15 Novembre 2024

Sonia Bergamasco è “La Locandiera” moderna

Vista al Mercadante di Napoli nella commedia settecentesca di Carlo Goldoni. La regia di Antonio Latella ne esalta la contemporaneità.

15 Novembre 2024

Sonia Bergamasco è “La Locandiera” moderna

Vista al Mercadante di Napoli nella commedia settecentesca di Carlo Goldoni. La regia di Antonio Latella ne esalta la contemporaneità.

15 Novembre 2024

Sonia Bergamasco è “La Locandiera” moderna

Vista al Mercadante di Napoli nella commedia settecentesca di Carlo Goldoni. La regia di Antonio Latella ne esalta la contemporaneità.

In scena, al Teatro Mercadante di Napoli, Sonia Bergamasco ne La Locandiera di Carlo Goldoni su drammaturgia di Linda Dalisi, con Marta Cortellazzo Wiel, Ludovico Fededegni, Giovanni Franzoni, Francesco Manetti, Annibale Pavone, Gabriele Pestilli, Marta Pizzigallo per la regia di Antonio Latella; spettacolo prodotto dal Teatro Stabile dell’Umbria (repliche fino a dom. 17 novembre).

Sarà per l’uso di una lingua – l’Italiano fiorentino – molto familiare alle nostre orecchie, sarà per il non utilizzo delle vecchie maschere da commedia dell’arte qui sostituite da caratteri, sarà per la prorompente figura di Mirandolina, la protagonista del titolo, che il commediografo veneziano tratteggia facendone uno dei personaggi femminili più giganteschi del teatro mondiale, La Locandiera di Goldoni ci parla da vicino e non smette di sedurci da circa tre secoli. Lei che, potendo vantare svariati pretendenti tra i nobili (sia quelli decaduti squattrinati che quelli che – di recente ricchezza – hanno acquistato il titolo), si mette in testa di far cedere alle sue lusinghe l’unico uomo che le si mostra indifferente, il misogino Cavalier di Ripafratta. E il testo è tutto qui: un alternarsi di scene argute, ironiche, sferzanti, esilaranti dove, a far da contorno ai giochi della seduzione tra i due, si alternano personaggi e caratteri che si possono facilmente individuare anche nel nostro mondo contemporaneo.

Fino al disvelamento finale quando, capitolato il cavaliere e deposte le armi, Mirandolina decide di sposare l’umile servitore della locanda Fabrizio, come le aveva raccomandato il padre morente e, con questa scelta, di riaffermare la propria volontà di donna libera. “Credo che Goldoni – dice Latella – con questo testo abbia fatto un gesto artistico potente ed estremo, un gesto di sconvolgente contemporaneità: innanzitutto siamo davanti al primo testo italiano con protagonista una donna, ma Goldoni va oltre, scardina ogni tipo di meccanismo, eleva una donna formalmente a servizio dei suoi clienti a donna capace di sconfiggere tutto l’universo maschile, soprattutto una donna che annienta con la sua abilità tutta l’aristocrazia. Di fatto Mirandolina riesce in un solo colpo a sbarazzarsi di un cavaliere, di un conte e di un marchese. Scegliendo alla fine il suo servitore come marito fa una scelta politica, mette a capo di tutto la servitù. Con questo suo testamento, Goldoni fa una grande operazione civile e culturale. Siamo davanti a un manifesto teatrale che dà inizio al teatro contemporaneo.”

Al Teatro Mercadante di Napoli dal 12 al 17 novembre l’atteso spettacolo
LA LOCANDIERA di Carlo Goldoni con la regia di Antonio Latella e protagonista l’attrice Sonia Bergamasco su drammaturgia di Linda Dalisi.
Scrive il regista Antonio Latella: “Per essere Mirandolina bisogna essere capaci di mettersi al servizio dell’opera, ma anche non fare del proprio essere femminile una figura scontata e terribilmente civettuola, cosa che spesso abbiamo visto sui nostri palcoscenici. Spesso noi registi abbiamo sminuito il lavoro artistico culturale che il grande Goldoni ha fatto con questa opera, la abbiamo ridimensionata, cadendo nell’ovvio e riportando il femminile a ciò che gli uomini vogliono vedere: il gioco della seduzione. Goldoni, invece, ha fatto con questo suo testamento, una grande operazione civile e culturale. Siamo davanti a un manifesto teatrale che dà inizio al teatro contemporaneo, mentre per una assurda cecità noi teatranti lo abbiamo banalizzato e reso innocente. La nostra mediocrità non è mai stata all’altezza dell’opera di Goldoni e, molto probabilmente, non lo sarò nemmeno io. Spero, però, di rendere omaggio a un maestro che proprio con Goldoni ha saputo riscrivere parte della storia teatrale italiana: parlo di Massimo Castri”.

sasa

Info: www.teatrodinapoli.it Biglietteria: tel. 081.5513396 | e-mail: biglietteria@teatrodinapoli.it

La locandiera

di Carlo Goldoni

regia di Antonio Latella

con Sonia Bergamasco, Marta Cortellazzo Wiel, Ludovico Fededegni, Giovanni Franzoni, Francesco Manetti, Annibale Pavone, Gabriele Pestilli, Marta Pizzigallo

dramaturg Linda Dalisi

scene Annelisa Zaccheria

costumi Graziella Pepe

musiche e suono Franco Visioli

luci Simone De Angelis

produzione Teatro Stabile dell’Umbria

Durata dello spettacolo: 2 ore e 30 minuti (compreso intervallo)

Personaggi e interpreti:

Il Cavaliere di Ripafratta, Ludovico Fededegni

Il Marchese di Forlipopoli, Giovanni Franzoni

Il Conte di Albafiorita, Francesco Manetti

Mirandolina, locandiera, Sonia Bergamasco

Ortensia, comica, Marta Cortellazzo Wiel

Dejanira, comica, Marta Pizzigallo

Fabrizio, cameriere di locanda, Annibale Pavone

Servitore, Gabriele Pestilli

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