In un sabato qualunque, abbiamo deciso di trasformare la quotidianità in un’ode al piacere della guida come protagonista: Il nuovo Maserati Grecale Trofeo, fiore all’occhiello della gamma SUV del Tridente, versione estrema ed elegante allo stesso tempo, pensata per chi chiede molto di più a una vettura. Partiti da Milano, abbiamo scelto un percorso che esaltasse potenza e comfort, con una meta all’altezza dell’esperienza: un aperitivo al tramonto sulla terrazza panoramica del Grand Hotel Villa Serbelloni, affacciata sul Lago di Como.
Partiti da Milano, abbiamo guidato la Maserati Grecale Trofeo, catturata nei suoi particolari durante la giornata: l’orologio centrale digitale, le cuciture blu su pelle chiara, il tridente su poggiatesta e i cerchi su misura, catturano già a primo sguardo l’essenza di una sportività elegante.


Una belva con il frac: Grecale Trofeo, prestazioni da supercar, comfort da jet privato
530 CV, V6 biturbo (derivato dalla sorella a 2 posti MC20), 3,8 secondi per passare da 0 a 100 km/h. Eppure, ciò che colpisce fin dai primi metri è il modo in cui Grecale Trofeo riesce a domare la sua potenza con una naturalezza quasi aristocratica. Merito del sistema Vehicle Dynamic Control Module (VDCM), che orchestra sospensioni pneumatiche, trazione integrale e risposta del motore con una sinfonia di precisione.
Le modalità di guida sono cinque, ma è in Sport e Corsa che il motore Nettuno derivato dalla MC20 canta la sua melodia più autentica: un ruggito cupo, vibrante, inconfondibilmente Maserati. Il cambio ZF a 8 rapporti è pronto, reattivo, sempre all’altezza. E se l’asfalto si fa nervoso tra le curve che salgono verso il lago, Grecale resta incollata alla strada, comunicando col pilota in ogni millimetro di sterzo.
Linee che raccontano l’Italia, dettagli che raccontano Maserati
Il design è lussuoso. La carrozzeria sfoggia un abito inedito: una vernice rosata unica, con decal rettro-tricolori in argento e badge Trofeo sul fianco, omaggio alla tradizione Maserati (Maserati 4CS 1936). Il profilo muscolare ma elegante non è mai eccessivo, comunica forza e orgoglio italiano. L’assetto è ribassato, fedele alla vocazione racing della sorella MC20.

Il frontale, con calandra imponente e griglia specifica per la versione Trofeo, fa subito capire di che pasta è fatta. Dietro, i fari boomerang richiamano la storica 3200 GT, omaggio sottile alla tradizione.
Dentro, il viaggio continua tra pelle bianca con schienale in pelle nera microforata, inserti in carbonio e tecnologia d’avanguardia. Il sistema MIA (Maserati Intelligent Assistant), su display da 12,3”, è fluido, intuitivo, e integra perfettamente Apple CarPlay e Android Auto. La musica suona come in una cattedrale firmata Sonus faber, con 21 speaker e 1.285 watt di pura armonia. L’effetto è quello di un teatro mobile, dove ogni dettaglio, anche acustico, è progettato per il piacere.



La destinazione è un sogno: Villa Serbelloni, dove il lusso incontra la storia
Tra le sinuose provinciali della Brianza, le spettacolari curve della Valassina e le vedute sul Lario, la Grecale reagisce con brillantezza, cambio rapido, sterzo preciso, sound vibrante e sospensioni pneumatiche che filtrano ogni imperfezione.
Ad accoglierci, le acque del lago e l’eleganza senza tempo del Grand Hotel Villa Serbelloni. Dimora storica dal 1873, è oggi uno dei pochi alberghi di lusso cinque stelle lusso rimasti in Italia a conduzione familiare.




Qui il tempo rallenta. La Maserati trova il suo posto naturale davanti all’ingresso neorinascimentale, mentre la terrazza del Bar Terrazza Darsena diventa il nostro salotto per l’aperitivo. Affacciata sul lago, è il gran finale perfetto: situato a livello elevato, vista da est a ovest, musica dal vivo, Spritz artigianali, finger food d’autore e il sole che scivola dietro le montagne: l’esperienza a bordo di Grecale Trofeo trova il suo perfetto epilogo in questo dialogo continuo tra eccellenze italiane.
Grecale Trofeo, il SUV che osa essere un’opera d’arte quotidiana
Maserati ha voluto creare un SUV capace di emozionare ogni giorno. Con Grecale Trofeo, ci è riuscita, non è solo un SUV. È un concentrato di prestazioni, artigianalità e spirito italiano. Un’auto che non scende a compromessi, capace di trasformare ogni spostamento in un gesto estetico. Un’auto che fa dell’Italia – quella bella, elegante e potente – il suo manifesto. E noi, da Milano a Bellagio, l’abbiamo vissuta così: come un’opera d’arte in movimento.