L’edizione 2025 del ranking Best Workplaces for DE&I (diversity, equity, inclusion) premia le 20 migliori realtà lavorative italiane che hanno una migliore cultura inclusiva rispetto alle tematiche legate a diversità, equità e inclusione. Al primo posto figura il gruppo Hilton, società leader nel settore dell’ospitalità a livello mondiale. La classifica è stata stilata da Great Place to Work Italia ascoltando i pareri e le opinioni espressi da quasi 100mila collaboratori ed è basata sul DE&I Index, l’indicatore che misura quanto l’ambiente di lavoro e la cultura aziendale vengono percepiti corretti e inclusivi da parte delle persone: nei 20 Best Workplaces for DE&I 2025, il DE&I Index è pari all’85%, un valore superiore di ben 20 punti percentuali rispetto alle realtà certificate (65%) e addirittura più del doppio rispetto a quello fatto registrare dalle realtà non certificatecome eccellenti ambienti di lavoro (42%). Tra i settori campioni nelle pratiche DE&Itroviamo l’IT e i servizi professionali con 5 aziende a testa (25%) e le biotecnologie – farmaceutico con 3 aziende in classifica (15%).
All’interno del contenuto, oltre ad ulteriori dati e insight relativi al ranking, trovate anche un commento di Alessandro Zollo, CEO di Great Place to Work Italia.
OSPITALITÀ, IL GRUPPO HILTON È LA MIGLIORE AZIENDA ITALIANA PER CULTURA INCLUSIVA: SVELATA LA CLASSIFICA “BEST WORKPLACES FOR DE&I 2025”
Il ranking è stato elaborato da Great Place to Work Italia, sulla base delle opinioni espresse da quasi 100 mila collaboratori. Le risposte sono state raccolte tramite un questionario fondato su 25 affermazioni basate sul DE&I Index. In cima alla classifica di quest’anno troviamo Hilton, Cisco e Skylabs. I settori più rappresentati sono IT e servizi professionali (25%) oltre a biotecnologie & farmaceutico (15%) e quasi una realtà su due (45%) ha il proprio headquarter in Italia. “L’inclusione non si misura solo con le policy, ma con le esperienze autentiche che le persone vivono ogni giorno nei luoghi di lavoro e in questo periodo storico può essere un’occasione importante per le aziende italiane ed europee” afferma Alessandro Zollo, CEO di Great Place to Work Italia
Si riscontra la percentuale di collaboratori che nelle aziende best dichiarano apertamente “Qui posso essere me stesso” è pari al 92%, un dato significativamente più elevato rispetto a quello delle aziende certificate (78%) e ancor più rispetto a quello delle non certificate (59%) e al dato della norma italiana (48%). Questo scarto, che arriva fino a oltre 40 punti percentuali nel confronto con il dato medio della norma italiana, evidenzia quanto un ambiente realmente inclusivo incida non solo sulla performance, ma anche sul benessere soggettivo e sull’engagement delle persone. In altre parole, la DE&I nei contesti Best non è solo una strategia, ma una cultura vissuta. A conferma di quanto la dimensione valoriale e culturale incida sulla soddisfazione e sul senso di appartenenza, l’89% dei collaboratori delle aziende Best dichiara la propria intenzione di restare in azienda a lungo termine, contro il 79% fatto registrare dai dipendenti delle aziende certificate, il 69% delle non certificate e il 54% della media italiana. Un segnale forte, che sottolinea quanto un contesto inclusivo non solo attragga talento, ma favorisca anche la fidelizzazione e la stabilità organizzativa.
Un altro elemento distintivo che emerge con forza nelle aziende presenti in classifica riguarda la qualità della vita quotidiana in azienda: parliamo di ambienti lavorativi in cui le persone non solo si sentono accolte e rispettate, ma percepiscono concretamente un clima di riconoscimento, attenzione reciproca e soddisfazione nel proprio ruolo. Nelle Best Workplaces for DE&I 2025, questo si traduce in punteggi superiori all’80% in aree che toccano dimensioni molto sensibili e spesso critiche nei luoghi di lavoro: dalla percezione di meritocrazia con l’opportunità di ottenere dei riconoscimenti speciali (82%) e di un’equità nelle promozioni interne (83%) fino al sentimento positivo e di contentezza nell’andare al lavoro ogni giorno (90%). Addirittura i punteggi fatti registrare dai best workplaces superano il 90% rispetto all’attenzione rivolta dall’organizzazione ai propri collaboratori (91%) e all’imparzialità di trattamento indipendentemente dall’età(94%). Non si tratta quindi soltanto di dati o politiche dichiarate, ma di esperienze autentiche che raccontano relazioni professionali fondate sulla fiducia, su gesti quotidiani di cura e su un senso di equità diffusa. In queste organizzazioni, le persone sentono di avere uno spazio in cui esprimersi, crescere e ricevere attenzione per ciò che sono, contribuendo così a creare comunità di lavoro coese, partecipative e motivate.
In foto di apertura:
Hilton (NYSE: HLT) annuncia l’apertura dell’Hilton Turin Centre, ultima prestigiosa integrazione al portafoglio del suo marchio principale. Situato nel cuore storico della capitale piemontese, l’hotel è ideale sia per viaggiatori business che leisure, e offre una nuovissima area benessere e spa, un elegante bar nella hall, una executive lounge e un raffinato ristorante che propone autentiche specialità italiane e regionali.
Con una posizione centrale strategica, l’Hilton Turin Centre consente agli ospiti di vivere il meglio della città a portata di mano. A pochi passi si trovano boutique vivaci, caffè caratteristici e iconiche attrazioni turistiche — come Piazza Castello, il Museo Egizio, Piazza San Carlo e la Mole Antonelliana, torre ottocentesca che ospita il Museo Nazionale del Cinema.
L’hotel (175 camere, di cui 36 suite) si trova all’interno di un edificio storico in stile razionalista progettato dal rinomato architetto Emilio Decker nel 1953. Gli interni sofisticati fondono eleganza senza tempo e comfort moderni. Dalle maestose rifiniture in marmo e pietra alle linee sobrie e minimaliste, ogni dettaglio rende omaggio all’eredità culturale torinese, offrendo un soggiorno raffinato e di classe.