Al Teatro Menotti di Milano ha debuttato, lo spettacolo diretto da Emilio Russo, del celebre testo della Ginzburg “Ti ho sposato per allegria” e in cartellone fino al 13 aprile prossimo. Natalia Ginzburg, nata Levi, scrittrice e politica italiana di cui ricordiamo anche il famoso romanzo “Lessico famigliare”, premio Strega del 1963, scrisse la pièce nel 1964 e tratto un film con la regia di Luciano Salce. In scena Marianellla Bargilli e Giampiero Ingrassia, talenti brillanti e coinvolgenti.
Roma, una grande finestra si apre sulla città. Piove. Sul palco Giuliana e Pietro, rispettivamente Marianella Bargilli e Giampiero Ingrassia, sono una coppia che si è conosciuta da poco e si è sposata praticamente subito senza grandi riflessioni ma con slancio emotivo e curiosità. Avranno fatto bene, avranno fatto male? Il passato è lì a pochi passi e i due non se ne curano molto. Purtroppo. Lui è un giovane avvocato benestante, razionale e metodico, lei una donna volubile, passionale, ancora senza una vera identità nel mondo. I loro conflitti, i loro caratteri, le diversità vanno a scontrarsi ripetutamente per poi invertire di rotta, avvicinarli, impreziosirli per poi tornare al litigio, allo scontro. Lo spettacolo, come nella vita dove esiste un prima e un dopo, sembra dipanarsi in due emozionali cambi di struttura. Nella prima parte Giuliana si racconta con “sincera verità” alla domestica che vorrebbe come amica, interpretata da Viola Lucio e il suo simpatico dialetto veneto, mentre Pietro ci racconta di sé con una battuta: “dove è il mio cappello?” Ancora alla sua routine o coperta di Linus?
Nella seconda parte tutto si stravolge. Invitate a pranzo, la mamma e la sorella di Pietro, si presentano in tutta la loro borghese razionalità, spaurita la prima, triste la seconda. Forse un marito o un fidanzato le avrebbero semplificato l’esistenza? La prima interpretata da Lucia Vasini, autentica colonna del Teatro milanese e non, infioretta un personaggio esilarante, dai registri comici notevoli, le pause e i tempi perfetti, suocera perfetta e snob. Ma quindi, sembra tutto come dovrebbe andare, sembra una domenica tipo in ogni famiglia? Non proprio.
Il Teatro è uno specchio che serve a ristabilire in noi coscienza e libero arbitrio, ci pone domande e fa riflettere. Forse ognuno di noi dovrebbe trarre più risposte dalla rappresentazione teatrale di spaccati di vita come questo. E “Ti ho sposato per allegria” dove ci pone, a cosa ci fa pensare? Forse nelle indubbie e oneste parole che Pietro e sua moglie Giuliana si dicono: non ti ho sposato per questo o quel motivo, ti ho sposato per allegria. Come a ricordarci che i drammi come l’aborto di Giuliana o l’incomunicabilità di coppia può essere un argomento da trattare con naturalezza e con tono allegro, ad esorcizzarne le criticità. Per riuscire a vivere e continuare il rapporto, lì dove molte coppie si sarebbero arenate.
Plauso a tutti gli attori, da Giampiero Ingrassia e il suo talento di attore brillante e colto, a Marianella Bargilli e Lucia Vasini anime sentimentali, a loro modo distinto, di questa pièce.
TI HO SPOSATO PER ALLEGRIA
TIEFFE TEATRO MENOTTI
Di Natalia Ginzburg Regia Emilio Russo Con Giampiero Ingrassia – Pietro Marianella Bargilli – Giuliana
Lucia Vasini – La mamma di Pietro Claudia Donadoni – Ginestra, sorella di Pietro Viola Lucio – Vittoria, la domestica di Pietro e Giuliana Assistente alla regia Claudia Donadoni Scene Fabiana Di Marco Costumi Pamela Aicardi Musiche Alessandro Nidi e Andrea Centonze Luci Mattia De Pace Video Marco Schiavoni Manichini Raffaella Montaldo produzione Tieffe Teatro, Quirino srl durata 1h e 30m con intervallo
spettacolo inserito in Invito a Teatro