4 Aprile 2025

La Milano Art Week 2025 a Nolo

Il quartiere a nord di Loreto cambia pelle dalla prima fase di rinascimento. Ci sono più gallerie e meno ambientazioni off. L'evoluzione della scena artistica.

4 Aprile 2025

La Milano Art Week 2025 a Nolo

Il quartiere a nord di Loreto cambia pelle dalla prima fase di rinascimento. Ci sono più gallerie e meno ambientazioni off. L'evoluzione della scena artistica.

4 Aprile 2025

La Milano Art Week 2025 a Nolo

Il quartiere a nord di Loreto cambia pelle dalla prima fase di rinascimento. Ci sono più gallerie e meno ambientazioni off. L'evoluzione della scena artistica.

C’è inevitabile differenza tra quello che succede oggi a Nolo, il quartiere di Milano a nord di piazzale Loreto, e quello che era emerso in immediato periodo post-Expo. Otto anni fa un manipolo di artisti e creativi avevano scelto queste strade come residenza e le occasioni di incontro erano autogestite e autoprodotte. Le location? Affascinanti luoghi deputati ad altro (qui una delle nostre prime visite nel 2016). Fast Forward al 2025: decine di locali food & drink hanno reso questa zona più vissuta anche la notte, ma è progressivamente scomparsa l’aria carbonara delle iniziative artistiche. Però la creatività abbonda sempre.

Milano Art Week è la settimana dedicata all’arte, promossa dal Comune di Milano, coordinata dall’Associazione Arte Totale – composta da ArtsFor, Artshell e MAC Milano Art Community –, in collaborazione con miart e con le principali istituzioni culturali pubbliche e private milanesi. A Nolo ci sono molte nuove gallerie e qualche iniziativa individuale che si è adeguata al momento e rientra nel calendario della settimana dell’arte milanese. Il momento è molto importante perché le attività artistiche diffuse in tutta la città, per Milano Art Week 2025, riconfermano la vitalità artistica di Milano, consolidando la sua posizione come centro culturale internazionale.

La Quinta Stagione (di Cimiano), installation view, Studio 3 – Assab One, ph. Alice Fiorilli. Assab One è lieta di presentare La Quinta Stagione (di Cimiano) a cura di Davide Fabio Colaci con Studio Binocle, Matilde Cassani, DFC Studio, Francesco Faccin, Formafantasma, Fosbury, Normalearchitettura°, Parasite 2.0, Philippe Tabet, Vitali Studio.
Dieci progettisti sono invitati a immaginare una possibile trasformazione, reale o metaforica, del quartiere di Cimiano attraverso una rappresentazione grafica.
Evento realizzato nell’ambito del progetto di Assab One La Quinta Stagione sostenuto da Laboratorio di Creatività Contemporanea, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.

Partendo da nord si incontra Assab One (Via Privata Assab 1, 20132) che è un centro culturale ormai ben radicato nel lato settentrionale di via Padova. C’è una mostra-progetto di 10 creativi che immaginano la trasformazione del quartiere.

Su Via Padova 104 un monolocale anni ’60 diventato pied-à-terre d’artista, con un letto che diventa tavolo e creazioni uniche. La mostra è a cura di Greta Matteucci è non è altro che la casa rimasta intatta, con mattonelle vintage e bagni immacolato come fermo nel tempo. Cosa si vede? Una collezione di dinosauri in plastica, luci in ottone, una foto appesa in bagno, una scultura totemica e una cartina del mondo che sembra una mappa comune ma è tutt’altro. La cucina presenta pareti e piano cottura a scacchi bianchi e neri, con un disegno particolare.

Con il suo stile unico che fonde astrazione e simbolismo, Will Paucar esplora temi profondi
legati all’identità, alla memoria e al corpo. Il processo creativo di Paucar nasce dalla
sua grande capacità di assorbire quei dettagli emotivi che la natura, le persone e le sensazioni
richiamano alla sua attenzione.
Li decostruisce immergendosi completamente in essi, come se dovesse conoscerli in ogni
dettaglio, li analizza e li ascolta fino a giungere all’essenza del concetto che vuole rendere
visibile nelle sue opere, il quale definirà il titolo della serie. A questo punto, l’astrazione
figurativa dei soggetti o delle immagini che Paucar ha ricomposto nella sua mente inizia
a prendere forma, dando vita a una narrazione visiva: come in un libro, ogni opera è
un capitolo di una serie differente.

C’è ancora un posto che ricorda la ‘vecchia’ Nolo, nel senso di ambientazione alternativa e da scoprire. In occasione della Milano Art Weekl’artista Will Paucar apre le porte del suo studio milanese, in via Scutari 5 (tra le fermate metro di Cimiano e Turro a Milano), per incontrare il pubblico e presentare in anteprima la sua ultima collezione, Figures, che esplora l’essenza dell’identità attraverso forme astratte e espressive.

L’evento, a cura di Elena Vukosavljevic, rappresenta un’opportunità unica per appassionati e collezionisti di entrare nel cuore del suo processo creativo, scoprendo lo spazio dove nascono le sue opere. Ogni angolo dello studio è un racconto in divenire in un’affascinante visita tra gesto, materia e intuizioni artistiche. Colore, spatola, mani, olio e acrilico sono i mezzi con cui il pittore esprime le emozioni che lo attraversano, mostrando ciò che l’arte gli permette di scoprire.

Le giornate di apertura al pubblico, con ingresso gratuito, sono le seguenti:

  • Studio Visit e Opening Vernissage > Giovedì 3 aprile 2025 > 18:00 – 21:00

      Dj set by Dj Synth Andrea

      Music by Lady Vie and The Silver Lining

      Degustazione con Gin Valle, ZenVero e Inserrata

  • Studio Visit > Sabato 5 aprile 2025 > 14:00 – 19:00
  • Studio Visit > Domenica 6 aprile 2025 > 14:00 – 19:00
Hardy Hill a Fanta MLN (via Asiago, 12, fermata Gorla)

Fino al 5 aprile allo spazio Fanta MLN, che è eredità di Fantaspazio e altre iniziative che negli anni hanno rigenerato alcuni luoghi ormai iconici di Nolo, c’è la mostra Mysterious Barricades di Hardy Hill, giovane artista americano classe 1993. Si visita fino al 17 maggio dalle 17 alle 19.

Il 5 aprile apre a Transiti Lab (Pasteur, la fermata centrale di Nolo Milano), la mostra duplice di Manuel De Marco (Circle of life e Sospensioni).

La performance “Sospensioni“, avviene all’interno di una barca in una vecchia rimessa, che ospita l’artista duante il suo “viaggio spirituale”. Parliamo di Manuel De Marco ospite presso Transiti Lab, uno dei primi luoghi rigenerati a Nolo con attività artistiche. Si trova a via dei Transiti 5 appena si esce dalla stazione metro di Pasteur. L’artista (in videoperformance), attraverso ripetuti e misurati movimenti, cerca di capire se stesso e l’atmosfera che lo circonda, in una sospensione spazio-temporale, tra le barche a riposo. Come in un rituale meditativo, il performer esplora con il proprio corpo lo spazio attorno a sé e con lo svolgersi dell’azione, attraversa concettualmente il percorso della vita: dalla nascita alla morte.

Altro video è “Circle of life”, un’opera che riflette sul periodo storico che abbiamo vissuto, nel quale la vita e le abitudini delle persone sono state fortemente mutate, trovandosi sempre più spesso in uno spazio limitato. Il cerchio originato dalla polvere e dai calcinacci presenti all’interno dello spazio abbandonato, rappresenta in chiave concettuale la casa, un riparo dal mondo esterno. Camminando sul bordo del cerchio, l’essere umano, rappresentato dal performer, esplora con lo sguardo lo spazio attorno a sé e con lo svolgersi dell’azione, attraversa il percorso della vita: dalla nascita alla morte.

Da non perdere in zona Pasteur (via Venini 58) l’intenso lavoro fotografico di Davide Nicoletti. Ci sono voluti due anni per realizzare il corpus di opere che fanno parte della mostra “Homo Sapiens”, curata dal gallerista Haluk Terzioglu. L’artista ci ha detto: “Quando ci siamo incontrati il progetto che avevo già terminato ha preso forma con le idee espositive e l’adattamento alla dimensione della galleria. Non volevo una carrellata di nudi solo per attirare il pubblico e soprattutto volevo mantenere l’idea originaria del lavoro, che era quella di raccontare gli effetti della cancel culture sull’estetica del corpo”. Una mediazione perfettamente riuscita, la mostra infatti sta avendo molto interesse. Il luogo si chiama Spazio Hasita (articolo qui).

Una volta approdati alla centrale (di Nolo, si intende) piazza Morbegno si hanno due scelte. Hasita su via Venini con l’interessante mostra fotografica di Davide Nicoletti (special night sabato 5 aprile fino alle 22) e Oxilia Gallery. In occasione della Milan Design Week 2025, la mostra Duetto sporrà gli arredi e l’illuminazione dello studio di design spagnolo Kutarq, guidato da Jordi López Aguiló, insieme alle opere dell’artista italiana Flaminia Veronesi. Con il suo look unico e iconico, la famiglia di divani BAMBA di KUTARQ è stata creata partendo da un disegno a tratto unico: un morbido cuscino tubolare integra perfettamente seduta, schienale e braccioli in un unico elemento continuo, dando vita a un pezzo tridimensionale. Il divano è disponibile in diverse tipologie: poltrona singola, divano due posti, con braccioli fluttuanti o integrati. Oltre alle due poltrone, KUTARQ presenterà la collezione di illuminazione GVPO, che valorizza il processo industriale e le proprietà naturali dell’alluminio. I corpi illuminanti sono ridotti all’essenziale: realizzati da un unico tubo, tagliato al laser, poi piegato e patinato a mano. Una doppia striscia LED calda è nascosta sotto la sezione in alluminio, permettendo una luce soffusa e indiretta che illumina gli spazi con riflessi radiali.

Bamba sofa
GVPO Floor lamp (foto di Geray Mena) da Oxilia Gallery. In foto di apertura particolare delle opere di Flaminia Veronesi esposte nella stessa location (via Nino Oxilia 9, Milano – cocktail opening il 5 aprile 2025 dalle 18).

Poche centinaia di metri più verso il piazzale Loreto, a via Battaglia 23 un nuovo luogo di cultura. Si chiama Compulsive Archive, un archivio e un progetto a lungo termine con sede a Milano, volto a riscoprire e valorizzare l’editoria punk meno conosciuta, quella delle fanzine femministe e queer prodotte in Italia tra gli anni 90 e gli anni 2000.
Centinaia di libri, dischi, feticci, bollettini, lettere cartacee e prime email rappresentano il cuore di Compulsive Archive, che intende mantenersi vivo attraverso diverse attività e momenti di confronto: talk, pubblicazioni, mostre, residenze artistiche, letture ad alta voce.
Partendo dall’idea di archivio come materia viva, in grado non solo di raccontare il passato ma anche di far riflettere sul presente, Compulsive Archive sta attualmente lavorando alla mostra ‘Safety Pin Struck In My Heart’.

Su via Sammartini 23, l’altro lato della stazione centrale di Milano, è nato nel 2023, LUNGOLINEA, uno spazio espositivo dedicato all’arte contemporanea con focus su Graffiti, Post-Graffiti, Post-Vandalism e Urban Culture. Per Milano Art Week 2025 accoglie incontri e mostra alcuni lavori d’archivio delle mostre passate.
Nello spazio saranno presenti lavori di:
Mattia Ozzy B., Lao Xie Xie, Punk drunkers, PARANOISE ZINE, Muso Tribe e altri ancora.

A partire da giovedì 3 aprile, Dropcity presenta due progetti di ricerca: Prison Times – Spatial Dynamics of Penal Environments, che si estende su un’area di oltre 1.500 metri quadrati, svela un’indagine sul tempo e sullo spazio nei centri di detenzione. La galleria è sotto i binari della Stazione Centrale di Milano, via Sammartini 38.

Prison Times è la nuova mostra di Dropcity – Centro di Architettura e Design. Negli spazi del polo culturale di via Sammartini c’è anche la mostra Bruther.fbx che riunisce, per la prima volta, il lavoro di Bruther, uno studio di architettura e ricerca con sede a Parigi. Entrambe le mostre fanno parte di un programma più ampio che include installazioni, conferenze e workshop che si estende fino alla Milano Design Week la settimana prossima.

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