19 Maggio 2021

L’osteria moderna secondo Emanuele Svetti

Ad Arezzo gli spazi che combinano sofisticati concetti e funzionalità pratiche.

19 Maggio 2021

L’osteria moderna secondo Emanuele Svetti

Ad Arezzo gli spazi che combinano sofisticati concetti e funzionalità pratiche.

19 Maggio 2021

L’osteria moderna secondo Emanuele Svetti

Ad Arezzo gli spazi che combinano sofisticati concetti e funzionalità pratiche.

All’osteria non si era mai soli e un buon bicchiere di vino si beveva e si beve ancora oggi più volentieri, quando si è in compagnia. Un luogo, che ha il sapore di un tempo antico e di una ritualità perduta, oggi ritorna di attualità e si rinnova attraverso un progetto di ristorazione firmato dall’architetto Emanuele Svetti di Studio Svetti Architecture. Si chiama proprio Osteria Moderna il nuovo locale che ha aperto i battenti l’8 aprile 2021 all’uscita del casello di Arezzo: città di Vasari, Petrarca, Guido d’Arezzo e Piero della Francesca, gioiello immerso nel cuore della Toscana.

Un concept nato 5 anni fa, nello Studio di Architettura Toscano, che oggi vede finalmente la luce, come un segno di speranza: “le idee che dall’ombra trovano la luce” racconta l’Architetto. Questa location si propone concettualmente come una moderna osteria destinata a chi viaggia, per la sua naturale collocazione, facile da raggiungere per chi si trova a percorrere l’Autostrada del Sole da Nord a Sud o viceversa, senza tralasciare l’opportunità che diventi anche un punto di riferimento per una clientela locale. Se da una parte è vero che il concept progettuale si rifà a un luogo della memoria, occorre altresì sottolineare il tema della contemporaneità del disegno. “Mi piace creare interni che durino nel tempo – continua l’Architetto Svetti – è questa la chiave del successo degli ambienti che progetto, in un mondo sempre più freneticamente alla ricerca di formule di successo. Mi piace progettare spazi che combinino sofisticazione concettuale a facilità funzionale”.


Nel caso di Osteria Moderna, il colore è stato il punto di partenza, una tonalità cromatica cara alla città: l’amaranto, nella sua particolare tonalità di rosso, calda e avvolgente, che si palesa all’interno del locale in modalità “full-color”, con lo stesso impeto di un cuore intrepido. Un tocco di rosso fa più effetto di una secchiata d’acqua, amava ricordare Matisse – spiega Svetti – il rosso attrae, in qualche maniera “attacca”, in poche parole è quanto di meglio esista, per comunicare visivamente, il rosso è il colore dell’energia, ma anche quello del vino tanto caro alla mia terra, è potenza ed emozione; non a caso è anche uno dei colori più amati ad Arezzo, la città dei “botoli ringhiosi”, come furono appellati i cittadini da Dante in tono coloritamente dispregiativo all’interno della Divina Commedia” .




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Il colore ha avuto una duplice funzione: quella di creare un ambiente più armonioso e, allo stesso tempo, di modulare la luce nelle varie fasi del giorno per dar spazio ad una penombra estremamente rilassante. Al contrario, la zona caffetteria risulta molto illuminata: la luce entra naturalmente dalle finestre che si aprono lungo i lati dell’edificio, mentre, durante sera, viene sostituita da fasci di luce artificiale per un’illuminazione per nulla aggressiva ma soffusa e “riservata”. Questa sorta di antitesi tra giorno e notte, attraverso il gioco di luci e ombre, generate dallo studio illuminotecnico degli ambienti, è parte del fascino evocativo del locale, in una sorta di rielaborazione della Toscanità, visibile anche nell’offerta gastronomica che propone un menù tradizionale toscano ben amalgamato a proposte gastronomiche di altre cucine.


A volte è bello stupirsi e lasciarsi inebriare da profumi esaltanti, sapori decisi e colori tipici” ed è su questo concetto che è stato pensato l’involucro del locale. Realizzato come fosse una superficie continua, il pavimento è in resina epossidica, con inserti realizzati in graniglia decorata e ad effetto terrazzo alla veneziana, che creano un mix materico-cromatico anticonvenzionale. Al centro della area ristorante un tappeto realizzato con cementine su disegno in tre tonalità di grigio crea un’ inaspettata variante cromatica, ma anche un punto di attrazione all’interno dell’ambiente, grazie al contrasto deciso scelto dallo Studio.

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