Modena si dimostra una città a misura di camperisti, meta perfetta per chi per i propri momenti di vacanza sceglie la casa su ruote. A promuovere con ottimi voti la città di San Geminiano e i suoi dintorni, è Giorgio Camporese camperista da oltre trent’anni e noto Youtuber che da diverso tempo racconta attraverso il suo canale online che vanta 5.600 iscritti e 40mila visualizzazioni al mese, i viaggi on the road, descrivendo le bellezze dei luoghi che attraversa, soffermandosi anche sulla qualità dei servizi offerti a coloro che scelgono le vacanze in camper.
Durante le giornate di permanenza a Modena ha toccato quattro diversi comuni: Modena, dove ha visitato, tra gli altri, il Palazzo Ducale, il duomo, il Museo Enzo Ferrari e il Mercato di via Albinelli, Nonantola con sosta all’Abbazia, da Giacobazzi Vini e dal produttore di Parmigiano Reggiano bio Reggiani; Campogalliano dove sono stati ospitati dal Museo della bilancia e, infine, Castelfranco Emilia con visita al Museo Pagani e, presso l’Acetaia Gambigliani Zoccoli gestita da Mario Gambigliani Zoccoli, presidente dell’Associazione Esperti Degustatori Aceto Balsamico Tradizionale di Modena D.O.P. e del Consorzio Produttori Antiche Acetaie – ABTM D.O.P.
Si tratta di una forma di turismo che in Italia continua a crescere, con potenziale che appare ancora inespresso e che, fanno notare gli appassionati, purtroppo non sempre lungo lo Stivale viene accolto con favore dalle amministrazioni locali.
“Modena e dintorni si sono rivelati uno scrigno di opportunità , alcune note, altre da scoprire con la voglia e la curiosità tipica dei camperisti che escono volentieri dagli itinerari più classici. Abbiamo trovato davvero di tutto a partire dalla cucina tradizionale, che offre prodotti tipici come il parmigiano reggiano, il lambrusco e l’aceto balsamico tradizionale di Modena D.O.P. di cui abbiamo scoperto la storia grazie alla visita in una affascinante acetaia. Per restare in tema, bellissimo anche il Mercato Albinelli che ricorda ambienti di cui in molti casi si è persa traccia” racconta Giorgio Camporese.