Il Théâtre du Maillon è stato completato sul finire dello scorso anno ed è uno dei fiori all’occhiello della riqualificazione urbana di Strasburgo.
La città francese, famosa per ospitare alcuni degli organismi più importanti della scena politico-amministrativa europea, oggi è al centro di una rivoluzione culturale delle arti performative. Il concetto che è alla base del progetto dei parigini dello studio LAN è quello di abbattere le barriere. Dopo una chiusura e spostamento altrove, il teatro perno della nuova scena performativa europea, cancella la definizione degli spazi, ribalta la classica divisione attore/pubblico e la confonde. Il tutto indicato dal progetto di design e concept architettonico.
Per riaffermare i principi fondanti dell’identità artistica del Maillon e sancire un approccio sperimentale alla ricerca e alla creazione artistica, oltre a mostrare il suo impegno nel promuovere relazioni dirette e vivaci tra artisti e pubblico, i piani per il nuovo teatro mirano a costruire di più di un semplice luogo: una vera macchina artistica complice della realizzazione della rappresentazione teatrale.
Il Théâtre du Maillon è costituito da due auditorium, un’area di ospitalità, un’area logistica, un’area amministrativa, un’area “artisti”, un’area logistica dietro le quinte e due cortili: un cortile logistico e un cortile d’ingresso.
Il Maillon è cresciuto con l’evoluzione di Strasburgo: dallo sviluppo di nuovi distretti periferici negli anni ’70 alla rivitalizzazione di un nuovo centro urbano a Wacken e alla contestuale creazione di una continuità urbana con i suoi vicini attraverso il Reno. Al posto del teatro tradizionale in stile proscenio (hall, auditorium, backstage), i piani si concentrano sull’idea di uno spazio essenzialmente costituito da aree aperte che, come una città, iniziano definendo i modelli di traffico.
Il nuovo Théâtre du Maillon è un’estensione del processo di pensiero iniziato nel 1927 da Walter Gropius; tenta di cancellare o ridefinire le diverse linee di demarcazione: tra il teatro e la città, tra l’esterno e l’interno, tra il fronte e il retro della casa, tra gli artisti e il pubblico e, naturalmente, tra le diverse discipline.
LO STUDIO LAN – LAN (Local Architecture Network) è stato creato da Benoit Jallon e Umberto Napolitano nel 2002, con l’idea di esplorare l’architettura come attività-intersezione di diverse discipline. Questo atteggiamento si è sviluppato in una metodologia che consente di esplorare nuovi territori comprese questioni sociali, urbane, ecologiche, funzionali, estetiche ed economiche. I progetti sono partiti dalla riqualificazione del Grand Palais di Parigi, alla costruzione del Maillon Theatre di Strasburgo, fino allo sviluppo e del coordinamento di nuovi quartieri a Bordeaux e Nantes. LAN ha realizzato anche costruzione di uno dei più alti edifici in legno in Francia, nel 13esimo arrondissement di Parigi, con REI Habitat Compagnie De Phalsbourg Atelier georges.
Photo Credit : © Charly Broyez