La sola scelta di un museo che si propone come posto di mostre delle culture è sintomatica: la cultura dei tatuaggi è uno degli aspetti della società che è davvero tra i più eterni. Ecco perché l’esposizione “TATUAGGIO. STORIE DAL MEDITERRANEO, a cura di Luisa Gnecchi Ruscone e Guido Guerzoni, al Mudec di Milano è un avvenimento con pochi precedenti in Italia. La mostra, con la collaborazione di Jurate Francesca Piacenti, è visitabile fino al 28 luglio 2024.








LA MOSTRA – “Tatuaggio. Storie dal Mediterraneo” esplora l’evoluzione del tatuaggio nel corso della storia umana, concentrandosi sul bacino del Mediterraneo. Il percorso offre un viaggio attraverso cinquemila anni di storia umana, esaminando le origini preistoriche del tatuaggio e la sua persistenza nel tempo e nello spazio.
Attraverso una vasta gamma di reperti storici, documenti e opere d’arte, la mostra esplora le molteplici ragioni e significati dietro il tatuaggio, che spaziano dalla manifestazione di status sociale alla celebrazione di riti di passaggio, dall’espressione di fede religiosa alla pratica di talismani protettivi. La mostra mette in evidenza anche il ruolo del tatuaggio come mezzo di identità culturale e appartenenza sociale.
Attraverso un approccio cronologico e geografico, la mostra esamina l’evoluzione del tatuaggio nel Mediterraneo, dalla sua diffusione nell’antichità fino alla sua popolarità moderna. Viene data particolare attenzione al contesto storico e culturale in cui sono nati e si sono diffusi i diversi stili e significati del tatuaggio.
La mostra include anche una sezione dedicata al tatuaggio contemporaneo, esplorando le sue influenze culturali e la sua evoluzione nel mondo occidentale. Attraverso opere d’arte moderne, documenti fotografici e testimonianze dirette, la mostra offre uno sguardo approfondito sulle tendenze attuali del tatuaggio e sulle sue pratiche contemporanee.

Al Mudec di Milano quindi c’è una panoramica completa e dettagliata sul ruolo e l’evoluzione del tatuaggio nel corso della storia umana, che fornisce al pubblico una comprensione più profonda e approfondita di questo fenomeno culturale e sociale.
1. Origini e significati: La mostra esplora le origini preistoriche del tatuaggio e le sue molteplici ragioni e significati nel corso della storia umana, tra cui espressione di status sociale, fede religiosa, protezione e celebrazione di riti di passaggio.
2. Persistenza nel tempo e nello spazio: Attraverso una vasta gamma di reperti storici e documenti, la mostra evidenzia la persistenza del tatuaggio nel tempo e la sua diffusione in diverse culture e civiltà del Mediterraneo.
3. Approccio cronologico e geografico: La mostra segue un approccio cronologico e geografico, esplorando l’evoluzione del tatuaggio nel Mediterraneo dall’antichità ai giorni nostri, con particolare attenzione al contesto storico e culturale in cui si sono sviluppati diversi stili e significati del tatuaggio.
4. Tatuaggio contemporaneo: La mostra include una sezione dedicata al tatuaggio contemporaneo, esplorando le sue influenze culturali e la sua evoluzione nel mondo occidentale. Vengono presentate opere d’arte moderne, documenti fotografici e testimonianze dirette che offrono uno sguardo approfondito sulle tendenze attuali del tatuaggio.
5. Approfondimenti specifici: Tra i punti salienti vi sono gli approfondimenti su tatuaggi tradizionali con funzioni apotropaiche, terapeutiche e sociali, nonché lo studio dei tatuaggi nelle culture nord-africane e in altre comunità specifiche del Mediterraneo.
6. Curiosità storiche: La mostra include anche curiosità storiche, come la frenesia per il tatuaggio diffusasi in Europa dopo il ritorno dei marinai dai viaggi nelle isole del Pacifico nel XVIII secolo, e il ruolo del tatuaggio nelle culture extraeuropee.



Report dal Mudec di Milano a cura di Gianni Foraboschi per The Way Magazine