Michela Cattai sarà dal 12 al 14 settembre prossimi alla Tokyo Gendai Art Fair, una delle più importanti fiere d’arte contemporanea in Asia, in assieme alla prestigiosa Ippodō Gallery che ha ospitato la sua personale “Acqua della Vita – The Water of Life” conclusa nei giorni scorsi. Dunque un ritorno in breve tempo che conferma la crescente attenzione internazionale verso il lavoro dell’artista veneziana e un riconoscimento al valore culturale della tradizione muranese reinterpretata.
Michela Cattai è riconosciuta a livello internazionale per la sua originale rilettura della tradizione vetraria muranese. Le sue opere nascono da un dialogo intimo con il vetro soffiato, materia antica e fragile, plasmata in forme scultoree e superfici vibranti, capaci di trattenere la luce e restituirla in modo sempre cangiante. È un linguaggio poetico e profondo, che unisce sperimentazione tecnica e memoria del territorio: dalle fornaci di Murano fino alle sale delle più importanti collezioni pubbliche e private del mondo. Il vetro, per Cattai, non è mai solo un materiale: è una pelle, una voce, una materia viva. Le sue superfici non decorano, ma raccontano. Ogni segno, ogni increspatura, ogni piega restituisce una tensione originaria che lega la materia alla natura, al tempo, al silenzio.

Artista del vetro con base a Milano, Michela Cattai esplora attraverso la materia vitrea un linguaggio sospeso tra memoria e sperimentazione. Laureata all’Accademia di Belle Arti di Venezia ed ex Direttore Artistico di Venini, da anni collabora con i maestri vetrai di Murano per reinterpretare, in chiave contemporanea, l’eredità dell’età d’oro del vetro veneziano.
Le sue opere nascono da un processo di metamorfosi del colore e della forma, in cui tensioni, irregolarità, trasparenze e spessori si fondono in una poetica della materia che combina controllo e spontaneità. Cattai attinge alla memoria sensibile del paesaggio lagunare per sviluppare un’estetica che intreccia gesto, luce e radici territoriali, restituendo una visione del vetro come materia viva, capace di raccontare il presente attraverso la storia.
In questo percorso di continua evoluzione e confronto culturale, il Giappone rappresenta per Cattai un punto di riferimento fertile e profondo. A maggio 2025, un evento speciale organizzato dall’Ambasciata d’Italia a Tokyo ha presentato al pubblico nipponico le sue più recenti creazioni, esposte nelle sale della collezione permanente d’arte moderna e contemporanea dove già alcuni suoi lavori sono presenti dal 2019, anno in cui l’artista fu protagonista della sua prima personale all’Istituto Italiano di Cultura di Tokyo.
Michela Cattai non è nuova a eventi di alto profilo. Le sue sculture in vetro soffiato sono rappresentate da gallerie internazionali, che presentano il suo lavoro in fiere prestigiose del panorama artistico e del design, tra cui Design Miami/Basel, PAD London, The Armory Show New York, Nomad St. Moritz, Design/Miami Miami.
Presente in importanti collezioni pubbliche e istituzionali, tra cui il Museum Kunst Palast di Düsseldorf, il Museo del Vetro di Murano e l’Ambasciata Italiana a Tokyo, ha esposto in sedi di rilievo, con mostre personali, come la Camera dei Deputati a Roma e l’Istituto Italiano di Cultura di Tokyo.
Dal 1991 dirige a Milano la Galleria Michela Cattai ART+DESIGN, spazio di ricerca e confronto tra arte e design, con l’obiettivo di promuovere il valore della creatività italiana in dialogo con il panorama internazionale.
Alla prossima edizione della Tokyo Gendai Art Fair, sarà presentata una selezione di opere recenti, come la scultura Radice in vetro verde smeraldo le cui forme evocano la vegetazione sommersa della laguna veneziana, in un omaggio alla forza generativa, mutevole e insieme resiliente della natura. Una natura che, come il vetro, muta continuamente aspetto, ma conserva una memoria profonda delle proprie origini.
Con questa nuova presenza a Tokyo, Michela Cattai continua il suo percorso di dialogo tra culture, materiali e memorie, in un viaggio artistico che, dalle radici muranesi, si estende verso l’orizzonte globale dell’arte contemporanea.