Per la prima edizione, nel 2019, MiVino ha raccolto produttori vinicoli da tutta Italia, quelli piccoli, quelli che hanno a cuore il territorio. Ma non solo: ne esaltano la cultura, la sapienza, la tradizione per il biologico naturale.
Ha avuto successo il debutto di MiVino, il mercato dei vignaioli e dei vini biologici e naturali ha portato a Milano quasi 400 vini “irripetibili”, raccontati da chi li ha fatti. Quasi 100 vignaioli da tutta Italia che hanno scelto di “metterci la faccia”, espressione di una “filiera agricola e comunicativa” a metro zero. La mostra, che tornerà nel 2020, promuove inoltre un’agricoltura etica e sostenibile, rispettosa dell’ambiente e di chi consuma, dove – in sintesi – conta prima di tutto la relazione autentica tra chi produce e chi consuma, che permette di sviluppare e rafforzare le piccole economie locali.
È partito con il piede l’evento dei vignaioli e del vino biologico e naturale organizzato da Altreconomia, Arci e Officina Enoica. Un pubblico di qualità, appassionato ed entusiasta ha affollato il salone di BASE per incontrare 100 vignaioli provenienti da 15 regioni italiane, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, tutti biologici, biodinamici e naturali.
Tutti i vini in esposizione si possono ben definire “irripetibili” perché frutto di una cultura enologica che lascia esprimere il territorio e la sua biodiversità.
Il vino è stato soprattutto un “pretesto” per raccontare e ascoltare storie di contadini, agricoltura etica, e imparare a “dare del tu” ai vini che sono espressione del territorio e delle persone che ne hanno cura.
Secondo il Bioreport 2016-2018 le produzioni di qualità di vino biologico hanno registrato negli ultimi anni un vero e proprio boom, con incrementi a due cifre delle superfici biologiche e in conversione sia nel 2015 (+16%) sia nel 2016 (+24%). Il vigneto biologico ha superato a livello nazionale i 103.500 ettari, quasi tutta vite da vino (101.300 ettari, il rimanente è uva da tavola). Il trend positivo ha portato l’Italia al secondo posto in Europa per presenza di superficie vitata certificata, dopo la Spagna ma prima della Francia. Il Sud, secondo Sinab (il Sistema d’informazione nazionale sull’agricoltura biologica), prevale con ettari bio presenti in Sicilia e Puglia, come prime due regioni italiane.