
Paolo Gonzato è approdato, dopo la fruttuosa esperienza a Operae 2016 di Torino, alla Camp Gallery, uno spazio contemporaneo nel distretto dei Navigli. Il luogo nascosto nelle corti post-industriali recuperate, è stato aperto da qualche anno da Beatrice Bianco e Valentina Lucio, appassionate galleriste nonché ricercatrici di estetiche nuove.
E il progetto di Gonzato Baracche è caduto proprio a puntino nella ricerca. In collaborazione con la vetreria Cristal King, l’artista milanese ha costruito dei building effimeri che si illuminano e cambiano volume, riflesso e cromie a seconda della lavorazione: “Baracche – ci dice – è una suggestione dalle architetture istantanee bordo-strada e dalle costruzioni bric-à-brac. Solitamente siamo abituati a vederle in lamiera, io le ho fatte in vetro, pezzi unici che con la lavorazione assumono pesi e forme diverse”.
Baracche è il passaggio del souvenir da tangenziale all’esposizione in una galleria. Perfetto esempio di arte e design made in Italy, sintesi di un concetto che riprende le tettoie ondulate, rievoca gli scarti industriali e li nobilita a pezzi da collezione. “Un frullato di brutalismo e rovine da centro commerciale, Baracche è la riduzione semantica di un’abitazione a una caricatura”, spiega l’artista. A sostenere le strutture (nelle foto di Pepe Fotografia) il ferro tropicalizzato, anch’esso cangiante e unico. La sabbiatura di varia intensità determina l’opacità del vetro in una soluzione finale sempre diversa, dal grigio al bianco al bronzeo.
In esposizione fino al 10 marzo 2017 alla Camp Design Gallery, via Segantini, 71 – Milano.