Avendo avuto prima i figli e poi l’intuizione del lavoro in cucina, devo riconoscere che mi sono persa gran parte del divertimento che c’è dietro i primi pasti e la loro creatività. Ricordo i primi anni della loro vita con molta frenesia e solo dopo ho iniziato ad avvicinarmi con più professionalità al mondo del cake design.
La fatica e lo stress c’è, inutile negarlo, perché io mi ricordo con quanto amore preparavo tutto e…diciamo che non sempre era gradito. E poi ci si accorge che ogni palato è diverso, avere un libro che ti aiuta con la creatività quando ti sei persa e non sai che fare sarebbe stata una buona soluzione. La parte dell’infanzia difficile è il fatto che questi piccolini dopo l’allattamento non mangiano tutto, sono più attratti dal disegno che possono fare col cibo che a metterlo in bocca!
Ecco perché quando ho letto il nuovo libro de Il Cucchiaino d’argento, “Addio Biberon, arriva la pappa” ho provato profonda tenerezza ma anche molta sana invidia per chi oggi può documentarsi sui momenti creativi del pasto per i più piccoli, non temendo mai di perdere la giusta ispirazione.
Io ricordo di aver passato molto tempo a frullare, sostanzialmente per mascherare cibi che solitamente non sono immediatamente piacevoli, specie le verdure.
Fino al primo anno di vita, il passaggio dall’allattamento esclusivo ad altri cibi permette anche di abbandonarsi a una giusta dose di fantasia. Mi è venuta voglia di prendere pure delle idee del libro che non sarebbero male per altri contesti: come la composta di frutta, il finto gelato, le decorazioni con le carote in versione dolce. E poi le gustose, anche in foto!, macedonie che si preparano con le cromie giuste, per invitare all’appetito.
Perché il cibo è anche appeal visivo. E se abituati da piccoli, sono sicura, i nostri figli cresceranno con gusto anche nell’aspetto estetico. E non solo a tavola!