Il cambiamento culturale che ci si aspettava non c’è stato. La situazione internazionale, le angosce delle guerre e distruzioni hanno prodotto nell’estate 2025 l’effetto contrario a quello che si pensava. Evasione è il fenomeno dominante, in tv e sui social media. Ma non una normale voglia di dimenticare i problemi. L’estate delle vite degli altri ha riaffermato il tradimento, l’intrusione nelle vicende personale come il miglior passatempo disimpegnato di (parte) degli italiani.
A testimoniarlo l’enorme attenzione sociale e mediatica sulle intercettazioni ‘amorose’ di un famoso attore sex symbol e soprattutto il fenomeno televisivo del momento, “Temptation Island”. La trasmissione Mediaset condotta da Filippo Bisciglia quest’anno, benché non nuova nei palinsesti, è stata seguitissima, con punte di ascolto vicine ai 5 milioni e al 30% di share. Perché osservare le dinamiche di coppia altrui crea ancora tanta affezione? E perché quando finisce la visione collettiva si continuano a divorare contenuti online all’infinito sugli stessi argomenti?
Anzitutto è un fenomeno generazionale. Chi era adolescente o giovane adulto nel 2000, quando il “Grande Fratello” debuttò in Italia, oggi ha figli che evidentemente hanno seguito i gusti dei genitori. Un arresto delle evoluzioni degli interessi che desta preoccupazione. Chi è mediamente giovane oggi è attirato per la prima volta dalle vicende amorose sul piccolo schermo, complice forse anche la riduzione delle ferie fuori casa per ristrettezze economiche. E quindi non solo ci si incolla alla tv, ma con spirito ossessivo si ripercorrono le vicende amorose degli altri nello scroll continuo sui social media.
I reality show offrono spesso una finestra sulla vita degli altri, esponendo gli spettatori a stili di vita, valori e prospettive diversi. Offrono un divertimento di dubbio gusto ma sicuramente una forma di evasione o un modo per affrontare drammi e conflitti. Per la prima volta 25 anni fa, gli spettatori iniziarono a vedere in televisione persone comuni che non erano celebrità, e questo è stato il preludio all’esplosione di interesse verso le celebrità del web. Si è spesso detto che i reality show offrono agli spettatori l’opportunità di sfuggire alla monotonia della propria vita, ai problemi e ai pesi della quotidianità, ma che il fenomeno vivesse una impennata ciclica nella cultura popolare era davvero imprevedibile. circostanze. I programmi tv di questo genere hanno la capacità di riflettere e plasmare le tendenze culturali, anche in piena epoca di Gen Z che guida le scelte di acquisto e il successo dei nuovi fenomeni. A cosa porterà tutto questo? Speriamo che la risposta non sia in una puntata di “Temptation Island”.
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L’estate delle vite degli altri
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L’estate delle vite degli altri
Il cambiamento culturale che ci si aspettava non c’è stato. La situazione internazionale, le angosce delle guerre e distruzioni hanno prodotto nell’estate 2025 l’effetto contrario a quello che si pensava. Evasione è il fenomeno dominante, in tv e sui social media. Ma non una normale voglia di dimenticare i problemi. L’estate delle vite degli altri ha riaffermato il tradimento, l’intrusione nelle vicende personale come il miglior passatempo disimpegnato di (parte) degli italiani.
A testimoniarlo l’enorme attenzione sociale e mediatica sulle intercettazioni ‘amorose’ di un famoso attore sex symbol e soprattutto il fenomeno televisivo del momento, “Temptation Island”. La trasmissione Mediaset condotta da Filippo Bisciglia quest’anno, benché non nuova nei palinsesti, è stata seguitissima, con punte di ascolto vicine ai 5 milioni e al 30% di share. Perché osservare le dinamiche di coppia altrui crea ancora tanta affezione? E perché quando finisce la visione collettiva si continuano a divorare contenuti online all’infinito sugli stessi argomenti?
Anzitutto è un fenomeno generazionale. Chi era adolescente o giovane adulto nel 2000, quando il “Grande Fratello” debuttò in Italia, oggi ha figli che evidentemente hanno seguito i gusti dei genitori. Un arresto delle evoluzioni degli interessi che desta preoccupazione. Chi è mediamente giovane oggi è attirato per la prima volta dalle vicende amorose sul piccolo schermo, complice forse anche la riduzione delle ferie fuori casa per ristrettezze economiche. E quindi non solo ci si incolla alla tv, ma con spirito ossessivo si ripercorrono le vicende amorose degli altri nello scroll continuo sui social media.
I reality show offrono spesso una finestra sulla vita degli altri, esponendo gli spettatori a stili di vita, valori e prospettive diversi. Offrono un divertimento di dubbio gusto ma sicuramente una forma di evasione o un modo per affrontare drammi e conflitti. Per la prima volta 25 anni fa, gli spettatori iniziarono a vedere in televisione persone comuni che non erano celebrità, e questo è stato il preludio all’esplosione di interesse verso le celebrità del web. Si è spesso detto che i reality show offrono agli spettatori l’opportunità di sfuggire alla monotonia della propria vita, ai problemi e ai pesi della quotidianità, ma che il fenomeno vivesse una impennata ciclica nella cultura popolare era davvero imprevedibile. circostanze. I programmi tv di questo genere hanno la capacità di riflettere e plasmare le tendenze culturali, anche in piena epoca di Gen Z che guida le scelte di acquisto e il successo dei nuovi fenomeni. A cosa porterà tutto questo? Speriamo che la risposta non sia in una puntata di “Temptation Island”.
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