14 Febbraio 2025

Come la musica fa bene allo spirito

Le canzoni, anche nella settimana del festival di Sanremo, possono servire a migliorare il benessere psicologico e sociale, soprattutto in contesti di fragilità.

14 Febbraio 2025

Come la musica fa bene allo spirito

Le canzoni, anche nella settimana del festival di Sanremo, possono servire a migliorare il benessere psicologico e sociale, soprattutto in contesti di fragilità.

14 Febbraio 2025

Come la musica fa bene allo spirito

Le canzoni, anche nella settimana del festival di Sanremo, possono servire a migliorare il benessere psicologico e sociale, soprattutto in contesti di fragilità.

Nella settimana in cui l’Italia si ferma per ascoltare le canzoni del Festival di Sanremo, la musica torna centrale. E ci sono tante professionalità che ci danno contributi e idee per usare la musica per migliorare la nostra vita. Valentina Marchionno, psicologa e network coordinator di Stimulus Italia, mette in relazione la musica e lo spirito, o per meglio dire, il benessere personale. L’esperta dice: “Dalla musica alla musicoterapia, le note aiutano a stimolare il benessere emotivo e psicologico. Ogni anno, il Festival di Sanremo dimostra il potere universale della musica: milioni di persone si ritrovano a cantare, emozionarsi e condividere momenti speciali attraverso le canzoni. Ma la musica non è solo intrattenimento: può diventare uno strumento di cura e connessione relazionale. La musica, nella sua forma di musicoterapia, infatti, viene sempre più utilizzata per migliorare il benessere psicologico e sociale, soprattutto in contesti di fragilità”.

LA MUSICOTERAPIA: UN PONTE TRA EMOZIONI E RELAZIONI 

La musicoterapia è un approccio terapeutico che utilizza la musica per facilitare l’espressione emotiva, migliorare la comunicazione e rafforzare i legami interpersonali. Secondo lo studio di van der Steen e colleghi, le terapie basate sulla musica possono ridurre l’ansia e l’agitazione nelle persone con demenza, favorendo una maggiore serenità e socializzazione. La musica, infatti, dice Marchionno, “stimola aree cerebrali legate alle emozioni e alla memoria, creando un canale di comunicazione che va oltre le parole. Grazie a questa connessione, anche chi ha difficoltà cognitive può ritrovare momenti di lucidità e benessere”. 

La musica si usa pure nei workshop esperienziali di musicoterapia, che consistono in percorsi di esplorazione del sé attraverso la comunicazione non verbale. Qui, la musica diventa un linguaggio universale e si studia come integrare la musica nella propria routine quotidiana possa portare benefici concreti al benessere psicologico e relazionale.

Secondo l’esperienza di Valentina Marchionno, ci sono varie metodologie.

● Ascolto consapevole: dedicare del tempo all’ascolto di musica rilassante o evocativa può ridurre lo stress e migliorare l’umore.

● Creazione musicale: suonare uno strumento o cantare favorisce l’autostima e l’espressione di sé.

● Musica e socializzazione: partecipare a cori o gruppi musicali rafforza le connessioni sociali e il senso di appartenenza.

● Musica e memoria: ascoltare brani legati a ricordi personali aiuta a mantenere vive le emozioni e la propria identità.

● Musicoterapia guidata: rivolgersi ad un professionista della musicoterapia può fornire un supporto mirato per affrontare ansia, stress e difficoltà comunicative.

Adelia Lucattini, della Società psicoanalitica italiana, dice: “Il Festival è un’occasione per stare insieme, divertirsi, emozionarsi, staccare dalla routine quotidiana, sognando al ritmo di musica. È importante lasciarsi coinvolgere senza troppe aspettative, sarà quel che sarà. Un distacco partecipato aiuta a vivere meglio le serate, con serenità e un pizzico di allegria”.

UN FESTIVAL CHE AGGREGA

Il Festival di Sanremo riporta la musica nella discussione delle nostre vite. E sicuramente ha anche un valore aggregativo. Adelia Lucattini, ordinario della Società Psicoanalitica Italiana, racconta:

Il Festival rappresenta un evento collettivo che unisce generazioni, contesti sociali e culture diverse attorno alla musica e allo spettacolo. Ogni anno, Sanremo diventa un fenomeno di costume, capace di suscitare emozioni intense perché attinge a ricordi personali e familiari, alimentando un senso di appartenenza.

Le canzoni in gara, le performance e gli ospiti internazionali creano un’esperienza condivisa che si riflette nei dialoghi quotidiani, nei social media e nelle discussioni familiari. Inoltre, la musica è uno dei mezzi espressivi più potenti della psiche umana: evoca emozioni profonde, rievoca il passato e, al tempo stesso, crea nuove prospettive per il futuro.

Il Festival di Sanremo, inoltre, accanto alla musica, pone l’attenzione su temi importanti incentrati sulla battaglia allo stigma nelle sue molteplici declinazioni, diritti civili, ecologia, salute mentale, oblio oncologico, inclusione, tolleranza, arricchimento dalla diversità, fiducia nel futuro, nonostante la malattia e le sfide che la vita può chiamarci ad affrontare.

La musica in generale ha un profondo valore terapeutico, individuale e collettivo. In ambito psicologico e psicoanalitico, è considerata un potente strumento di espressione e rielaborazione emotiva. Ascoltare musica può aiutare a gestire lo stress, ridurre l’ansia e favorire il benessere psicofisico.

La musica agisce direttamente sulle aree cerebrali legate alle emozioni e alla memoria, facilitando l’accesso a contenuti psichici profondi che spesso non trovano parole per essere espressi. Per questo motivo, viene utilizzata anche in psicoterapia, soprattutto nella musicoterapia, per aiutare i pazienti a elaborare traumi, affrontare stati depressivi o migliorare la comunicazione nelle persone con difficoltà relazionali”.

Papa Francesco ha definito la “Musica” uno strumento di pace e di fratellanza per i popoli e per l’intera umanità, mettendo in luce la bellezza che la musica ogni volta ci offre nei suoi diversi messaggi e contenuti.

Lucattini evidenzia: “La musica è un linguaggio universale capace di infrangere le barriere che possono sembrare insormontabili. Come ha sottolineato Papa Francesco, essa è un potente strumento di pace e fratellanza, in grado di unire i popoli attraverso emozioni condivise e valori universali.

La musica comunica in modo immediato e profondo, permettendo di esprimere sentimenti ed esperienze che spesso le parole non riescono a tradurre. Questo vale sia a livello individuale, con la capacità della musica di risuonare nei vissuti personali, sia a livello collettivo, diventando veicolo di messaggi che arrivano direttamente all’inconscio attraverso musica e immagini”.

E sull’effetto ricordi e nostalgia di note e immagini, c’è una riflessione interessante: “La musica ha sempre la specifica capacità di risvegliare ricordi e rievocare emozioni, ed è proprio questo uno degli elementi che rendono Sanremo un fenomeno transgenerazionale. Basta pensare che Iliade e Odissea erano cantate e anche i Salmi di David dell’Antico Testamento.

Grazie al potere evocativo della musica, una canzone può riportare alla mente momenti vissuti in famiglia, scene di vita quotidiana, ricordi legati all’infanzia o a persone care. Le melodie e i testi si fissano nella memoria e, quando risuonano nuovamente, riattivano un vissuto emotivo intenso. Questo fenomeno, studiato anche dalle neuroscienze e dalla psicoanalisi, è legato al funzionamento della memoria implicita ed episodica. Inoltre, come scrive Oliver Sacks, la musica può avere un forte impatto emotivo anche in chi soffre di perdita di memoria, come accade negli anziani affetti da demenza, poiché le melodie sono in grado di riattivare ricordi e stimolare la connessione con la propria storia personale e familiare”.

                              

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