risultato è una gamma di prodotti inimitabili dedicata a tutti coloro che amano la qualità della vita e che la ricercano in un luogo unico come é la propria casa.
Grazie ad un’importante rete retail, l’azienda conta circa 650 punti vendita dell’Alleanza Listone Giordano in circa trenta paesi nel mondo e vanta una produzione annuale di oltre 2 milioni di metri quadrati di parquet nelle sue varie declinazioni. A Milano nel Durini Design District c’è la Listone Giordano Arena, un punto di alto valore culturale dove si organizzano periodicamente incontri a tema design.

Il viaggio nel tempo è cominciato e basta uno sguardo per lasciarsi affascinare da una superficie che conferma la capacità dell’uomo di creare bellezza ovunque e trasformarla in qualcosa di unico.

La prima sperimentazione di pavimentazione stradale in blocchetti di legno con la fibra di testa su piccola scala fu eseguita e descritta da John Finlayson d’Ayr in un articolo pubblicato nel marzo del 1825. Le prime applicazioni su larga scala risalgono al 1836, ma l’impulso più significativo alla ricerca e allo sviluppo di questa pavimentazione venne da David Stead, che il 19 maggio 1838 depositò il brevetto per il blocchetto esagonale. Il modello prismatico di “Stereotomy of the Cube”, inventato da Jacques Le Fever (Count de Lisle) fu depositato da Richard Hodgson il 27 giugno 1839, che in seguito trovò ampia applicazione, anche a Parigi. Nel 1839 si registra una delle prime importanti realizzazioni con il sistema Stead sulla strada che costeggia Old Bailey, la via che porta al Central Criminal Court, lo storico edificio che ospita la Corte della Corona, e nei pressi della Banqueting House di Whitehall, nel cuore di Westminster, a pochi passi dal Parlamento.

STORIA EUROPEA

Nel 1843, a Londra, si contano già 85.000 metri quadrati di pavimentazione in legno posata e oltre trenta brevetti registrati. Nel 1871, la pavimentazione in legno era ancora presente in zone come Mincing Lane, Gracechurch Street, Bartholomew Lane, Cornhill, Lombard Street, Lothbury, e una porzione di Old Bailey. Nel frattempo, iniziarono a essere introdotti nuovi sistemi sotto le denominazioni commerciali Carey, Stone, Mowlem e Ligno Mineral Company.

A Parigi, si ha notizia delle prime applicazioni di pavimentazione in legno a partire dal 1842, in luoghi come Rue Croix-des-Petits-Champs, Rue Richelieu (davanti al Théâtre Français), Quai de l’Horloge e in una piccola parte di Boulevard Saint-Michel, nei pressi dell’omonima fontana. Guy de Maupassant, nella sua suggestiva novella La Nuit (1887), dipinge un’immagine poetica del pavé di Parigi, che rende più morbido e silenzioso il passo delle carrozze notturne trainate da cavalli.

A New York, le prime applicazioni sperimentali del pavé risalgono al 1835, quando vengono posati 100 yards di blocchetti esagonali a Broadway. Successivamente, tra il 1836 e il 1837, il pavimentato viene esteso a William Street e Mill Street. Applicazioni simili vengono realizzate nello stesso periodo anche a Philadelphia. Porzioni di pavimentazioni in legno di testa, in particolare quelle del cosiddetto “Pavé Nicolson” (brevetto del 1854), sono tuttora visibili in alcune importanti città americane (Pittsburgh, Philadelphia e Chicago).

Nel 1884, a Londra, erano stati pavimentati ben 85 chilometri di strade in legno, contro appena 21 chilometri di vie asfaltate. Tuttavia, il primato in termini di estensione spettava ancora alle tradizionali pavimentazioni in pietrisco (1269 km), macadam (923 km) e pavé in granito (451 km).

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