Nel cuore di Milano è emerso uno splendido ponte, abbracciando continenti e culture sotto forma della mostra “Design to Wonderland” del 2024, orchestrata dalla Settimana del Design di Shanghai. Questo grande evento non solo ha mostrato l’eminenza della moda di Shanghai, ma ha anche mirato a costruire ponti tra Est e Ovest, passato e presente, aspirazione e realizzazione.
Quest’anno, in coincidenza con l’anno del Drago nel calendario lunare cinese, il tema
della mostra, “Designing Dragon: Fusione di Tradizione & Innovazione”, ha
rispecchiato lo spirito di costruzione di ponti e fusione culturale. Mentre i principali
marchi di moda di Shanghai adornavano le sale espositive, essi hanno agito da punti
di riferimento dell’unità, incarnando il proverbio cinese: “Coloro che sono uniti nelle loro aspirazioni non sono lontani come mare e oceano.”
Attraverso una delicata danza tra tradizione e innovazione, i marchi di Shanghai hanno mostrato la loro maestria, fondendo con naturalezza antichi elementi culturali cinesi con estetiche di design moderne.

La relazione tra Cina e Italia, simile ai fili intrecciati di un tessuto di seta, ha radici storiche profonde. Dall’antica Via della Seta alle attuali rotte commerciali frenetiche, il legame tra queste due nazioni ha resistito alla prova del tempo. Mentre diplomatici e esperti del settore salivano sul palco, hanno enfatizzato l’importanza di coltivare questa relazione e favorire la collaborazione nel campo del design. Il Signor Geng Xiewei, Consigliere Commerciale del Consolato Generale della Repubblica Popolare Cinese a Milano, ha tenuto un discorso alla cerimonia di apertura il 15 aprile, sottolineando l’importanza della serie “Design to Wonderland” nel rafforzare i legami culturali e promuovere la cooperazione economica tra Shanghai e Milano. Le sue parole hanno risuonato con i sentimenti del Signor Luo Zhiwei, Direttore del Centro di Promozione della Città del Design di Shanghai, e del Signor Andrea Cuman, Direttore Affari Internazionali del sito Fuorisalone.it, che hanno unito le forze per esprimere il loro sostegno all’evento. Gli obiettivi stabiliti dalla mostra erano ambiziosi ma realizzabili. Con la partecipazione di 27 prestigiosi marchi di moda da Shanghai, l’evento mirava non solo a catturare il pubblico milanese, ma anche a tracciare una rotta verso un futuro in cui Est e Ovest convergono armoniosamente nel campo della moda. Attraverso i loro design innovativi e pratiche sostenibili, hanno cercato di ridefinire la narrazione della moda cinese sulla scena globale.

Al cuore del design cinese c’è un delicato equilibrio tra tradizione e modernità, una giustapposizione tra saggezza antica e stile contemporaneo.
Con l’andare avanti della mostra è diventato evidente che i marchi di Shanghai non solo espongono prodotti ma creano anche ponti culturali. Hanno esplorato l’ampio raggio tra l’antico patrimonio cinese e l’innovazione moderna con abilità, dando nuova vita a tradizioni secolari.

Lo Studio di Design di Frank Chou ha aggiunto un tocco di tranquillità e potenza alla mostra con la loro serie “Rectangle”, incarnando la fusione di tradizione e modernità. I tubi quadrati di alluminio e i sedili imbottiti della serie simboleggiavano il legame tra individui e comunità, colmando il divario tra valori culturali passati e presenti. Questa rappresentazione cattura l’essenza di ciò che sarebbe considerata la civiltà moderna della Cina sia nel presente che in futuro. Attraverso i loro design, lo studio cerca di armonizzare il ricco patrimonio della cultura cinese con le aspirazioni contemporanee di questa generazione e oltre, immaginando un’integrazione senza soluzione di continuità di tradizione e innovazione che risuona con il pubblico globale.

Altre etichette, come Handhandhand e HERBEAST, hanno esemplificato la loro dedizione al design sensoriale e alla skincare eco-friendly. Handhandhand, un marchio visionario radicato nell’esplorazione sensoriale, infonde ad ogni fragranza un viaggio tattile e visivo, scatenando la creatività e l’apprezzamento estetico. Nel frattempo, HERBEAST, un’entità innovativa di skincare, sfrutta le proprietà rigeneranti dei botanici orientali utilizzando pratiche eque e eco-consapevoli, abbracciando la relazione simbiotica tra flora e umanità.
Shanghai Tang, rinomata per la sua fusione di opulenza e fascino orientale, ha incarnato un arazzo di contrasti vivaci, grazia duratura e voglia di vivere. Per più di tre decenni, Shanghai Tang ha ravvivato la scena della moda con la sua infusione di lusso ispirato all’Asia, caratterizzato da raffinatezza splendente e un tocco di allure celebrità.
Guardando avanti, il futuro del design cinese è destinato a raggiungere altezze ancora maggiori. I marchi di Shanghai immaginano un mondo in cui i confini culturali si sfumano e il design supera le restrizioni geografiche. Non stanno solo plasmando il futuro della moda ma stanno anche aprendo la strada verso un mondo in cui la creatività non conosce limiti. In conclusione, la mostra milanese “Design to Wonderland” è stata più di una semplice esposizione della potenza della moda di Shanghai; è stata una testimonianza del potere della collaborazione, dello scambio culturale e delle aspirazioni condivise. Mentre i marchi di Shanghai continuano a colmare il divario tra Est e Ovest, illuminano il cammino verso un futuro in cui la moda non conosce confini. Attraverso eventi come questo, città come Shanghai e Milano non sono solo luoghi geografici ma fari di creatività e cooperazione, favorendo la comprensione internazionale e culturale.