3 Giugno 2023

L’evoluzione dell’Astrattismo alla Pisacane Arte

Per arte astratta s’intende quel movimento d’avanguardia, nato i primi del novecento, che andava a negare la figurazione come unica possibilità interpretativa della realtà.

3 Giugno 2023

L’evoluzione dell’Astrattismo alla Pisacane Arte

Per arte astratta s’intende quel movimento d’avanguardia, nato i primi del novecento, che andava a negare la figurazione come unica possibilità interpretativa della realtà.

3 Giugno 2023

L’evoluzione dell’Astrattismo alla Pisacane Arte

Per arte astratta s’intende quel movimento d’avanguardia, nato i primi del novecento, che andava a negare la figurazione come unica possibilità interpretativa della realtà.

Nei primi anni del Novecento, in zone della Germania abbastanza lontane tra loro, si fece largo un movimento che prestò contagiò la scena artistica europea. Si parlò per la prima volta di Astrattismo, un filone che tagliò definitivamente i legami con le arti figurative fino ad allora intese. Filo conduttore del movimento era la distanza dai dettami visuali conosciuti e accettati. Del resto, la società e la tecnologia erano progredite come mai prima. E l’arte che riflette i cambiamenti è protagonista alla Pisacane Arte di Milano in questi giorni, nella mostra ABSTRACT!, esposizione collettiva di opere astratte.

Nicola De Marsico, Mat3ria, acrilico, gesso e specchio su tela, 70×50 cm. Nato a Salerno nel 1996, l’artisto è partito con la pittura fino all’impiego di vari materiali nelle sue opere.

In esposizione circa trenta opere che raccontano l’evoluzione dell’Astrattismo, partendo dai multipli di artisti storicizzati fino alle opere uniche di artisti contemporanei ed emergenti. Opera unica di Nicola De Marsico realizzata con diversi materiali su tela (acrilico, specchio e gesso), Mat3ria è tratta dalla serie “Mirror_Verse”, nata nel 2019.

Lo stile pittorico, un astrattismo legato al mondo scientifico con visioni di galassie ed universi lontani, caratteristico delle opere dell’artista, è affiancato a materiali come il gesso e gli specchi.

Il gesso è modellato sulla tela in una dimensione scultorea per accentuarne la tridimensionalità, e insieme all’utilizzo di specchi riflettenti o deformanti, l’obiettivo delle opere è nella trasformazione della percezione dell’osservatore, mediante una sorta di smarrimento visivo in cui l’attenzione di chi si trova a contemplare l’opera è in bilico tra l’esperienza dell’opera stessa ed il suo riflesso. Utilizzando le superfici riflettenti in questo modo è permesso rompere quelle barriere che da sempre separano il mondo “metafisico” che nasce nei confini della tela, frutto dell’immaginazione dell’artista, ed il mondo fisico “reale” che fa irruzione all’interno di quei confini allo stesso tempo reali, ma immaginari.

Il concetto di mimesis, ovvero una rappresentazione fedele della natura tendente all’imitazione, qui è portato al suo estremo fino a svuotarlo di significato nelle opere in cui grazie alla curvatura degli specchi la realtà fisica viene distorta impedendoci di dare una definizione di reale durante l’esperienza con queste tele.

Alexander Calder, L’albero del bene e del male, litografia su carta, 88,5×64 cm 1975 (a sinistra). A destra opera di Nicola De Marsico.
Opera della serie Impact del contemporaneo Julian T.
Georges Mathieu, Senza titolo, litografia su carta, 78×55,5 cm, 1961. L’eredità di Kandisky fu senza dubbio riscoperta nel secondo dopoguerra dai protagonisti dell’Astrazione lirica, tra cui Georges Mathieu, che riportarono il sentimento personale ad essere protagonista dell’esperienza sensoriale. Le ricerche di Mathieu si concentrarono sull’irruenza del gesto come presa immediata della realtà, svincolato da qualsiasi intervento di tipo cognitivo e razionale.
Astrattismo a NoLo (Milano) presso la galleria Pisacane Arte. In foto, opere di Loris Dogana.

Tra i primi esponenti della corrente astrattista troviamo sicuramente Sonia Delaunay – della quale si potrà ammirare una litografia del 1970 – che, con il marito Robert, studiò con attenzione il rapporto tra luce e resa del colore, fondando insieme il cosiddetto cubismo orfico. A Parigi la pittrice aderì all’inizio degli anni ’30 al gruppo Astrazione – Creazione, insieme anche allo scultore americano Alexander Calder, del quale presentiamo una litografia “L’albero del bene e del male” che ricorda una delle sue sculture cinetiche.

“Il colore è un mezzo che consente di esercitare un influsso diretto sull’anima” così spiegava Kandinsky il suo interesse per le tonalità che, messe in relazione con la musica, hanno caratterizzato ogni sua fase creativa. Anche il surrealista Joan Mirò, esposto in mostra con la serie “Ubu aux Baléares”, utilizzò forme astratte ispirate dalla musica per interpretare simbolicamente il reale.
Il rapporto tra melodia e colore è essenziale anche nel processo creativo dell’emergente Francesco Palvarini, come evidente dalla sua tela “Brusies (Lewis Capaldi)”.

Gli artisti esposti alla Pisacane Arte di Milano sono: Sonia Delaunay, Alexander Calder, Georges Mathieu, Sam Francis, Emilio Vedova, Joan Mirò, Hsiao Chin, Piero Dorazio, Antonio Dias, Emilio Scanavino, Eugenio Carmi, Francesco Palvarini, Valeria Perversi, Francesco Cerutti, Julian T, Nicola De Marsico.

Pisacane Arte
Viale Monza, 55
20125 Milano
T. +39 0239521644
www.pisacanearte.it
galleria.pisacanearte.it

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