23 Ottobre 2021

“Atlantide” di Fabio Barnaba: musica oltre le colonne d’Ercole

Il compositore, pianista e arrangiatore tarantino pubblica il suo primo album: "Un viaggio verso il sé più profondo e autentico.”

23 Ottobre 2021

“Atlantide” di Fabio Barnaba: musica oltre le colonne d’Ercole

Il compositore, pianista e arrangiatore tarantino pubblica il suo primo album: "Un viaggio verso il sé più profondo e autentico.”

23 Ottobre 2021

“Atlantide” di Fabio Barnaba: musica oltre le colonne d’Ercole

Il compositore, pianista e arrangiatore tarantino pubblica il suo primo album: "Un viaggio verso il sé più profondo e autentico.”

Lì, oltre le colonne d’Ercole dove finiva il mondo ha inizio la nostra storia, ha inizio il nostro il viaggio raccontato dalle note del Maestro Fabio Barnaba.

Atlantide, il suo progetto discografico, è il viaggio della mente sulle onde della musica, è il viaggio del nostro pensiero alla riscoperta di noi stessi per far riemergere la nostra identità sprofondata negli abissi del nostro animo. Sì perché il pensiero è ragionamento, decisione, soluzione dei problemi è creatività e la creatività è il coraggio di cambiare di uscire fuori dagli schemi, dalle cose comunemente accettate, la creatività rende l’uomo rivolto verso il futuro e se l’ira di Poseidone ha inabissato Atlantide, sarà la musica a farla riemergere.

Fabio Barnaba si è avvicinato alla musica in tenera età, si è diplomato in Pianoforte all’Istituto Musicale “G. Paisiello” di Taranto e in Composizione tradizionale al Conservatorio di “S. Cecilia” di Roma. Proprio qui, tra le numerose attività di specializzazione, ha seguito i Masterclass in Musica da Film con il premio Oscar Nicola Piovani e il premio Oscar Luis Bacalov. Negli anni ha collaborato con molti artisti tra i quali Nek, Tiromancino, la band belga Hooverphonic, nota in tutto il mondo, Francesco Gabbani per cui scrive gli archi del brano “Occidentalis Karma” vincitore del Festival di Sanremo nel 2017, gli Stadio con cui collabora al brano “Un giorno mi dirai” vincitore del festival di Sanremo nel 2016, e molti altri.

Atlantide, primo album del compositore, pianista e arrangiatore tarantino è su tutti i digital store, un progetto di musica classica proposta in chiave moderna, realizzato grazie alla Programmazione Puglia Sounds Record 2020/2021” REGIONE PUGLIA – FSC 2014/2020 – Patto per la Puglia – Investiamo nel vostro futuro”, edito da Stranamente Music di Rosario Sportelli.

«Come ogni compositore, credo che la scrittura debba essere un’esigenza –racconta Fabio Barnaba è la necessità di esternare visioni, esperienze, sensazioni, emozioni e proiezioni del vivere quotidiano. L’obiettivo potrebbe prendere forma o no durante la stesura di un’opera, di conseguenza potrei dire che Atlantide è stato un veicolo per esprimere qualcosa. È’ un viaggio introspettivo verso la consapevolezza di poter raggiungere il sé più profondo e autentico, al di là di ogni aspetto razionale. È un percorso insidioso ma edificante che cerca di svelare che c’è sempre la possibilità di compiere delle scelte giuste per essere chi vogliamo essere.»

L’album è composto da 9 tracce che rappresentano un viaggio che conduce l’ascoltatore alla scoperta di sonorità acustiche minimali contaminate da suoni elettronici, da intrecci e contrappunti orchestrali. Il processo creativo si basa sulla ricerca introspettiva di un luogo felice, prospero di idee e di vita non ancora consumata dalla frenetica condizione umana, come si evince dalla dolcezza del brano “Martina”, scritto per la nascita della nipotina.

Un album nato in un periodo, quello dei due lockdown, nel quale tutti abbiamo avuto tempo per riflettere e pensare, un tempo nel quale si è cercato di risolvere quel perenne conflitto che Freud diceva esserci tra la coscienza e l’inconscio, il quale tende a nascondere tutto ciò che è doloroso e sgradevole.

Ascoltando “Atlantide Part I” sembra proprio di vivere prima una riflessione, poi un ricordo e poi una decisione e su questa nostra sensazione Fabio Barnaba ci ha detto che: 

«Quando studiavo in Conservatorio, uno dei miei Maestri di Composizione mi diceva che la musica che scriviamo non è altro che una reminiscenza di ciò che abbiamo nella nostra mente, per cui le note che ne derivano sono frutto di riflessione sui nostri ricordi inconsci insiti nella nostra coscienza che non aspettano altro che la decisione del compositore di stenderli sulla partitura. Per questo non dubito del fatto che il primo singolo “Atlantide Part I” possa aver suscitato riflessione, ricordi e decisione di agire, anzi, ne sono piacevolmente soddisfatto.»

Fabio Barnaba, tarantino, si è anche esibito sul palco dell’Ariston del Festival di Sanremo 2020. Ha diretto Giordana Angi nella cover di Franco Califano con il Solis String Quartet “La nevicata del 56”. Di Atlantide dice: “Ho concentrato tutta la vita vissuta poco prima e durante i due lockdown in questo disco; e domani potrete ascoltarlo e acquistarlo”.

Un album nel quale ha concentrato tutta la vita vissuta poco prima e durante i due lockdown e circa quel periodo ci ha raccontato che:

«Certamente non sono stati dei mesi facili e ancora ci portiamo dietro le cicatrici, penso che quel periodo ci abbia segnato a vita. Ho avuto modo di riflettere molto sull’importanza delle cose semplici e della quotidianità. Ho fatto ancor più tesoro di ciò che avevo e che ho; e poi la fortuna di abitare in campagna è stata determinante: ho compreso a pieno l’importanza di assaporare anche una semplice passeggiata in giardino o guardare il tramonto sulla campagna sterminata; e sentire più vicini gli amici e la famiglia. Tutti questi elementi mi hanno ispirato e condotto in un flusso positivo ed emozionale da cui sono nati i brani dell’album.»

L’uscita di questo lavoro discografico è stata anticipata il 15 ottobre dalla pubblicazione, in streaming su YouTube, del videoclip del singolo intitolato “Atlantide part I”, impreziosito dall’animazione grafica realizzata a cura dell’illustratore Domenico Velletri.

«Il video riassume in pochi minuti il concetto del mio progetto. È stato girato in ambientazioni naturali del territorio tarantino che vedono il passo del protagonista seguire la rotta dei suoi ricordi, stringendo tra le mani una vecchia foto che funge da mappa alla ricerca di un luogo felice del suo passato, la sua Atlantide”.»

I tasti del pianoforte, della copertina dell’album realizzata da Domenico Velletri,  sembrano staccarsi ma potrebbero anche sembrare tornare al loro posto. Ognuno potrà avere la propria visione, la propria interpretazione. Potrebbero voler significare ritrovare se stessi lasciando andare via una parte di sé o al contrario e quella parte di sé ritrovata che si sta ricomponendo. Fabio Barnaba a tal proposito ci ha detto che: 

«Ora che mi ci fai pensare, può avere un duplice significato, quasi in antitesi: i tasti volano in superficie portando le sonorità oltre il mare, i suoni di Atlantide emergono per essere condivisi; oppure c’è un ritorno alle origini del mio modo di comporre, ritorno alla musica classica da dove provengo, (anche se è un modern-classical con contaminazioni elettroniche) quei tasti sono una parte di me che si ricompone e torna al proprio posto.»

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