Andy Summers ha fatto la storia della musica e della cultura popolare mondiale. Ha militato nei Police con Sting e Stewart Copeland (dal 1977 al 1986) e ha vinto 5 Grammy nella sua carriera, anche da solista. Con il reunion-tour dei Police nel 2007 è stato protagonista del terzo spettacolo rock più visto nella storia ed è entrato definitivamente nella leggenda. È nell’immaginario collettivo è uno dei chitarristi viventi più influenti della storia. Ma è anche un affermato fotografo “influenzato dall’immersione nella musica che non mi abbandona mai”, dice lui. Le immagini che crea sono intimi ritratti e scenari di street photography con un senso dello stile molto introspettivo. La casa di produzione di macchine fotografiche Leica gli ha organizzato una mostra a Milano e noi l’abbiamo intervistato all’inaugurazione.
Che tipo di stile ti attrae in uno scenario da fotografare?
Forse è vero come dice qualcuno che mi attrae la solitudine, anche se non è “loneliness”, quella è una parola che non uso spesso. L’aggettivo “solo” è inteso sempre in senso negativo ma a me piace l’ambiguità delle immagini, il bianco e nero, il lato più oscuro delle immagini.
Non ci sono molti personaggi negli scatti esposti a Milano, è una scelta cosciente?
Ho fatto molta fotografia in passato di facce o di gente vestita in un certo modo, non ne faccio tanto adesso perché mi attraggono altri dettagli, come il contesto.
C’è anche molto senso “globale” nelle opere esposte, nel senso che venire qui è come fare un viaggio intorno al mondo.
È principalmente la musica che mi ha tenuto in viaggio nella mia vita. E siccome ho sempre pensato che la fotografia fosse una parte portante del mio percorso musicale, è chiaro che ci sia questa interconnessione. Le immagini che espongo sono un completamento. E richiamano i posti che ho visto, da Napoli alla Bolivia, che mi sono apparsi sempre in progress, sospesi.
Quindi non hai mai scattato per hobby?
Non è un hobby è qualcosa di molto più serio per me. È una forma d’arte che ha iniziato a ossessionarmi fin da quando ero in tour con i Police. Ovviamente non credevo di arrivare a questo punto ma è una passione. E lo stile con cui fotografo è una passione, un’attitudine mentale che ho e che non ho mai abbandonato. Vedi, per me la musica e la fotografia hanno avuto esattamente la stessa dedizione da parte mia in tutta la mia vita. Sono entrambe forme di espressioni non verbali che mi attraggono.
Info
Andy Summers – Mysterious Barricades
mostra fino al 3 maggio 2016 alla Leica Galerie Milano, via Mengoni 4 – Milano
- Orario: lun 14.30-19.30/ mar-sab 10.30-19.30 – domenica chiuso – Ingresso libero